Mamma, manager, blogger, casalinga, puericultrice, amica del bar
Certe volte rido da sola quando penso a che razza di vita incomprensibile mi trovo a condurre agli occhi di chi ha un’esistenza regolata dai ritmi dell’ufficio.
Il mio ufficio sta in casa, anzi dove metto il computer. Il che funziona come ai tempi in cui si studiava: mezza giornata nella stanza chiamata ”ufficio”, mezza giornata sulla scrivania della sala o in terrazzo, dopo cena sul tavolino della colazione a letto.
Stamattina accompagnamento dei figli al pullman della gita scolastica con occhiaie color fondo di caffè e maglietta a caso. Segue chiacchierata mamme della scuola, oggetto: come hai conosciuto tuo marito. Tutte molto indaffarate stamattina!
Nel mentre ricevo telefonata di lavoro: “No, non mi disturbi affatto!”, rispondo allontanandomi dal cinguettio.
Segue rifacimento make-up e outfit (si dice così) e appuntamento in mega agenzia.
Al ritorno a casa via gli abiti presentabili e mi ritrovo a piedi nudi a raccogliere le secchiate d’acqua provenienti dalla lavatrice. Anche stavolta telefonata di lavoro: “No, non mi disturba affatto”.
Alle 16 torna il pullman e mi trasformerò nella solita mamma dei giardinetti.
Anni fa un mio amico che lavora in proprio da casa non voleva che la cosa si sapesse in giro. Temeva una perdita di immagine. Forse i tempi sono cambiati. Anzi, ascoltando le confidenze di chi lavora in certe aziende, le loro lamentele, il senso di perdita di sé in meccanismi da cui non si sentono appagati, noi home workers stiamo diventando so cool.
Ma la nostra vita non è assolutamente tutta rose e fiori.
Ho l’impressione che come a suo tempo l’impiego fisso è stato il mito di molti, così oggi il lavoro casalingo sta assumendo le apparenze di un Eldorado fatto di libertà e tempi propri.
E sto parlando di “lavoro” casalingo. Chissà cosa ne pensano le nostre housewives all’ascolto…
lavoro in ufficio e come tante vorrei lavorare da casa. almeno in teoria, visto che poi quando per qualche motivo passo un sabato/domenica a casa mi sento imprigionata e non vedo l’ora di tornare alla mia scrivania per scambiare due chiacchiere. come al solito, l’erba del vicino è sempre più verde. però il part-time resta il mio sogno nel cassetto.
Sì, certo. Il lavoro da casa è una cosa bellissima se poi vivi momenti di scambio e socialità varia. All’inizio ti senti strana, poi trovi il tuo ritmo e ti abitui.
Bah, quando è nato ilPiccoloG ho lavorato da casa perché non aveva nessuno che me lo potesse curare… e non vedevo l’ora di tornare a lavorare fuori.
Primo, perché se lavoravo di buona lena (per quanto si possa lavorare di buona lena con uno scricciolo che mangia ogni tre ore, poi con uno scricciolo un po’ più grande che non ne vuole sapere di stare nella culla/nel lettino/sul tappeto gioco/nel box o che si tira addosso le sedie perché sta imparando a camminare), mi pareva di non fare abbastanza in casa. Se invece mi buttavo sul lavoro domestico mi pareva di non lavorare affatto.
Secondo, mi mancava terribilmente quel minimo di vita sociale che fai lavorando fuori casa.
Sul tema ricordo, tanti anni fa, l’intervista a una traduttrice: raccontava che gli amici immancabilmente le telefonavano con richiesta del tipo “Scusa, hai presente la torta per il compleanno di stasera? Ecco, visto che sei a casa, non potresti andare a prenderla tu?”
A volte ho l’impressione che il lavoro da casa sia percepito come un non-lavoro o che il tempo libero che ti lascia la mancanza di spostamenti cambi in toto la giornata di un persona.
PS: scusa per la lunghezza del commento, mi sono lasciata prendere la mano!
Tutto vero, ma non è che se uno sta in casa allora non si deve dare delle regole. Anzi, più regole!
Che dire se non che il primo che pensa che me la spassi tutto il giorno è proprio il marito… che attualmente si lamenta perchè non gli ho prenotato alcune visite mediche….
