#ufficioaigiardinetti. Che tu abbia un vero ufficio oppure no, questo è il tuo workspace fino alle medie.
Ufficio ai giardinetti è:
– Capire cosa voleva dire quella mamma di 3 figli più vecchia di te che una volta ha proclamato: “Quest’anno festeggio i dieci anni in questo parchetto”. Ci sono matrimoni che durano molto meno.
– Puntare alla panchina migliore, quella all’ombra, e trovarla sempre occupata dalla stessa mamma che tiene il posto anche per le sue amiche.
– Al tuo arrivo scannerizzare il parterre e capire che non ce n’è mezza con cui attaccare bottone.
– Uscire vestita da barbona perché tanto oggi pomeriggio vai ai giardinetti.
– Uscire vestita da red carpet perché tanto oggi sei stata tutto il giorno in casa conciata da barbona.
– Costringere tuo figlio a giocare con uno che gli sta antipatico perché tu sei molto amica di sua madre.
– Costringerti a chiacchierare con una madre che ti sta antipatica perché tuo figlio è molto amico del suo.
– Insegnare ai figli giochi solitamente vietati per avere la certezza di bloccarli in un unico spazio controllabile dalla panchina. Per esempio: pizza di fango, pista di biglie nella terra, gavettoni ai piccioni.
– Accettare con noncuranza lo sguardo di disapprovazione delle nonne mentre consenti, ed anzi suggerisci, tali attività. Scambiarti un’occhiata complice con madri e tate.
– Affidare il bambino ad una mamma amica per andare un attimo (…) dal panettiere e invece passeggiare guardando due vetrine.
– Imprecare in cerca di una toilette.
– Ricordare di essersi dimenticata di comprare le salviettine igienizzanti e scroccarle sempre a qualcun altro.
– Parlare con le nonne di educazione dei figli assumendo un tono complice e rispettoso.
– Osservare le tate che si fanno i cavoli propri chiacchierando all’ombra e non alzando mai il sedere. Ah, sì, poi lo alzano. Quando devono andare a casa.
– Cercare di non utilizzare troppo il vanzina (cellulare, termine per milanesi doc) per non sembrare una madre annoiata.
– Cedere e consultare Facebook per passare un po’ di tempo. Poi pentirsi e iniziare ad agitarsi senza senso, urlando rimproveri a caso: “Loriiiii, no i calci al bambinoooo!”.
– Dopo un po’ cercare al telefono un’amica per fare quattro chiacchiere e riuscirci al terzo tentativo. E’ a quel punto che tuo figlio cade/litiga con un altro bambino/ha fame o sete/soprattutto gli scappa la cacca ma vuole farla dietro al cespuglio per non tornare a casa.
– Cercare di non intervenire in litigi tra bambinetti e poi separarli con imparzialità quando sei intimamente convinta che la colpa sia sempre del figlio degli altri.
– Subire l’abbassamento della vista di una diottria nel tentativo di riconoscere tuo figlio nascosto sopra un albero. Sopravvivere allo spavento di non averlo visto per un quarto d’ora mentre lo cercavi disperatamente.
– Cazziarlo per essere sparito. Lodarlo per l’ottima prestazione di arrampicata.
– Accorgersi che i giardinetti senza gessetti, bolle di sapone, macchinine, bottiglietta vuota per travasi melmosi sono il salto triplo carpiato con avvitamento delle mamme.
– Capire che è meno faticoso portare al parchetto un neonato che sta seduto sul suo pannolino piuttosto che un essere deambulante con una spiccata predilezione per l’altalena: “Mammaaaaaa, mi spingiiiii?”.
– Dirimere il traffico della coda per l’altalena. Escogitare trucchetti per costringere tua figlia a scendere. Funziona solo la girella #epicfail.
– Lanciare sguardi significativi alla nonna fumatrice che butta i mozziconi per terra nell’area giochi. Ti scoccia dirle qualcosa, lei non capisce che è vietato. Vorrà dire che resterà sola di fronte alle sue lastre.
– Dopo 2 ore sotto il sole: vedere Dio.
Il microcosmo dei giardinetti meriterebbe un documentario di Sir Richard Attemborough. Vuoi dire la tua?
Nell’attesa raccontiamo le nostre esperienze qui sopra e su Twitter con hashtag #ufficioaigiardinetti
Poi raccoglierò le migliori e ne farò un e-book di successo, un reality per la tv, una web fiction e una serie di abiti comodi ma eleganti per mamme ai giardinetti.
strepitosa… per me è il primo anno ai giardinetti… e mi sto già divertendo un mondo… non sai (ma mi sa che sai…) quanti spunti da raccontare!!
