Sistemi di premio
Senza voler ingigantire quello che resta un piccolo episodio, oggi alla materna di Fagio è accaduto un fatto che mi ha portato a riflettere sul rapporto scuola-genitori. Perché se è vero che noi genitori dobbiamo essere gli alleati degli insegnanti e non giustificare i figli di fronte ai loro sistemi educativi, è anche vero il contrario.
Antefatto.
Una settimana fa Fagio torna a casa dall’asilo e mi dice che le maestre gli danno le caramelle. La cosa mi sembra molto strana, visto che trattasi di scuola privata dove puntano molto sulla cucina espressa, sana, studiata dal nutrizionista. Noi a casa non mangiamo mai caramelle, ma non siamo talebani dei dolcetti, tutt’altro. Diciamo che non amiamo le caramelle in particolare, di nessun tipo. A scuola chiedo lumi alla responsabile che mi dice, tutta sorridente, che sì, le caramelle ogni tanto gliele danno, perché se la sua classe riesce in un esercizio particolarmente difficile per premiarli non è sufficiente dire "bravi", quello tanto glielo dicono sempre. Ci vuole qualcosa di diverso, la caramella.
Senza fare l’antipatica cerco di far capire all’educatrice che Fagio non ha mai mostrato alcun interesse per le caramelle, perciò preferirei che non lo stuzzicassero (mangia già vagonate di cioccolato, come noi genitori). L’educatrice propone il classico zuccherino colorato al posto della gommosa che gli viene data attualmente. Non ci siamo.
Del resto, se danno la caramella a tutti i suoi compagni come negargliela? E vabbè – mi dico – non è detto che diventi un’abitudine, tanto a casa non le mangia.
Mio figlio è un po’ maniacale nei discorsi. Tutte le mattine mentre andiamo all’asilo ha iniziato a dirmi che lui lì mangia le caramelle, perché è diventato grande.
– Tu devi dire alla maestra che le caramelle non le mangi perchè la tua mamma non vuole – azzardo pateticamente.
– Perché?
– Le caramelle fanno venire la carie, se non lavi subito i dentini. Vuol dire che poi dopo ti fanno male.
– Ma io l’ho detto alle mie compagne, ma loro mi hanno risposto che non è vero!
– Sono male informate, loro non lo sanno, ma tu sì.
– …Sai che Pierino non viene più a scuola?
– Sarà malato.
– Cosa avrà?
– Mah! Magari ha mangiato troppe caramelle e gli è venuto mal di pancia.
Lo ammetto, questa frase è pretestuosa, ma alzi la mano chi è senza peccato.
All’asilo, mentre lo svesto prima di entrare, il verboso Fagio spiega alla responsabile il vero motivo per cui Pierino non viene a scuola: le caramelle che fanno venire il mal di pancia.
– Ma no, cosa dici? Le caramelle semmai fanno venire solo la carie, mica il mal di pancia! Ma chi ti terrorizza con queste idee?
– La mamma – le dico sorridendo e facendole gli occhiacci del genere "reggimi il gioco, siamo una squadra"
– Ma no! – fa lei imperterrita e molto veemente- Non è vero!
– E sì, invece, perché lo dice la mamma – continuo io sempre sorridendo – ma più tesa.
– Scusate, scappo di sopra che mi chiamano… – e sparisce sul più bello.
