Questo è il progresso, baby
Oh, adesso voglio proprio sapere la vostra opinione!
Avete letto che al Liceo Classico Parini, uno tra i più prestigiosi di Milano, quello da cui sono usciti moltissimi intellettuali e giornalisti di fama, si è svolta una bellissima sfilata?
Trattasi dell’ultima collezione della stilista Chiara Boni – donna – e abbastanza simpatica e liberal da non poter sembrare maschilista. L’evento – approvato dal 51% dei genitori (maggioranza risicata) – viene spiegato dal preside come una recita di inizio anno.
Le ragazze, certo le più carine, le più magre, mica le sfigatone che all’intervallo restano in classe perchè non se le fila nessuno, si sono divertite a fare le modelle per una sera. Parterre di VIP, come alle sfilate vere. E “la location era bellissima”, dice la Boni.
Il preside dice che ha dato il placet per svecchiare l’ambiente: “Questa iniziativa è un esempio della vita che va avanti, una proposta di riflessione sulla moda e sull’estetica”.
Ma riflessione de che?
Io vedo:
– una stilista che sa creare la notizia e fare il marketing della sua nuova linea per giovani donne. Chapeau.
– un Preside che chiede:”Per andare dove devo andare, dove devo andare?”
– qualche genitore che avrà detto sì per far contenta la bella figliola che vuole giocare alla modella.
Non voglio sembrare bacchettona, ma senza colpevolizzare le ragazze, per svecchiare un liceo prestigioso, sottolineo liceo – per di più pubblico – e non locale di tendenza, secondo voi occorre ospitare un evento commerciale mascherato da iniziativa culturale?
Partecipare a qualche concorso europeo in campo scientifico-culturale no? Oppure inventarsi una start-up school per sviluppare progetti post-liceo?
Ma sì, facciamoci del male, ripetiamo gli stereotipi: le belle e mute che sfilano e ammiccano, i maschi che suonano, i genitori orgogliosi.
E poi una bella riflessione sull’anoressia, dai.
Mah….
Non mi viene in mente altro, tranne quotarti in toto.
Questo non è il progresso baby, questa è una fotografia dell’italietta 2011.
Quanto accaduto è l’ennesima dimostrazione dello stato di crisi italiano,ormai il livello culturale medio è meno di zero,meglio prestarsi a tutto in cambio o nella speranza di un eventuale ritorno… non è un bell’esempio x gli studenti …
confermo, analisi spietata ma corretta. applicabile praticamente ad ogni campo. invece di eccellere, tendiamo a svendere. e ci diciamo che è il mercato. secondo me, semplicemente, incapacità di analizzare i problemi e di dare risposte strategiche anziché lasciate al caso….
Concordo al 100% con la riflessione di Veronica! E’ pazzesco reputo l’iniziativa pessima, il problema di oggi è la confusione il mescolamento, con scuole che si mettono a far sfilate o peggio spettacoli modello “High School Musical”, i ragazzi non sanno più dove sono, la scuola deve fare la scuola, le discoteche le discoteche, le scuole di danza le scuole di danza. L’anno scorso a fine anno a scuola di mia figlia (elementari) hanno chiamato un dj per la baby dance, karaoche ecc…per far divertire i bimbi (e sottolineo far divertire come se i bimbi non sapessero divertirsi anche da soli). Mio marito ed io siamo stati gli unici ad opporci (ed insultati) dai genitori proponendo altri tipi di divertimenti, uscite, giochi campestri…… Il problema è che la scuola NON è la collocazione corretta per fare queste cose. Cosa capiscono i nostri figli che tutto è possibile dappertutto perfino che la Minetti stia in Regione e Berlusconi al governo! Mio nonno (dell”800) dopo due guerre, 4 figli e tanti sacrifici mi diceva sempre di non mescolare, ci sono cose degli uomini, cose delle donne, tempi per divertirsi, tempi per impegnarsi, luoghi di culto, luoghi di lavoro….e via dicendo. Oggi tutto è mescolato.
Per il preside del Parini, per svecchiare la scuola invito a guardare il sito di una scuola di eccellenza che abbiamo nella nostra profonda e piccola provincia nebbiosa: http://www.fermi.mn.it
L’anno scorso hanno fatto un progetto con la NASA per un razzo progettato e realizzato e via dicendo…..
Esprimi perfettamente il mio punto di vista.
