Villaggio vacanze
Torno a scrivere un veloce post dopo questa lunga assenza vacanziera. La famigliola felice si è spostata dalla Valle dove non c’è neanche internet alla Liguria, dove una volta si scroccava il wi-fi dell’ignaro vicino, adesso manco quello. Però alla fine non è che si stia male senza fare il check mail ogni 5 minuti e leggersi tutti gli ultimi post della blogosfera. Intanto ho ripreso a leggere molto. Lo ammetto, per pura moda sono stata trascinata nella lettura della trilogia di Millenium di Larsson ("Uomini che odiano le donne" etc.) ed era un bel pezzo che non rimanevo avvinta da un libro tanto da andare avanti ad oltranza e spegnere la luce a notte fonda. Non fosse altro per vedere come va a finire, visto che ritengo questi thriller romanzati un po’ troppo lunghi e prolissi. Ma mi sono anche data alla lettura utile con "Un decalogo per i genitori italiani. Crescere capitani coraggiosi", una raccolta di saggi brevi che vuole offrire consigli per non rovinare completamente i figli (per evitare insomma che a 35 anni stiano ancora a casa a giocare alla play-station e non sappiano farsi un uovo). Solo il decalogo basta per far nascere una riflessione:
- Non pretendere da un figlio maschio meno di quanto pretenderesti da una figlia femmina
- Non permettere che tuo figlio tenga dei comportamenti che disapprovi quando messi in atto dai figli degli altri
- Sii disponibile quando tuo figlio ti cerca, ma aiutalo solo quando non può farcela senza di te
- Allena tuo figlio a un rapporto responsabile con il denaro
- Avvicina tuo figlio ai libri e al piacere della lettura
- Diventa alleato degli insegnanti nell’istruzione di tuo figlio
- Lo sport è importante per crescere, ma saper perdere è la prima cosa da imparare
- Tratta tuo figlio maggiorenne da adulto
- Non idealizzare il destino di tuo figlio e credi nel suo futuro
- Dai un fratello, se possibile, al tuo figlio "unico"
In questo idilliaco quadro di mother empowerment e politically correctness (ahò!), la convivenza prolungata figli-genitori crea simpatici siparietti. Per es. un treenne che la mattina si sveglia e per prima cosa chiede "cosa facciamo stamattina, dove andiamo oggi?", quando magari mami e papi vorrebbero poltrire tutto il giorno. Per poi proseguire, alle sette di sera dopo 10 bagni, 100 tuffi e un giro in bici, chiedendo "Ma usciamo stasera? C’è la baby dance? Mangiamo un gelato?". Mah! Il decalogo è circostanziato, ma delle vacanze dice ben poco. A noi sembra di essere due animatori di villaggio: alle 9 "risveglio muscolare" in soggiorno, alle 10 attività sportiva sulla spiaggia, baby pranzo con quintalate di focaccia allo strutto, alle 16 bagni del pomeriggio in piscina intervallati da puntatine al parco giochi. Segue cena (svariati menu) e quindi, forse, finalmente, NANNA. Ma l’anno prossimo, oh, l’anno prossimo! Saranno abbastanza grandi per il Valtur!
intanto ben tornata qui in giro 🙂
molto interessante questo decalogo, lo rubo!
buon proseguimento
@my: ciao my! Ho letto il tuo blog. Non lamentarti di questo non-tempo, è una situazione che tutte conosciamo. Il problema è che lo apprezziamo solo quando è passato! …ma quanto manca al giorno x?
Guarda, più sono piccoli più Valtur e simili convengono. Noi dopo alcuni anni di albergo con miniclub e animatori adorabili che quel paio di volte si sono pure adattate a babysitter per farci vedere un concerto, quest’anno abbiamo tentato l’appartamento stessa spiaggia stesso mare il triplo del tempo. E ci siamo pure divertiti.
Orso ha interiorizzato che chi dorme il pomeriggio la sera può fare baldoria e con un po’di aiuto e compagnia dormiva (nel senso che io schiantavo accanto a lui nel tentativo e mi sevgliavo due ore dopo con un cinquenne spalmato addosso, sudati e appiccicosi).
Ennio non riesce quasi mai a dormire, ma si prende un Topolino e si piazza sul divano. Il pomeriggio che ho tentato di costringerlo con la compagnia, dopo un’ora se ne è andato sul divano dicendo: io preferisco farmi due calcoli e si è piazzato con il librone di attività per le vacanze.
Quando imparano a leggere, un’altra vita, giuro. E i pisoli pomeridiani con orso mi servivano tutti, così facevo poi le nottate a leggermi Larrson. E guando ho finito ogni tanto mi riandavo a leggere il processo.
@mammamsterdam: ciao! Penso anch’io con la lettura molte cose cambino. Io per es. da piccola mi svegliavo prestissimo e stavo a letto a leggere fino a che i miei non si alzavano. Che fortunati! Dici che forse esagero nelle aspettative?!
ciao bella, ben trovata, prendo spunto per la prossima lettura… baci
Mi piace molto il 3. , ma il 4 mi chiedo come farò? Come si fa?