Ora, a me questa scuola nell’insieme piace e vedo che mio figlio è contento e ci va volentieri. Quindi, no problem e non voglio fare la mamma talebana e antipatica. Però questo episodio non mi è piaciuto. Intanto, se devo premiare un bambino perché la caramella? Cosa sono, delfini? La caramella secondo me ci sta tutta, ma come vizietto dei nonni. E poi il siparietto di fronte al bambino non denota una particolare sinergia educativa. Esagero?
mi sono detta … ah ah … rispondo da mamma o da consulente?perchè da mamma quale sono mi parte l’embolo e la maestra mi irrita già .. se parto con il mood consulente che è il lavoro … parto anche con il pistolotto pedagogico e forse non sta bene ..così ho pensato alla fatica boia che sto facendo in questo lunghissimo settembre nell’inserire la minina (mesi 14) con la nonna paterna. abissalmente diversa da me: io cittadina, lei campestre, io donna che lavora da una vita e e lei da una vita casalinga. lei parla in dialetto e io non la capisco, lei fa mandare i bacetti, dalla bimba, alla madonnina collocata sulle case e io sono non credente … lei una vita tra csa e orto, abitando con madre, madre, marito e figlio (il mio compagno), non guida, e fa la vita di paese tra un pomodoro e la messa alle 17 …io da una vita lavoro, sono stata una single seprata, con la prima figlia a carico, lavoravo tanto, viaggiavo in auto per lavoro tantissimo, ancora oggi studio, sono autonoma e oramai ho una testa durissima e di marmo… (cambiare? naaaaaaa)…e questo è solo il minimo sindacale delle differenze che posso dire.ma insomma ho un problema, molti problemi come il tuo, con la maestra caramellaia …io cerco un rigore e una stile educativo e e lei bellamente fa altro. talvolta in aperta contraddizione, altre volte tenta di adeguarsi per 5 nanosecondi, altre volte finge e non appena volto l’angolo … ZAC!!…io spingo la piccola alla minima autonomia (es camminare da sola e lei la tiene solo in braccio).lo scontro di stili nell’educare è inevitabile. io ho provato l’arma della mediazione di suo figlio (mio compagno) ma è stato peggio.all’inizio impazzivo di irritazione … ma come una che dovrebbe aiutarci manda fuori di testa la piccina, la agita invece di calmarla, la rende irrequieta, lei che è già una sorta di microterremoto in formato mignon??? ora sto provando (da sola!!!) a spiegare le minime cose che sono basilari (es. non sovrastimolarla, es non tenerla solo in bracco, farlo solo un pochino. so che su questo la nonna fa più fatica ma intanto piano piano forse capisce che è per il bene della minina)magari invece con la scuola è diverso, magari serve un terzo che faccia da traghetto, da mediazione, non so … la coordinatrice tanto per avere dritte sui metodi educativi (magari sono dei comportamentisti spinti e a quel punto è bello saperlo).ma certo una minima convergenza tra i due modelli dovrebbe essere possibile, o quantomeno ricercabile. il giochino maestra cattiva mamma buona e viceversa rischia di ricadere sul bimbo, che deve barcamenarsi tra due figure importanti … tra due luoghi dove le regole sono diverse e comunque importanti.è difficile che la maestra o mia suocera facciano proprio da sostegno alle nostre idee educative, almeno se non in minimissima parte… ma la tensione dovrebbe essere verso un confronto, un trovare anche solo un punto comune …in ogni caso il bimbo non ce la fa a reggere il gioco, tantè che dice tutto alla maestra, come a dire risolvetevela voi due grandi … ma ad inizio d’anno il supporto reciproco è ancora tutto da costruire. almeno lo dico sperandolo per te (e per me), sperando di trovare il modo di alleggerire ‘ste fatiche …. ufffffffffff!!!un saluto monica:-))
Di tutta la vicenda ,
la cosa che mi fa più ridere è il “metodo di premio” : fai una cosa bene ? Allora ti do la caramella , come i cani ammaestrati , quando compiono prodezze e l’addestratore gli da il biscottino ! 0_0
Certo ,
con tutta franchezza ammetto anche che noto un pò di “esagerazione” : dai , che può fare una caramella ogni tanto ? Non penso che se il bimbo fa 250 cose positive al giorno , viene premiato con 50 caramelle , no ? 😀
Sì! 🙂
no, non credo che esageri, e mi farei una chiacchierata a 4 occhi con la tipa. La caramella e’ una cavolata, ma se fosse qualcosa di piu’ importante? Senza dire che le caramelle andavano forse bene per i nostri nonni, che non le vedevano manco col cannocchiale, mentre i nostri di certo non ne sentono il bisogno. Qui in inghilterra sono fanatici del ‘well done sticker’, la maestra ha strisce su strisce di adesivi per tutti gli scopi che dispensa attaccandoli stile medaglia da giovani marmotte sulle magliette.
