Fare la blogger è un lavoro?

Fare la blogger è un lavoro?

La cosa bella del “Mamma Che Blog Social Family Day” è che non è stato il solito barcamp. Sì, certo, questi eventi servono per incontrarsi, contarsi, capire cosa c’è di nuovo, però questa volta il sentirsi raccontare 10 minuti di storia personale in ordine di iscrizione sarebbe servito a poco.

Ho apprezzato molto la capacità di evolvere nei contenuti, di presentare qualcosa di nuovo e soddisfare la voglia di imparare di molte mamme blogger. In breve, di offrire un servizio. Ormai la strada è questa e mi immagino che nei futuri incontri si continuerà sulla strada dell’approfondimento di alcuni temi molto pratici con il contributo di blogger anche nuove.

Clap clap a Fattore Mamma: non sbagliate un colpo, ormai lo sanno tutti che siete delle persone serie (anche se Jolanda cerca di fare la spiritosa appena può).

Dal punto di vista personale, riesco sempre a trovare il modo di divertirmi. L’anno scorso con le interviste in diretta su Mamme In Radio, quest’anno partecipando alla presentazione di questa ricerca sull’evoluzione del mommy blogging (focus rapporto blogger-aziende) insieme a Cecilia Spanu di FM e Costanza Itmom.

Questo è il video se ve lo siete perso

Su questo argomento mi sono portata a casa molte riflessioni e alcune conferme.

Visto che esistono tutte queste mamme che vogliono fare le blogger professioniste, bisogna essere onesti: il blog è un di cui. Solo pochissimi riescono a campare di banner pubblicitari e, ad eccezioni di siti (non blog) dedicati alla recensione sistematica di prodotti, il parlarne in un blog non è di per sè attraente per le lettrici (solo il 15% delle intervistate nella ricerca afferma di essere interessate a parlare di prodotti e brand).

Questo ha un’influenza sulla resa economica del progetto.

Il mio marketing-pensiero è che parlo del prodotto se l’azienda o l’agenzia mi offre un’esperienza coinvolgente, emozionante, significativa vera. Parlo di te mentre parlo di me stessa. In questo caso posso farlo anche gratis.

Poi ci sono situazioni diverse in cui lavoro per le aziende in spazi diversi dal mio blog e penso che tutti ci guadagnino. Io, che non ho la sensazione di tradire la genuinità del mio spazio personale, il cliente che ottiene contenuti di qualità in relazione alla mia presenza social complessiva (blog, FB, Twitter etc.). Non penso che il conto dei post sui blog sia utile, anche se magari ad alcuni direttori marketing può sembrare un buon risultato. Gira di più un link su FB che viene poi condiviso viralmente in modo rapido ed esponenziale.

E poi alle aziende vorrei ricordare che i blogger sicuramente aiutano a posizionare brand e prodotto, ma che la vendita spetta a loro. Non siamo re taumaturghi, lo dico chiaramente, così il rapporto può essere più limpido e non ci rimane male nessuno.

Comunque tengo anche a dire che non dobbiamo spaventarci della pubblicità sui blog.

Nessuno legge blog noiosi, pilotati dal marketing, insinceri, inutili. Semmai vedeste della pubblicità sul vostro blog preferito, rallegratevene. Vuol dire che se la merita.

Pensate che un investitore pagherebbe per stare su un sito che nessuno legge? Capisco un certo imbarazzo sull’argomento, perchè pubblicità sì o no è una scelta molto personale, però mettiamola così: se non vedete ancora banner su questo (o altri) blog è perché non ci guadagnerei abbastanza. Ci vogliono moltissimi utenti unici e un investimento di tempo che io ad oggi non ho ancora fatto.

Nel frattempo, resto convinta che il blog sia un ottimo strumento di promozione di se stessi, networking, scambio e apprendimento continuo. Ma che serve soprattutto se tu sei una che ha qualcosa da dire e hai voglia di usarlo per avere visibilità anche in campi paralleli e non necessariamente on line.

Se tu ci sei a tutto tondo vieni fuori, ti distingui, altrimenti è inutile (professionalmente, si intende).

Questo ce lo ha raccontato anche il personal branding guru Luigi Centenaro che – vi confesso – mi ha fatto involontariamente sentire un po’ a disagio, perché giustamente ha detto: “La domanda di base è che bisogno soddisfi”. E io che cavolo di bisogno soddisfo?

