Un post molto scorretto
Premessa: odio gli stereotipi e le generalizzazioni. Eppure a volte accadono episodi che attribuiscono un fondamento anche agli stereotipi più antipatici e politically scorrect.
Leggo sul Corriere on line:
BERLINO – Il pubblico preferisce vedere top model magre: "Solo le mamme grasse sono contrarie alle modelle che sfilano in passerella sul piccolo schermo". Parola dello stilista tedesco Karl Lagerfeld, che commenta così la recente decisione della rivista ‘Brigitte’ di mettere al bando le professioniste della moda a favore di "donne comuni".
SOGNI E ILLUSIONI – "Ci sono mamme grasse – insiste Lagerfeld sul settimanale Focus – che si siedono davanti al televisore con i loro pacchetti di patatine e dicono che le modelle magre sono brutte. Il mondo della moda è fatto di sogni e illusioni e nessuno vuole vedere donne rotonde". Detto questo lo stilista ha definito "assurdo" il dibattito sulle modelle troppo magre, che ha spinto la rivista ‘Brigitte’ a cambiare corso.
Questa infelice uscita di Lagerfeld mi fa tornare in mente un flash-back di tanti anni fa: passando per Piazza San Babila a Milano l’avevo visto a un tavolino di un locale papparsi un mega gelato. Intanto il fatto di vedere un famoso stilista seduto al bar l’aveva reso più simpatico e "umano" ai miei occhi. E poi ricordo che ai tempi era ben in carne.
Invece oggi Karl è tanto magrino che a volte mi sembra malato. Infatti, ho scoperto che ha fatto la dieta.
E io che pensavo che non fosse vero che gli stilisti gay odiano le donne.
Ciao. Proprio perchè gay non può capire cosa prova una mamma o un papà che vedono la figlia affamarsi a morte per assomigliare alle top models. Io sono rotondetta e invidio quelle magre, quelle belle gambe fasciate nei jeans, ma con un po’ di forma. Abito a Milano e durante le settimane della moda vedo in giro molte modelle, ma non le invidio, non sono belle, sembrano malate. Non sono da invidiare o imitare, ma da compatire. Se invece che alle sfilate le vedessimo in un villaggio africano o indiano diremmo: poverette, che miseria, che fame.
Cattiva che sei! Ma se lo merita!
mia cara, avevo vito questa iniziativa di brigitte, lodevole non tanto perchè prpone modelle rotonde ma perchè fa fare la modella a donne comuni, dimostrando che un po’ di cura, un trucco adatto e un buon parrucchiere fanno più di photoshop nella vita reale.in quanto a lui, che dire, si mangi pure la sua mousse di tonno ai mirtilli, ma in silenzio
I gay odiano le donne, o perlomeno non le amano. Tutt’al più, ne sono amici. Comunqnue è vero quelloi che dice Lagerfeld. La moda si nutre di sogni (anche per questo è incredibilmente noiosa, a mio avviso). E di conseguenza, il sogno è magrezza ed eterna adolescenza.
… ma scusate, cosa c’entra che è gay?!? Il buon Lagerfeld ha attinto a piene mani da tutti gli stereotipi mammeschi (germanici, per di più): donne, in genere casalinghe altamente insoddisfatte e quindi sfatte, che si abboffano di patatine o cioccolata per placare le ansie prodotte da una società che le considera meno di zero. E’ un problema dell’industria della moda (mamma squattrinata non compra borsa nuova) e dell’esasperazione di certi canoni di bellezza. Rigiriamo la frittata: è un problema di L. che invecchia, che quando hai una certa età, non sei più capace di pensare al nuovo in termini nuovi. Insomma, è un problema di gerontocrazia. 😉 e poi si sa che a stare a dieta si diventa isterici…
mmm, scorretta dici? Si forse si, quando dici gay e basta. Allo stereotipo di gay stilista forse si (ma devi aggiungere stilista pero’).Comunque, ancora una volta devo prendermela con la stampa (un mio tormentone, lo so). La notizia poteva (doveva secondo me) venire ‘condita’ meglio, ad esempio caratterizzando di piu’ la figura di Lagerfield. “Parola dello stilista tedesco”… dice il Corriere, e conclude con “Detto questo lo stilista ha definito «assurdo» il dibattito sulle modelle troppo magre, che ha spinto la rivista ‘Brigitte’ a cambiare corso”. L’implicazione mi pare essere che chi scrive sul Corriere in fondo e’ daccordo con Lagerfield, diciamocelo.Vediamo invece come la notizia e’ data dal Guardian, per esempio:http://www.guardian.co.uk/lifeandstyle/2009/oct/12/lagerfeld-size-zero-thin-modelsInnanzitutto: la lunghezza del pezzo, e vabe, queste sono magari questioni editoriali.Poi: Guardian esordisce con “eccentrico stilista tedesco” e gia’ ti inquadra come la pensa. Menziona anche l’eta’ (71), che vabe’ sara’ sleale ma anche quello aiuta a capire meglio. Dice anche che Lagerfeld e “noto nel giro come uno stilista con una particolare predilezione per modelle pelle e ossa, e ha adottato anche per se stesso un look emaciato […] perdendo molto peso con una dieta ferrea”. Il quadro si completa. E aggiunge che ha “ripetutamente difeso il mondo della moda contro le accuse che incoraggia l’anoressia”, quindi la giornalista mette in ballo un problema importante, che contrappone alla grande con la battuta sulle mamme grasse: attenzione, qui stiamo parlando di cose serie.Infine, la conclusione. In un discorso argomentativo il finale tipicamente riprende il tema piu’ importante. Il Corriere conclude con l’affermazione di Lagerfeld: il mondo della moda e’ fatto di sogni e illusioni (immagine poetica, positiva quindi) e la decisione della rivista Brigitte e’ assurda. Guardian invece conclude l’articolo con un commento diretto sulla decisione della rivista Brigitte, dicendo che segue l’appello dell’editore di Vogue in GB per spezzare la cultura della ‘taglia zero’, nonche’ lo scandalo scoppiato quando Ralph Lauren ha ritoccato una modella col computer per farla sembrare piu’ magra. Insomma alla fine dell’articolo del Guardian, relego la questione di Lagerfeld con un classico “vabe, … lassamo perde, un altro rinco”. E alla fine del pezzo del Corriere?