a me avrebbe dato fastidio.anche io non sono eccessivamente talebana con i dolcetti ma con delle regole sì. poi sono anche un po’ ossessionata qui in USA, se devo essere sincera, perchè caramelle e schifezze regnano sovrane.L’idea del premio con dolcetto a scuola non mi piace. Provo la stessa sensazione di poco ripsetto nei miei confronti, quando danno delle caramelle o qualsiasi altra cosa da mangiare senza chiedermi il permesso. Cioè se degli adulti decidono di dare una caramella a mio figlio senza chiedere a me, sua madre. E sei mio figlio ha qualche allergia??Ecco lo trovo davvero poco rispettoso. Sto affrontando un problema analogo con la vicina di casa, la quale è un angelo davvero e mi aiuta tantissimo. Purtroppo quando SuperT va da lei, viene rimpinzato di schifezze. E poi ha mal di pancia…Insomma comprendo il problema e cosa dicono gli altri genitori?
Si sono d’accordo con te …non trovo per niente educativo dare la caramella come premio …meglio un BRAVO in piu’ che la caramella …sull’educatrice poi…no comment!!!!
Esageri?No.
x tutti: innanzitutto mi fa piacere vedervi così caldi sull’argomento, addirittura nuovi commentatori non mammeschi! Quindi particolarmente interessanti per uscire un po’ dal mio mondo. In effetti vedo che in generale le mamme se la prendono più a cuore e c’è una certa omogeneità, invece gli altri mi dicono di non esagerare.
A dire il vero questa della caramella è proprio una piccola cosa, ma il punto è: mai pestare i piedi a una mamma! Diventa una iena! Pensate un po’ al duello eva-contro-eva, probabilmente con un papà non sarebbe così.
Altro aspetto: voi non c’eravate ma vi dico che la responsabile della scuola è un tipo veramente molto veeemente, una che impone molto la sua personalità, non una che sa farsi da parte al momento giusto e lì per lì è un atteggiamento che sa di invasivo.
supermambanana: è inutile, all’estero hanno una marcia in più. La metodologia degli stickers mi sembra perfetta. Ho visto qualcosa di simile anche alla tv (Missione Tata!), lì facevano una raccolta punti da mettere su un tabellone appiccicato al frigo. Questa cosa della medaglia che tu mi dici mi sembra fantastica, con i nostri piccoli eroi premiati. Missà che sarà un po’ difficile dire alla nostra maestra che deve fare così…
monica: mi hai lasciato un commento veramente interessante e ti ringrazio. Io con questa storia della caramella farò finta di niente e chiusa lì. Si spera che non ci siano altri conflitti più importanti. Detto ciò, anche in presenza di diverse regole, penso che se un genitore fa bene il suo lavoro un figlio sappia discernere quando vige una regola e quando ne vige un’altra. Se non altro per “barare” quando gli fa comodo! Penso per es. a certi capricci con familiari diversi.
wwm: gli altri genitori non li conosco abbastanza. Quasi temo a parlarne con loro, perchè DOPO l’iscrizione e al momento dell’inserimento mi è stato consegnato un vademecum che così recita: “Come al solito NON SONO GRADITI PETTEGOLEZZI”! Il blog vale?
Silvia: sì, è che il fatto della caramella proprio non me l’aspettavo. Con tutte le tiritere dei pediatri, dei dentisti, dei libri…insomma lo sanno anche i sassi.
chiara: ok, detto da te che mi sembri una trimamma equilibrata, allora mi fido!
narratore: benvenuto!