Il titolo del mio blog nasce proprio da questa convinzione: che vita dura, la tua…
E’ vero: non mi posso lamentare: ho i miei tempi, mi posso concedere vacanze lunghe due mesi, faccio pilates, vado a qualche evento e mi diverto a camminare per Milano. Il mio lavoro di redattrice da casa è poco più che un hobby, e ora che sono impegnata tutta la mattina come volontaria all’oratorio feriale, devo comunque incastrare pranzi, lavatrici, spese, pagelle, cene, cambi degli armadi, sistemazione del giardino, stiraggio camicie, ritiro figli, incombenze varie con quel minimo di lavoro da casa. ce la faccio e sono contenta. il lavoro da casa è il miraggio per molti? Se ti consente di avere vita sociale, tempi e libertà in più sì, sennò è meglio quello fisso dall’ufficio. Nessuno potrà mai pensare di te che sei invacanzadaunavita…
Ciao!!
PS e che dire del fatto che le mamme che sono a casa diventano le tassiste anche dei figli altrui? Ti è mai capitato? A me si!
Non per il momento. Ma aspettami che arrivo 🙂
Ciao!
ma che bella giornata impegnata…io vorrei lavorare da casa, per le esigenze del pupo in primis (anche se dovrei recintarlo dentro qualche tipo di box, altrimenti non mi resta più la casa dove lavorare!), ma avreei paura di sentirmi isolata…mi pesa il fatto di non avere colleghe e di lavorare in un ambiente familiare, immagino che se fossi a casa mi lascerei troppo andare…
ma forse quando il pupo inizierà il nido arriveranno tanto più occasioni mondane, chissà…
@Lucyinvacanzadaunavita, io lavoro nell’azienda della mia famiglia…e pure io sono tacitamente accusata di essere in vacanza da una vita…
Hermione, sai cosa ti dico?
Che lavorare da casa non è assolutamente per tutti e che lo spettro della solitudine si allontana quando i figli vanno all’asilo.
Perchè alla fine hai il tuo tempo dalle 9 alle 15.30 e può rendere molto.
Ma con un bambino piccolo in casa proprio no! Pensa che io ho cambiato casa per lavorarci (la casa precedente aveva lo studio, ma senza porta, e il bambino che all’epoca era piccolo, mi tormentava).
Se lavori nell’azienda di famiglia e già ti danno della lavativa allora pretendi di poter lavorare alcuni giorni da casa. Una mia amica nella tua situazione già lo fa e tutti si trovano benissimo.
Grazie per gli spunti!!!
Da settembra (momento in cui il pupo inizierà il nido, mi vergogno a dirlo ma sto contando i giorni…) proverò a valutare quest’opzione…
A volte le persone parlano senza sapere…magari ti danno della lavativa, ma mica erano loro in ufficio il giorno prima del parto (o la settimana dopo…).
ma tant’è!!!
Grazie!
Home worker all’appello! Ovviamente lavoro in casa solo quando la casa è mia e i familiari sono fuori. Che dire? Adoro la mia tranquillità, poter gestire molte cose, poche interruzioni…Ci sono troppe distrazioni, è vero, ma sotto scadenza si smaterializzano. E non mi sento proprio sola, sono sempre connessa con il mondo e posso incontrare i miei clienti quando voglio, ovvero il meno possibile perché adoro lavorare per fatti miei, potermi mangiare il buffet di avanzi del giorno prima e leggere al sole in giardino…Non farei cambio con alcun ufficio al mondo…
Ma siamo gemelle? E poi lavorare in infradito…priceless!
E io che passo dieci ore in ufficio e mi lamento 🙂
mi ci rivedo in tutto…sempre di corsa e sempre stanche, ma pur sempre forti ad affrontare giorni nuovi…ti seguirò. e se ti farà piacere fai un salto anche da me
mamma-manager.blogspot.it
Ciao,
mi chiamo Gianna e lavoro per http://www.biosolex.com un negozio on line di Giocattoli Ecologici per Bambini e Neonati.
Noi siamo sempre alla ricerca di blog interessanti, mi ha colpito molto il vostro, mi piacerebbe, se fosse possibile, poter collaborare e far conoscere la nostra attività attraverso il vostro blog.
Noi abbiamo dei prodotti molto particolari, come i giochi in legno della Hape Toys, uno dei maggiori produttori mondiali di giocattoli in materiali sostenibili, al tempo stesso creativi ed eco-compatibili.
http://www.biosolex.com/hape/
Resto in attesa di un suo riscontro.
Cordiali saluti,
Gianna Pellecchia.
In tutta onestà non saprei che dire. Conoscendo bene l’azienda e il prodottp, che ho testato, penso che valga il modello sul sito italiano e che le differenze siano puramente nel colore.