4 anni fa ho aperto questo blog come puro sfogo, senza alcun progetto. Poi mi è esploso letteralmente sotto la sedia, offrendomi opportunità professionali e umane fantastiche, a cui tengo molto. E qui si è posta la successiva domanda: “Oggi, che piano editoriale mi do?”. Sono una mamma blogger? Sono una ragazza che per caso è anche mamma e moglie? Sono semplicemente una tra le tante solo che so parlare in pubblico? Vado a vendere pentole su Rete 4? Mi dicono che si guadagna bene…

Vi lascio con due ultime riflessioni:

– sono rimasta impressionata dal numero di mamme determinate a fare del blog la loro professione. Consiglierei di metterci passione e divertimento e poi pensare al marketing. Quando ho iniziato io (oddio, che tono paternalista terribile) l’ho fatto per spasso. Se cercate empatia nelle lettrici fatelo per spasso. E poi arriva tutto il resto. Ho in mente alcuni blog che mi danno l’impressione di essere nati solo per creare una mamma blogger da manuale.

– Ognuno può trovare la propria dimensione web. Riassumendovela con un’immagine: lì c’è un albero pieno di mele, ognuno colga la sua.

Ma vogliamo lasciare a digiuno le amanti del gossip? Giammai! Ecco la carrellata di immagini del chi c’era e come era vestita!

  1. paroladilaura
    paroladilaura06-11-2012

    ed io il tuo post aspettavo!
    Io sto cercando di rimettere in ordine le tante cose assorbite, e ce ne sono state davvero tante. Mi aspettavo un bell’evento ma non credevo che sarei tornata così arricchita; ed invece torno a casa con un bagaglio di consapevolezze che mi mancavano e di cui farò tesoro.

    • M di MS
      M di MS06-11-2012

      Bene, siamo qui tutte per imparare e farci un’idea più chiara di quello che cerchiamo.

  2. MammaImperfetta
    MammaImperfetta06-11-2012

    Vedi le differenze? Il “che bisogno soddisfo?” è l’ultimo dei miei pensieri. Ma ne ho altri. 😉

    • M di MS
      M di MS06-11-2012

      Centenaro ti direbbe che di bisogni invece proprio tu ne soddisfi un sacco! Il segreto forse è non preoccuparsene troppo.

  3. Ba Stra.No.
    Ba Stra.No.06-11-2012

    “Nel frattempo, resto convinta che il blog sia un ottimo strumento di promozione di se stessi, networking, scambio e apprendimento continuo. Ma che serve soprattutto se tu sei una che ha qualcosa da dire e hai voglia di usarlo per avere visibilità anche in campi paralleli e non necessariamente on line.”
    Se sostituisco il “qualcosa da dire” con “competenza/professionalità” incornicio questa frase e la faccio mia. Sei riuscita ad esprime il mio pensiero chiaro come nemmeno io ce l’avevo in testa 😉
    Grazie, anche per il tuo sorriso sabato 🙂

    • M di MS
      M di MS06-11-2012

      Ti seguo virtualmente, mi faceva piacere stringerti la mano!

  4. Mathilda
    Mathilda06-11-2012

    Bell’articolo! Lo condivido subitissimo! 🙂

  5. lucyinvacanzadaunavita
    lucyinvacanzadaunavita06-11-2012

    come al solito centri il punto senza troppi giri di parole 🙂 ergo: concordo in pieno. E proprio per questo è ora che mi dia una mossa a sistemare il blog. Ciò che desidero è proprio che diventi la vetrina di me stessa, il mi cv creativo. Che non si sa mai….
    e che dire, le foto sono bellissime!!! bacioni 🙂

    • M di MS
      M di MS06-11-2012

      Com’è che non ti ho fotografato?