Negli asili comunali di Milano non si può somministrare cibo che non sia quello dato dalla società che gestisce la mensa. Quando l’ho scoperto all’inizio mi sembrava una esagerazione e mi dispiaceva privare i bambini della tradizionle torta di compleanno. Ma i motivi del divieto sono giusti: innanzitutto le numerose intolleranze alimentari e poi il rispetto delle diverse abitudini alimentari, sia religiose che etiche. Anche io non trovo giusto che le tue maestre decidano di dare caramelle ai bambini senza prima avere chiesto ai genitori. Oltre a essere potenzialmente pericoloso per la salute (e non solo la carie) è anche diseducativo, a casa non si fa una cosa, ma all’asilo sì. Non cedere, convici le altre mamme a protestareper il bene dei loro piccoli.
Non mi porrei minimamente il dubbio di sembrare talebana o meno e chiederei un colloquio chiarificatore con la maestra e la dirigente per spiegare che non sei d’accordo sulle caramelle, che fannno venire la carie per ammissione della stessa mestra, che capisci che se le mangiano tutti diventa un problema non darle a Fagio, ma viceversa devono capire anche loro che vale anche il suo esatto oppoto, e se ti propongono qualcosa per venirti incontro, perché trattandosi di una piccolezza con un po’ di buona volontà da parte di tutti si risolve. Facendo notare l’incongurenza con i principi alimentari sbandierati, allora ti deve venire pure il dubbio che poi gli danno il mais trasgenico(per dire). Oppure esigere che gli facciano SEMPRE lavare i denti dopo, che ti dico già non è praticabile in una classe, quindi sei in una botte di ferro. E su quello non farti venire i complessi.
Quello che fanno qui in tutti gli ordini e gradi scolastici frequentati è il sistema degli adesivi. Compri un foglione o un libro di adesivi e se sono particolarmente bravi ne possono scegliere uno. O per appiccicarselo dove gli pare, oppure su una schedina settimanale ragionata, con i giorni dal lunedi al venerdì e una serie di voci tipo: mi sono messo bene in fila quando siamo usciti, mi sono lavato da solo le mani, sono stato attento quando la maestra leggeva la favola ecc. Basta anche un foglio bianco qualsiasi, un disegno, quello che ti pare, ma gli adesivi li usa persino la logopedista quando E. faceva bene tutti gli esercizi, o la ediatra alle vaccinazioni.
(Ti dico pure che per Orso questo sistema della scheda ragionata non ha affatto funzionato, lui non è minimamente sensibile né i rimproveri né troppo agli adesivi. ma con le caramelle non comincio).
Quello che fanno
la caramella è un classico della scuola materna italiana, ma anche il cioccolatino o l’ovetto kinder, è un po’ il mangia a mammae fai il bravo. c’è tutta una cultura dietro.io devo dire che ho evitato di mettermi in opposizione con le maestre su queste cose soprattutto per quieto vivere, perchè c’rano forse questioni più pesanti da risolvere. dalla scuola vengono stimoli non sempre coincidenti con le nostre idee. per indole pesonale cerco di far capire ai miei figli cosa penso e quali sono le regole a casa, sperando che siano in grado di scegliere da soli dopo. comunque dico questo anche per dire che la tua perplessità è giustificata, la caramella e il modo di gestire la caramella sono le spie di tutto un sistema con il quale dobbiamo trovare il nostro modo di adeguarci o non adeguarci
incredibile!
uguale da noi!
simone ha 2 anni e mezzo e non aveva mai assaggiato una caramella, quando la maestra (sic) il primo giorno gli ha detto “dai che ti do un bombo” lui non sapeva cosa fosse!!!!
e invece ora? e, a quanto è parso a mio marito, gliela danno OGNI GIORNO COME PREMIO PER AVER LAVATO I DENTI!