Prova a tenerti questa lista e a portartela dietro. Vedrai che prima o poi le spunti tutte!
non ho dubbi… ne ho già spuntate parecchie 😉
ma sei un mito, mi fai troppo ridere! più leggevo, più mi rincuoravo di non aver più a che fare con i giardinetti da tempo…
In realtà non ne ho frequentati molti. Questo è il vantaggio di abitare in periferia o in quasi campagna. Villette con giardini che guardano sul cortile comune, tutti i cancellini aperti, i miei figli hanno passato interi pomeriggi mentre io facevo dentro e fuori da casa. Al massimo mi ritrovavo il giardino pieno di bambini e la fila di assetati alla fonanella di casa. Più qualche richiesta di utilizzare il bagno e i classici ghiaccioli comprati in quantità industriale perchè uscire dalla propria abitazione con un bel gelato significa ritrovarsi almeno cinque amici che te ne chiedono gentilmente uno…
ciao!
Invidia pura. La villetta con giardino per invitare e giocare è sempre stato il mio sogno. Il giorno che ci andrò a vivere potrò scrivere un decalogo su come riceve la brava mamma nelle merende sur l’herbe.
Mmmm….forse è meglio che lo fai tu!
ahahah!! pensa che quando Anna era piccola avevamo anche una grande sabbiera… e un sacco di bimbi che chiedevano di poter giocare. Poi sono arrivati i gatti 🙁 ma i figli erano già cresciuti!
Meravigliosa, leggerti mentre pranzo in attesa di andare al parco… E riconoscersi in tante cose:-) ora preparo la merenda…per mia figlia e x tutti i bimbi che si infiltreranno 😉
Esatto! Twittami su #ufficioaigiardinetti le merende offerte e scroccate!
tutte spuntate naturalmente, tranne la connessione a fb perchè – meraviglia e stupore – non ho (non ancora?) uno smartphone….
noi quest’anno 10 anni di parco li compiamo davvero. è stato a lungo la nostra seconda casa (ma non ufficio ahimè) e ora il 10enne prova a frequentare altri luoghi. ma il parco è sempre il parco e la soluzione ai pochi pomeriggi vuoti che rimangono…
comunque aggiungo che il parco è molto più social di fb, ci trovi tutti, tutti passano di lì, anche i vip come nel tuo caso (ma non è lo stesso parco), e anche qualche mamma blogger. ciao ci vediamo prestissimooooo!!!!
I VIP? Se passi di qui il tasso di VIP aumenta 🙂
Mi hai fatto morire… 🙂
Che dire, ci sono periodi nei quali ai giardinetti ci passo tutti (TUTTI) i pomeriggi! 🙁
Aggiungo le mamme e le nonne che pretendono di far giocare i bimbi e le bimbe over 6 solo ed esclusivamente dentro i recinti! Da pazzi. E quelle che non sopportano qualche spruzzo d’acqua (noo che ti raffreddi, non siamo in agosto, eccetera).
E dove lo mettiamo quel padre che aveva perso il figlio ma non se ne era accorto? Nel senso che i vigili glielo hanno riportato piangente e lui era ancora lì con il giornale aperto.
ahahahahahahah … sto ancora ridendo 😉 e visto che c’ero ho pure twittato l’ultimo spunto da #ufficioaigiardinetti visto che sono una mamma che da 7 anni li frequenta assiduamente e non potrebbe farne a meno
Ti conoscevo in rete ma non ero mai passata di qui … quindi grazie a #mammacheblog per avermi dato l’opportunità di conoscere anche il tuo blog
Bene! Sono contenta e non perdiamoci di vista!
troppo forte!!!!!! noi al parchetto stazioniamo da ormai 9 anni e se ne vedono di tutti i colori…..chiaramente io sono la barbona di turno che non si agghinda perchè va al parco…….. e gioca con loro perchè non ha la forza di tenere la panchina all’amica e anche se sembra assurdo a volte è il figlio che spinge me perche lo faccio ridere!!!!!!!!!!
sarò sicuramente sul libro nero delle mamme del parco ma mi diverto unmondo!!!1
veronica
Ma no, macchè libro nero!
Anche io sono una di quelle mamme che giocano perchè a stare da sola sulla panchina mi annoio a morte! Alla fine gioco con i figli di tutti, ma il massimo lo do in piscina: di solito ce ne ho attaccati almeno 3 o 4!