  6. Jolanda
    Jolanda06-11-2012

    Grande Vero! 😀

  7. mammadifretta
    mammadifretta06-11-2012

    Menager di te stessa, e noi apparteniamo a chi ha aperto il blog per spasso, per passione. A me ha dato tanto, ho potuto dar valore, tra una ricetta e un mugugnamento a iniziative sociali che in rete non avevano spazio e che poi sono volate da sole. Posso fare sostegno attraverso la rete, in chat attraverso quandonasceunamamma e via email per chi capita nel mio blog a momento giusto (o sbagliato,)Umanamente mi ha arricchito. a molte mi veniva voglia di dire..investite il vostro tempo studiando.Io non ho mollato l’università dopo la nascita di sarah anche grazie ala rete nata dal blog. Al sostegno morale, all’incoraggiamento. Ho avuto il coraggio necessario a lasciare una casa di proprietà in sicilia ed un futuro incerto per tentare di appianare e rendere meno tortuosa la vita di mia figlia, grazie agli amici del blog. Ho passato le notti del terremoto, in cui mio marito non c’era, a chattare con qualcuno, e mi sono data coraggio.Se dovessi impostarmi in un certo modo per aumentare le visite (e dovrei aumentarle di parecchio) non sarei più io e perderei “tutto” il resto. E come dice montalbano, diventerebbe tutto una solenne pigliata ppi fissa ! (che non si può tradurre che se ne perde il senso, ma insomma, una farsa) 🙂

    • M di MS
      M di MS06-11-2012

      La tua è una bella storia. A tante di noi il blog ha dato tanto. Per esempio, la mia vita sociale si è ampliata in un momento in cui invece poteva ridursi.

  8. Elena
    Elena06-11-2012

    condivido pienamente, passione prima di tutto…chi me l’avrebbe fatto fare altrimenti ;)???

    • M di MS
      M di MS06-11-2012

      Massimo rispetto.

  9. Murasakinonikki
    Murasakinonikki06-11-2012

    E’ molto giusto quello che dici sul rapporto aziende blogger: è l’azienda che poi deve cogliere i frutti e saper vendere!
    E’ esattamente quello che succede nel mio campo (media relations), ci sono clienti che si aspettano che i loro prodotti si vendano attraverso un’intervista a un gestore o a un articolo sulla stampa finanziaria, quindi se non vendono è colpa dell’addetto stampa e non dei sales manager che non sanno fare il loro lavoro :

    PS: è la mia spilla! E’ la mia spilla!! 😀

    • M di MS
      M di MS06-11-2012

      E’ la sua spilla, è la sua spilla!

  10. Mammadesign
    Mammadesign06-11-2012

    Questo e’ il post che ci voleva!
    Grazie Veronica.
    Era l’idea che mi ero fatta, ma detto da te e’ piu’ credibile (e piu’ completo). ;D
    Parlare di fare del blog una professione non ha senso, in se’, lo ha solo se (il blog) viene inserito nella giusta prospettiva, nell’ottica della visibilita’, “del networking, dello scambio e dell’apprendimento”, oppure a supporto di un’attivita’ in proprio, di una competenza particolare, di qualcosa di concreto, insomma.
    “Li’ c’e’ un albero pieno di mele, ognuno colga la sua”: aspettavo questa risposta.
    Dalia

    • M di MS
      M di MS06-11-2012

      Grazie per lo stimolo anche su FB.

  11. la Lu
    la Lu06-11-2012

    Mah, tutte hanno la giusta prospettiva, tutte lo fanno solo per passione, tutte vorrebbero solo contatto e relazione: ma allora i soldi non li vuole fare nessuno? 🙂

    • mammadifretta
      mammadifretta06-11-2012

      io ci guadagno col blog, se capita, e non ci vivo . Al massimo ci pago gardaland per mia figlia. E ti giuro che se passavi due anni fa nessuno apriva un blog con lo scopo di guadagnarci. ch lo ha fatto a chiuso nel giro di un paio di mesi e con frustrazione. Il punto è : Perchè apri un blog? se parti volendo guadagnarci, hai già perso, secondo me.

      • M di MS
        M di MS06-11-2012

        Concordo in pieno.

    • M di MS
      M di MS06-11-2012

      Non tutte vogliono i soldi. E se sì, bisogna capire che tipo di ritorno sull’investimento è ragionevole aspettarsi.

  12. unamammabis
    unamammabis06-11-2012

    Veronica, brava! Anche se io non c’ero condivido in toto quello che hai scritto! Ciao Gabry

    • M di MS
      M di MS06-11-2012

      Ciao e grazie.