QUINDI DOPO!
e anche qui parliamo del più privatissimo e fichissimo asilo della città.
ma io sono allibita!
ma certo che hai ragione! e se sulle caramelle si può discutere, di certo non è ammissibile che una maestra dia torto alla mamma (ma anche al papà, alla nonna, alla tata, e chi più ne ha più ne metta). forse sarebbe da chiarire, questa cosa
stavo scrivendo la stessa cosa di MP, io alla materna di Mattia – COMUNALE- le uniche caramelle che ho visto sono state quelle regalate dai compagni fuori dalla classe. Le maestre, come premio, regalano dei ciondolini di feltro, apprezzatissimi!!!!!!!
uhm
lo so, sono sicura di essere la solita bastiancontraria, ma secondo me si.
sei una donna intelligente e di buon senso, ci sono battaglie più importanti da fare nella scuola se hai voglia di metterti in gioco.
mi sa che questa storia della caramella è un po’ pretestuosa.
ma sicuramente mi sbaglio, sai che io parlo così solo con le persone intelligenti che me lo permettono
Anche alla scuola materna che frequenta mia figlia danno “la caramella” ogni tanto, ed anche io sono contraria, ma non credo che una caramella all’asilo non possa far venire la carie e d’altra parte i bimbi sanno benissimo cosa gli è permesso fare e con chi (vedi vizietto concesso ai nonni)… o no? 🙂
Anche alla materna di Amelia danno caramelle. Non come premio, però: come premio danno le stelline adesive, da mettere come un distintivo sulla maglietta.
In generale, non mi piace il meccanismo di premiare con il cibo: innesca meccanismi che io cerco di evitare al massimo (sono anche madre di femmina) e in generale mi pare una pessima abitudine educare i bambini al troppo zucchero.
Sia chiaro: anche noi siamo golosi. Ma magari, se mi viene voglia di dolce, preferisco mettermi un paletto fabbricando da me il dolce o andandolo a prendere artigianale (e quindi costosetto).
x tutti: io e Marito ci divertiamo a leggere insieme ogni nuovo commento, stanno uscendo delle cose interessanti. Penso che adotterò la linea morbida e cmq credo che una delle cose più fastidiose per me sia stato il fatto di essere contraddetta in modo così plateale di fronte al bambino.
By the way, l’altro giorno ho chiesto alla nonna di una compagna di scuola se sapeva che danno le caramelle e anche questa ci è un po’ rimasta. Ma non credo che ne uscirà nulla.
Secondo me no: io odio le caramelle. Se vogliono gratificarli potrebbero inventarsi qualcosa di più fantasioso, tipo un giochino. E’ che qui tutti prendono delle gran scorciatoie per comodità. Se ci sarà una riunione di genitori/insegnanti io farei presente la questione! ciao p
A me sembra che le mamme come te siano la rovina della scuola italiana! Sempre a inserirsi, sempre ad analizzare ogni minimo avvenimento, sempre a valutare i risvolti psicologici di ogni piccola azione.
Io la prenderei con più calma.
Lilla: ma sei così inviperita perchè sei un’insegnante? Pensa che invece a me sembra di parlare di questo argomento con molto equilibrio!
Cmq non lo sapevo che la scuola italiana fosse in rovina. Adesso potrò iniziare a preoccuparmi…;)
Ciao, non sono un’insegnante ma penso che “ai vecchi tempi” si fosse molto più tolleranti. Quando le mamme lasciavano fare agli insegnanti senza prendere sempre le difese dei pargoletti.
A me il fatto che diano una caramella una tantum non sembra assolutamente diseducativo né dannoso per la salute. Io sono per il cibo salutare, non compro merende confezionate, né gelati, né caramelle, né 4 salti in padella: nulla. Ciononostante, cosa sarà mai una caramella come premio?
Mi sembra un non-problema.