ecco, vedi che non leggo bene neanche io? Hai scritto ‘stilisti gay’ ovviamente. Sorry 🙂
OK, quest’estate ho preso una caterva di chili, neanche prima ero un’acciuga e quindi mia figlia potrebbe pensare che mamma=grassa, se non corressi ai ripari. E posso anche capire che un’eccessivo peso dia l’impressione di una persona che se ne sta in casa a rimpinzarsi di schifezze davanti alla TV, se non conosci la persona e la giudichi solo dall’aspetto fisico.
Ma qui non si sta parlando di dire che sovrappeso è bello. Si parla di non millantare che sottopeso è l’unica opzione per essere belle.
Certo che certi abiti stanno bene a donne esili e slanciate, le gambe lunghe piacerebbero a tutte, ma non dobbiamo essere indotte a pensare che non valiamo niente se non siamo un metro e settanta per 40 chili.
@supermambanana: veramente interessante questo confronto!
@lorenza: sì, in parte sono anche tutti questi motivi che dici tu. Diciamo che in generale non sono portata a pensare che Valentino sia uno stilista gay che odia le donne, o Armani, però devo dire che tutte le loro modelle sono emaciate o androgine. Forse è proprio sentire Lagerfeld dire queste cose che me lo fa catalogare così.
x tutti: dell’uscita di Lagerfeld mi colpisce molto che non dica “le donne grasse”, ma le “mamme”. Come dire: che cavolo di funzione pedagogica vi arrogate? Cosa pretendete di insegnare? Le regole del gioco sono che la moda si basa sul sogno dell’eleganza magra, anzi trasparente. Ora, siamo tutti d’accordo che un bel vestito sta di gran lunga meglio su un fisico slanciato e non troppo grasso. Ma nel mio canone di bellezza una 42/44 è una donna non grassa e non credo che un bel vestito possa stare male ad una taglia simile.
Il punto è: perchè il sogno deve essere la donna sottiletta? Che poi il bello è che si tratta del sogno supposto delle donne. Andate a chiedere agli uomini che tipo di donna vorrebbero tra le braccia! E’ un farsi male da sole.
Chiaro che Lagerfeld è un gerontocrate schiavo innanzitutto della propria immagine e quindi andrebbe ignorato. Eppure è gente come lui che esercita il potere sull’immaginario collettivo.
P.S.: non voglio sembrarvi supponente, ma sapete che spesso, guardando un vestito in passerella addosso ad una modella ipermagra penso che a me starebbe molto meglio?!
che tristezza, sono loro che fanno sembrar grasse tutte le donne che nn sono anoressiche.
sul discorso della moda ci sarebbe da dire parecchio…
Guarda, sulla notizia che Brigitte mette al bando le modelle magre stavo per farci un post, poi la vita mi ha sorpassata. E Lagerfeld può dire quello che gli pare, alla fine sono le mamme (grasse) quelle che hanno eventualmente i soldi per comprare le sue creazioni, mica le ragazzine esili, che lui fa uno stile da vecchie (pardon, agé).
A me per esempio ha fatto sempre molta simpatia Ferrè per la questione carne, e guarda caso, fa persino taglie grandi. così da ragazza, fosse allo spaccio aziendale, fosse in saldo, ma comprarmi una cosa di Ferré, fosse pure una maglietta, mi sembrava la cosa più chic del mondo.
Mannaggia, guarda, sto Karl mi ha messo un nervoso, quello non solo odia le donne, le vorrebbe vedere tutte morire di anoressia.
Concordo al 100% con supermambanana! I giornali italiani sono orribili. Anche quando dicono di pensarla in un certo modo, i giornalisti non prendono mai una posizione e sembra che giustifichino anche la parte opposta.
Vedi appunto quest’articolo su Lagerfeld.
A tale proposito consiglio la (non) piacevole lettura del libro “Cattive Notizie […]” di Michele Loporcaro.
Perché conta anche COME si scrive. Conta TANTO. E i nostri giornali ormai propongono un modello di donna che a me, personalmente, non va genio.
Per quanto riguarda le taglie: la taglia in sè non significa nulla. Bisogna guardare l’altezza. E’ ovvio che una di 1,50 sta bene con la 40, ma su una di 1,75 è adatta una 48 e non è certo una donna grassa, no?
lilla: ehi, come sapevi che sono una 46?