  13. piattinicinesi
    piattinicinesi06-11-2012

    che bisogno soddisfo dobbiamo chiedercelo per il lavoro, non per il blog. il blog è un luogo di pensiero e condivisione, che passa attraverso strumenti come la scrittura e le immagini. guadagnare con il blog è riduttivo se non si pensa ad un progetto in grande, che riguarda la nostra vita, la nostra passione, ciò che ci piace fare e che magari rende pure un po’. altrimenti il blog diventa un contenitore di roba altrui, e questo non so a chi possa interessare. tu comunque soddisfi un mio personale bisogno, quello di leggerti 😉 (Anna

    • M di MS
      M di MS06-11-2012

      Grazie. Forse il guru direbbe che noi mamme blogger ci leggiamo tra di noi per soddisfare il nostro bisogno di “chiacchiere”!

  14. Lanterna
    Lanterna06-11-2012

    Quello che volevo dire io l’ha già detto (e meglio) Piattini.
    Ecco, per chi non vede il blog come uno strumento di lavoro, secondo me il più interessante è stato il quarto MomTalk: riflessioni equilibrate e per nulla banali, grandissima Maddalena che ha riassunto il nostro compito educativo in “non ci piaceva neanche svegliarci ad allattarli, ma mica abbiamo mai pensato che non fosse nostro compito”.
    Poi, per carità, io torno arricchita anche solo per il fatto di avervi incontrate (come sono fluffy!)

    • M di MS
      M di MS06-11-2012

      Sei trendy, perchè fluffy non l’avevo ancora sentito 🙂
      Comunque, sì, anche a me quel mom talk sui figli è piaciuto molto, anche perchè i testimonial sono di mia grande fiducia. Degli influencer.

  15. fiolyioly
    fiolyioly06-11-2012

    La domanda su quale bisogno si soddisfi con un blog me l’ero persa, ma in effetti nemmeno io so dare una risposta. Ogni cosa che mi viene in mente non mi pare affatto esauriente. Grazie per aver riproposto questo spunto, ci penserò su

    • M di MS
      M di MS06-11-2012

      Mah, forse non conoscere la risposta può non essere necessariamente un male.

  16. virginialess
    virginialess06-12-2012

    Curare il mio “Noi nonne” m’interessa e diverte. Lo porto avanti soprattutto perché mi sembra utile alla “categoria”: impegnatissima e ancor più indispensabile in questi tempi di crisi. Leggo nell’articolo che trovare tra gli articoli della pubblicità è indice di gradimento (oltre alle viste e commenti, si capisce). Sbagliavo nel ritenerla una presenza ingombrante… Ciao, buon lavoro!

    • M di MS
      M di MS06-12-2012

      Benvenuta!
      Mi fa veramente piacere sapere che tra le mie lettrici c’è una nonna…e blogger per giunta!
      La mia opinione è che avere pubblicità sul blog è una semplice scelta personale, ma che se c’è non è un male. A patto che il blogger sia indipendente e chiaro con i suoi lettori.
      Veramente interessanti i post sul tuo blog. Sai cosa penso? Che se andiamo avanti così anche noi “giovani” diventeremo mamme blogger di adolescenti e poi nonne blogger!

  17. the siren
    the siren06-12-2012

    Ciao! Che bella riflessione! Sono l’ennesima mamma blogger, anche se lo sono diventata per caso. Vivo in Libano, sono diventata mamma ed ero completamente sola. Scrivere è sempre stata la mia passione, così ho aperto il blog per farmi compagnia e divertirmi un po’. Condivido il tuo pensiero. Però, dentro di me, spero che un giorno i miei racconti piacciano a qualcuno e diventino un libro 🙂

    • M di MS
      M di MS06-12-2012

      Le expat hanno sempre una marcia in più e il blog riesce veramente nell’impresa di sostenere la loro solitudine (temporanea). Ti auguro di realizzare i tuoi progetti.