E se tu sei pronta a far notare questo, ci sarà un’altra che fa notare che il sistema degli stickers è dannoso perché lascia la colla sui vestitini, un’altra che avrà da dire sul fatto che si stimola la competitività, un’altra che avrà da dire per un altro motivo.
Insomma: uno stillicidio di mamme che vedono problemi ovunque.
La scuola italiana è in rovina per molti motivi che tutti sappiamo, ma uno di quelli è anche l’eccessiva ingerenza dei genitori, secondo me.
Se invece vuoi parlare della responsabile con il brutto carattere, va bene. Ma per quanto riguarda le caramelle mi sembra veramente che facciate (anche le altre che la pensano come te) di un granello una montagna.
ciao, senti un po’ , a me la questione della caramella non sembra poi così banale.
Carie a parte , che ‘sti bimbi di dolci ne mangiano fin troppi, ma che caspita di sistema educativo è quello della caramella? Che sono, delfini ammaestrati?
Che poi una mamma qualsiasi lotta già abbastanza contro la la televisione, contro i videogames, contro, non da ultimo, un’ alimentazione scorretta proposta e riproposta dai media e si ritrova anche col corpo insegnante contro!Uff! ma allora non è più finita!
@elisa, lilla e tutti: secondo me tutti i punti di vista presentano elementi condivisibili e di buon senso. Tutto sta alla sensibilità personale dei genitori, al tipo di bambino, alla situazione. Sì, lo so che apparentemente la caramella è una banalità e infatti a scuola non ho detto più niente, però vorrei anche dire che:
– alla materna e al nido ti informano di mille cose, anche minime (sai quante volte ha fatto la cacca, se ha mangiato tutto il primo o solo metà etc.), poi però decidono autonomamente se dare un vizietto più o meno inoffensivo a tuo figlio.
Ecco, diciamo che a me questo non è molto piaciuto. Voglio dire, mi dai 5 fogli con su il menu di un mese e mezzo e poi a merenda o per il “premio” fai come ti gira. Tutto qui.
Cmq, per amore dei numeri: 15 contro la caramella, 4 pro/neutri.
Il fatto che le mamme lottino contro la carie è vero fino a un certo punto: tu stessa, Elisa, dici che “di dolci ne mangiano fin troppi”. Chi glieli dà?
Una caramella ogni tanto che male fa? Non è necessario lavarsi i denti subito ogni volta che si ingerisce qualcosa, è scientificamente provato. L’importante è lavarli dopo i pasti, ma staremmo freschi se dovessimo lavarli ogni minuto. Lo dico da maniaca dell’igiene orale che non ha carie da anni e va sempre a farsi controllare dal dentista.
Per quanto riguarda i metodi educativi: capisco quello che dice MdiMS riguardo alla sua scuola che da una parte si propone come salutista e dall’altra dà le caramelle. Questo è un problema a parte, di incoerenza.
Dare la caramella se uno fa il bravo non mi sembra così umiliante: a voi non è mai capitato che i vostri genitori dicessero “mangi il gelato solo se finisci la verdura”?
E’ sbagliato?
O vogliamo parlare di premi per la promozione a scuola, come motorini, cellulari e co.? Voi non li date/dareste?
Io sono contraria ai premi tout court, a meno che uno non faccia qualcosa di eccezionale, ma appunto la caramella mi sembra il minore dei mali.
Sul fatto di lottare contro televisione e Nintendo: forse voi siete mamme particolari e brave da questo punto di vista, ma tra le mie conoscenze vedo solo persone che guardano molto la tv e i cui figli di conseguenza fanno lo stesso. Idem per il Nintendo o il cellulare comprato a 7 anni.
Io sono all’antica: non guardo la TV, non comprerei Nintendo e cellulari a dei bambini e non li farei rincretinire davanti a un pc. Che vadano in bicicletta o in piscina!
Mi piacerebbe a ‘sto punto fare una statistica di queste cose 🙂