E mi complimento con il sito del Fermi. E’ difficile riuscire a conoscere bene le attività di una scuola, specie pubblica, dal semplice sito, anche per lo stile di comunicazione.
x tutti: vedete quello che mi dispiace di più – in generale, mica solo in questo caso – è la sensazione che chi dirige una scuola perda di vista l’obiettivo e soprattutto le linee guida.
L’anno scorso io ho destato scandalo nelle nostra materna pubblica perchè sono stata l’unica mamma ad infastidirsi per la distribuzione gratuita degli album di figurine nelle classi. Io sono dell’opinione che la scuola non sia un luogo dove studia un target commerciale. La scuola deve essere un luogo do ve si impara e socializza. Quello che mi lascia basita è che siano i dirigenti scolastici a non fare questa riflessione!
E certo che se uno pensa che tra tutti i progetti che a Scuola si possono realizzare venga in mente quello della sfilata…gli cresce un po’ di tristezza dentro..Eppoi, però viene anche il pensiero cattivo, visto che siamo in tema di scuola, delle buste sottobanco…Io agli ignavi e agli sprovveduti in posizioni di prestigio non credo quasi più
io ho storto il naso appena letto il comunicato stampa che con toni trionfalistici annunciava la sfilata al parini con le studentesse. mi sembrava davvero di essere ripiombata nei miei anni 80 in cui c’era questo atteggiamento maschilista e noi ci eravamo cresciute dentro e ci stavamo anche bene. questa era la nostra realtà e ci sembrava giusto così. il tutto mi sembra semplicemente il parto di menti sorpassate: la boni, il preside e i genitori delle regazze che hanno sfilato. concordo con quello che dici nel post e dico che questo è uno dei tanti sintomi delle vecchiume che ci circonda, vecchiume mentale che non vuole lasciare il posto al nuovo modo di pensare. le ragazze non le giudico, a quell’età la voglia di affermazione è tanta e sono i loro genitori a dover loro spiegare che ci si afferma in molti altri modi.
Sono d’accordo con te. Secondo me hanno perso un’occasione, non solo perchè avrebbero potuto fare altro…evvabbè, ma anche perchè, secondo me, se avessero fatto sfilare le “sfigatone” e non le fighette, avrebbero veramente avuto la possibilità di sviluppare una proposta di riflessione sulla moda e sull’estetica e magari anche sull’anoressia, ma le fighette, chissà perchè, vincono sempre.
Ciao,
io non credo che sia stata un’idea brutta, però è stata sviluppata male. Prendere venti ragazze carine e farle sfilare è una cosa messa insieme alla bell’e meglio, inserire la sfilata in un discorso più ampio sul mondo della moda è diverso (il processo creativo, le lavorazioni, la vendita e la promozione del marchio: a tutti gli studenti un’infarinatura di queste cose non può che far bene). In questo modo sarebbe stato possibile coinvolgere tutta la scuola e non solo le ragazze che potevano entrare nella taglia campione.
Quando andavo alle superiori ero abbastanza magra però avevo un naso a patata di dimensioni importanti, quindi credo che non mi avrebbero mai fatta sfilare comunque. Però se avessi avuto la possibilità di vedere da vicino e partecipare in qualche modo, penso che mi sarebbe piaciuto lo stesso.
Il preside va preso a calci in culo. Perdonate la franchezza. Ci sarebbero state mille attività che si potevano pensare NON strettamente legate alla partecipazione solo delle belle.
LaStancaSylvie
Pur non condividendo l’iniziativa, avrei apprezzato che sfilassero anche i maschi, un po’ di par condicio, no? 😉
Partiamo da e finiamo sempre lì, solo ed esclusivamente dai corpi di giovani ragazze.
Chi ha scelto le modelle per la sfilata? Chiara Boni?
No, uno studente (maschio). (Così riporta l’articolo del Corsera Milano del 29/9)
Mi sto leggendo il tuo blog perchè è davvero intelligente ed ironico, complimenti!
Dato che il Parini l’ho fatto pure io…mi sono sentita felice del fatto che ai miei tempi non organizzassero sfilate di sorta, altrimenti mi sarei sentita ancora una volta un brutto anatroccolo – che poi mica è diventato cigno, sia chiaro!
Ai miei tempi – si può fare un po’ di moralismo? – organizzavamo solo il certamen oraziano…
Ma infatti. A parte il discorso culturale c’è anche questo aspetto legato all’aspetto fisico che trovo diseducativo e ghettizante. In ogni epoca a scuola è esistito il gruppo figo. Certo, vederselo organizzare dal preside è poco simpatico.