A promise is a promise
Da un mese a questa parte in casa nostra c’è una sola parola che spadroneggia invadente in tutti i discorsi a tavola, in salotto, a letto, in macchina, al nido. E la parola è: pompieri. Perché da un mese la tv ci bombarda della pubblicità della stazione dei pompieri, con tanto di autopompa e bambolotti in divisa, che fanno cose mirabolanti, tipo arrampicarsi, spegnere enormi incendi e sfrecciare via più veloci della luce con il suddetto potente mezzo. E il piccolo Fagio ne è stregato ed ha un solo unico desiderio per Natale: "Mamma, pompieri!"
Lo scorso week-end siamo stati al Villaggio di Babbo Natale, in centro a Milano, dove ha potuto incontrare Babbo in persona (!) e chiedergli direttamente di portargli ciò che desidera di più al mondo. Babbo ha detto di stare tranquillo e di fare il bravo. Tutto bene, perciò?
Col cavolo!
Mamma e papà avevano visto i pompieri al supermercato, ma poi si erano detti che era meglio andare in un negozio di giocattoli di loro conoscenza. Ma poi si sa come vanno queste cose, c’era tanto da fare, vai tu vado io, andiamo insieme…passano i giorni. L’altro ieri mi sveglio e mi rendo conto che ormai l’acquisto è necessario e tutta contenta mi reco dal giocattolaio. "Pompieri? Quali pompieri, signora? Noi non li abbiamo mai tenuti, ma è sicura di averli visti qui?". Arg! Panico! Mi precipito correndo al supermercato ove arrivo sudata, poco lucida, in preda all’ansia, trascinandomi dietro un’enorme borsa di giocattoli acquistati per gli altri bambini della famiglia, ma non per lui.
Mi dirigo verso la corsia dei giocattoli e cerco, cerco. Ma dei pompieri neanche l’ombra! Oddio, riguardo, forse mi sono sfuggiti, ma no, erano qui l’ultima volta, è il loro posto, lo sapevo, dovevo comprarli subito, e adesso, domani devo telefonare in tutti i negozi di Milano! Fermo degli assistenti alle vendite a caso. Nessuno sa niente, nessuno è del reparto. Mi incaxxo di brutto: DEVO parlare con qualcuno! Faccio un ultimo giro tra gli scaffali, vedo solo miliardi di Winnie the Pooh che sorridono lugubri alle mie spalle. Mi sento esattamente con Schwarzenegger in "Una promessa è una promessa", storia di lui, padre assente, che si riduce alla vigilia per comprare il regalo tanto desiderato dal figlio e non lo trova da nessuna parte, in un crescendo di angoscia comica che in quel momento a me pare tragica. Mi vedo già la mattina di Natale a spiegare a Fagio che Babbo Natale gli ha portato dei giochi bellissimi, molto più belli dei pompieri, e lui che abbassa la testa, deluso, mentre io mi sento una cacca.
Umiliata, giro la prua del carrello verso le casse quando per puro caso incappo in un’assistente che prima non avevo notato. "Mi scusi, lei si occupa di giocattoli?" "Sì." "Sì! Lei mi deve aiutare, io sono di-spe-ra-ta!" Le spiego come cavolo sono fatti ‘sti pompieri, lei mi guarda e io penso che non caverò un ragno dal buco. Ad un certo punto mi dice di seguirla. Si ferma, alza un braccio ed indica lo scaffale più alto: "Sono quelli?" "Sììì!" "Signora, è fortunata, è l’ultima scatola". Come nel film di Schwarzy!
Adrenalinica e sorridente affronto la coda chilometrica alle casse, i chilometri a piedi verso a casa con una borsa enorme e pesante nella sinistra e una scatola ingombrante, dai bordi taglienti, nella destra. Finalmente a casa, nascondo i giochi in sgabuzzino, mi ricompongo e balzo nella camera dei boys: "Ciao! Tutto bene, amori miei?"
questo ormai è un incubo ricorrente come quello degli esami da ripetere quando hai finito la scuola. aaaaagh
anch’io! anch’io pompieri, una enorme caserma lego, presa al volo al super quando ormai stavo per mollare il colpo.uff, che fatica, fare babbo natale!
Vai MdiMS ti è andata meglio che a Swarzy: non hai dovuto lottare con le unghie e con i denti per accaparrartela!!!Io quest’anno no ho avuto tentennamenti: visto, acquistato. Anche perchè la settimana dopo era aumentato di 4?. Grrr!!!
la conclusione che ho immaginato quando hai detto che era l’ultima scatola è stata… te che meni selvaggiamente a capocciate una nonnetta che vuole soffiartela. come vedi sono in pieno spirito natalizio!!
🙂 auguroni a voi e a fagio!
Il panico da regalo mancato è davvero tremendo…non bisognerebbe mai rimandare.Auguri di un sereno Natale!
Care tutte:
immaginavo che il problema fosse comune a tutti i genitori schiavizzati dal Natale! Però è tanto bello regalare ai bambini proprio quello che desiderano. Non vedo l’ora che apra il suo pacco!
BUON NATALE A TUTTI!!!
P.S: ehi, Flavia: la nonnetta l’avrei presa sicuramente a capocciate, come nel film!
Mattia invece ha il trip dei pentolini, per fortuna ce ne sono di ogni, dovunque, e non ho avuto problemi.
baci
ahahah!!!! Un mito! cosa non si fa per rimanere fedeli alle promesse e per non deludere le aspettative di questi marmocchietti alti una spanna!
Auguri di buone feste carissima!
Dieci e lode in cinematografia! Leggendoti pensavo di commentare citando il film di Schwarzy che abbiamo visto in dvd, per la prima volta il 24 sera, e invece tu ne parlavi già!Avrai fatto il tuo figurone sotto l’albero, brava, tanti auguri, un abbraccio, patrizia
Aleeeeee! Ce l’hai fatta! Ci devi raccontare la faccia del piccolo fagio quando ha aperto il pacco con i pompieri….ne valsa la pena vero?
conosco il copione!! qui le parole d’ordine erano tre: pompieri, pirati, cavalieri. gasp
Buon Anno, innanzi tutto!Bellissimo il post. Io quando ho in mano la letterina dei bambini impazzisco a cercare di accontentarli… Tommy poi mi tira fuori delle cose che ha visto magari a casa di amici e io neppure capisco cosa sono… Un pasticcio.Poi la citazione del film per me e’ mitica: sono ANNI infatti che coi bambini vediamo quel film tutte le vigilie di Natale, e’ il nostro rito… E tutti gli anni ridiamo come matti (i bambini di gusto, noi genitori a denti stretti!)Saluti.