Come si deve vestire una bambina di 8 anni?
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Come si deve vestire una bambina di 8 anni?

Come si deve vestire una bambina di 8 anni?

Cercare di vestire mia figlia da bambina, non da signorinetta, a volte si rivela più complicato del previsto.

Tutto è partito da una conversazione tra mamme su Facebook. Io mi lamentavo del fatto che, andando in un negozio appartenente ad una famosa catena, non avessi trovato un costume da bagno adatto a mia figlia.

Cioè con un solo pezzo sotto, senza reggiseno, non troppo sgambato, con il sedere adeguatamente contenuto, senza troppi pizzi e trasparenze. Insomma, un costume bambinesco.

Le amiche sono partite in quarta con i commenti. Una che dice che anche lei diventa matta a trovare i costumi, un’altra che nota al corso di nuoto bambine di 4 anni con il costume intero a coprire non si sa bene cosa, altre che proprio non vedono il problema.

Il reggiseno serve a coprire, valorizzare e sostenere, dice giustamente una di loro. E cosa ha da coprire, valorizzare e sostenere una bambina di 8 anni (o meno)?

Sì – osserva un’altra amica – ma il pezzo sopra può essere indossato anche solo perché è bello e piace alla bambina, pure se non serve a niente. Le sta bene, perché no?

E poi qualcuna lo dice: se le aziende ci propongono certi modelli loliteschi è perché l’offerta soddisfa la domanda, perché a molte mamme piace vestire le figlie come delle donnine, un po’ come se stesse ma in miniatura e non si fanno tutte queste domande, non vedono implicazioni.

Sì, dico io, ma è anche vero che a tante altre mamme la moda da piccole adulte non piace (mica solo per i costumi da bagno) ed anche questa è una domanda – forte, aggiungerei – che arriva dal mercato.

Non dimentichiamo poi che a partire da una certa taglia, forse i fatidici 8 anni, è difficile trovare costumi che non siano bikini o interi. E così ci ritroviamo a comprare – spendendo di più – costumi di cui gettiamo la parte superiore. Insomma, spesso le aziende non ci danno altre opzioni.

Esiste poi tutto un aspetto di buongusto (che è assolutamente soggettivo), moda e proiezioni simboliche. Certo, andare a fare acquisti per una bambina espone le mamme a forti tentazioni di shopping. Ho un figlio maschio e vi garantisco che resisto benissimo ad una visita da Zara o Gap senza comprargli nulla. Ed invece mi è praticamente impossibile uscire da questi e tanti altri negozi senza acquisti impulsivi di abbigliamento o accessori per la sorella.

Poi, secondo me, l’argomento è abbastanza caldo anche per il rapporto speciale che esiste tra una madre e una figlia, fatto di rimandi simbolici, modello femminile adulto ed immedesimazione reciproca, per cui di solito tendiamo a vestire le figlie con il nostro stile, magari anche inconsapevolmente. Oppure le vestiamo come le nostre piccole bambole ed indulgiamo in nastri, pizzi, paillettes…

Io penso che questo dell’abbigliamento non sia un argomento secondario. Fin da piccoli si impara a sentirsi a proprio agio in un abito, ma anche cosa significa nel gruppo di appartenenza indossare una tuta o una gonna di tulle per andare all’asilo.

Per le bambine i messaggi sono chiari, anche quando impliciti: privilegiare bellezza/eleganza o comodità? Meglio tutte e due, certo. Oppure meglio la comodità, cosa importa il look?

Come vedete domande eterne, che riguardano anche le donne adulte, non solo le mamme.

 

Ne hanno scritto anche Tiziana (Un costume appropriato) e Claudia (Il finto problema delle bambine in bikini).

 

Foto credit: Raphael Labbé

  1. Mary “Mamma Medico” Doc
    Mary “Mamma Medico” Doc06-06-2016

    che argomento spinoso. io vesto la mia bimba neoseienne come la moda vuole. che non vuol dire da lolita o con pizzi e merletti. e all’asilo l’abito o la gonna sono concessi saltuariamente. molto più pratico un paio di leggins (per altro da talune mamme criticatissimi). e nel vestire la mia bambina è un “rivendicare” quello che da piccola non ho avuto io. me ne rendo conto. ma ho ancora in mente come per anni mi sono sentita diversa dalle altre che non voglio capiti a mia figlia (perchè è vero che non è l’abito a fare una persona, ma è anche dall’abbigliamento che nascono i complessi). per quanto riguarda invece l’assecondare certe frivolezze (tipo pezzo sopra del costume), lo vedo come un gioco. a quell’età ancora innocente.