  18. elisa
    elisa06-13-2012

    Devo commentare perchè mi sento chiamata in causa per tantissimi motivi. In primo luogo perchè mi sei piaciuta al mammacheblog, anche se sono stata costretta a vederti in 13 pollici, sulla scrivania di casa mia, con i bambini che scorazzavano per casa e protestavano per il mio interesse nei confronti di gente che parlava sullo schermo del “comprutere” (come lo chiama Sara). Mi è piaciuto quello che hai detto ma anche come lo hai detto. Ma oltre all’esigenza di complimentarmi con te il mio commento nasce da alcune considerazioni sulla passione che per me, prima che passione per il web è passione viscerale per la scrittura e per la comunicazione in generale. Credo di essere nata con la voglia di comunicare perchè mia madre mi dice sempre che ho imparato a parlare molto prima di camminare, forse perchè il pensiero e il saperlo comunicare sono la forma più dinamica di movimento verso gli altri.
    E questo è quello che voglio fare con il mio blog: arrivare agli altri comunicando quello che sono, quello che penso, quello che vivo. Comunicare la straordinarietà e la fatica dell’essere madre, comunicare ogni istante della vita e della crescita dei miei figli, offrire agli altri la mia visione della vita filtrata adesso inevitabilmente dalla maternità, offrire agli altri la loro visione della vita, incredibile e piena di sorprese per occhi non ancora offuscati dal tempo e dalle esperienze. Amo fare tutto questo cercando di dare un peso ad ogni parola, combinando tra loro le migliaia di sfumature e di ricami che offre la nostra meravigliosa lingua, provo ad essere divertente e a sdrammatizzare quando il contesto e le situazioni lo permettono. Mi diverto e mi commuovo quando scrivo e fremo dalla voglia di sapere se ho provocato almeno una di queste reazioni in chi legge.La vita, in quanto tale, è ricca di racconti e ancor di più la vita da mamma, la quotidinianità di ognuno, potenzialmente è un diario o, perchè no, un romanzo. Ma c’è chi, a differenza di altri, lo sa anche scrivere. E molte di noi (non tutte purtroppo) apparteniamo (scusate ma mi ci metto anch’io) proprio alla categoria di persone che oltre a vivere la propria vita sanno anche raccontarla. “Che cavolo di bisogno soddisfo?”: 1) il mio di raccontarmi e testimoniare la mia esperienza 2) quello di altre mamme che leggendosi nei miei racconti si sentono meno sole e capiscono quanto la maternità sia l’unica vera identità in grado di unire donne di età, paesi e culture diverse.
    Se poi tra i bisogni soddisfatti, prima o poi, ci fosse anche quello di contribuire economicamente alla faticosissima vita di oggi, beh, non posso fare altro che dire “MAGARI POTESSI”!
    Un abbraccio, Elisa

    • M di MS
      M di MS06-13-2012

      Bellissimo commento e ti ringrazio dei complimenti.
      Ci sono stati dei momenti in cui ero andata in crisi con il blog, mi mancava l’ispirazione e mi sentivo spenta.
      Poi ci sono le ondate di entusiasmo, in cui non vedi l’ora di scrivere e metterti in relazione con gli altri. E’ bello trovare tutto questo entusiasmo nelle tue parole!

  19. Debora
    Debora06-16-2012

    Ciao e piacere di conoscerti sono Debora mamma di due gemelle di tre anni emezzo, ho aperto da poco il blog per raccontare le esperienze vissute con le mie bimbe, per quello che sono riuscita a imparare sulle abitudini, le malattie , certi comportamenti scontati e altri meno, ma soprattutto per essere un punto di riferimento(spero)per le mamme future e anche se i bimbi sono due non allrmatevi possiamo farcela con tutto il nostro amore e soprattutto….pazienza.Grazie

    • M di MS
      M di MS06-16-2012

      Ciao Debora, piacere di conoscerti!

  20. Caffenero
    Caffenero06-18-2012

    Ciao, anche a me ha colpito molto quello che è stato detto al Momcamp. In alcuni momenti rifletto sulle frasi dette, che citi anche tu, e deduco che non faccia per me in altri le uso come punto di partenza.
    Ciao

  21. LaRobi
    LaRobi05-28-2013

    Ciao,
    Quest’anno al mammacheclog c’ero anche io, più per curiosità e passione che per altro e mi ritrovo tantissimo in ciò che hai scritto in questo post: sono le stesse identiche riflessioni che ho fatto anche io rientrando a casa sabato sera…piano editoriale, bisogni da soddisfare ecc…, per ora l’unico bisogno che soddisfo è quello di cercare di dare sfogo a una parte di me!
    p.s. i tuoi tag mi fanno morire! 😀