Perché 2 euro per 10 leggi
Viviamo tempi confusi, la politica oggi non è all’altezza di risolvere i problemi delle persone e il nostro paese si trova a subire un pericoloso vuoto di potere.
No, non mi sono montata la testa, non sto facendo la brutta imitazione di Winston Churchill.
E’ solo per dire che il vuoto pneumatico di cui sopra deve renderci ancora più responsabili e metterci in movimento per capire in che modo noi direttamente possiamo impegnarci per realizzare il mondo che vogliamo.
In più di un’occasione ho avuto modo di dire che le donne e le mamme in particolare devono diventare una lobby, togliendo da questo termine il senso negativo – quasi massonico – che gli viene sempre attribuito nella cultura italiana, per esprimere invece il concetto di “gruppo di pressione”.
Che vuol dire avere la capacità di esprimere i propri bisogni con continuità e coerenza, perché, diciamocelo, se non lo facciamo noi non lo farà proprio nessuno. Non ci verrà regalata attenzione, né interesse concreto.
Per dire, la risposta sociale al tanto invocato quoziente famigliare finora in Italia è stato il massiccio ricorso all’evasione fiscale. Vogliamo continuare così?
Tutto è partito da una discussione su Twitter tra alcune donne (alcune le conosco di persona) a proposito di Della Valle, che come sapete ha comprato una pagina del Corriere per esprimere le proprie idee in merito alla situazione politica ed economica italiana. Sarebbe stato bello che anche le donne, quelle normali, quelle con gli stipendi inferiori ai 2000 euro, avessero potuto comprarsi una pagina del Corriere per proporre delle leggi in favore delle donne e delle famiglie.
Perché una pagina di giornale? Per far uscire la protesta dalla Rete, per rendersi visibili ad una fetta di società avulsa da queste tematiche ed esercitare una forma di pressione nei confronti dei partiti. Già, i grandi assenti, sono loro i nostri interlocutori, tutti.
Dicevamo, sarebbe stato bello…No, è possibile!
Intanto, vorrei che chi mi legge potesse informarsi su queste proposte di legge, cosa possibile cliccando qui .
Se avete voglia di fare qualcosa di concreto e non limitarvi a partecipare a discussioni interessanti ma che rischiano di rimanere confinate in Rete, potete prenotare una o più quote del progetto al costo di 2 euro (un cappuccio e brioche, suvvia) che pagherete quando sarà raggiunto l’importo totale del necessario.
Mi sembra già di sentire le obiezioni, tra cui: perché una pagina di giornale per chiedere queste cose?
Rispondo: e allora perché una manifestazione in piazza, un convegno in libreria, una lettera a un giornale?
Che triste paese è una nazione, in cui i cittadini debbano ricorrere a questi mezzi per far sentire le proprie volontà. Sì certo, su questo niente da eccepire.
Ma io personalmente sento la necessità di percorrere nuove strade per aggregarmi con altre persone e – indipendentemente dall’esito di questo progetto – creare attenzione e dibattito intorno a questi temi.
Funziona così in democrazia, no?
Se ne parla anche qui:
La 27esima Ora, blog del Corriere della Sera
a.r.p.a. raggiungimento parità
la pillola ros(s)a di grimilde
donneviola
mammachetesta
voglio credere nei mie sogni
pensieridiStefania
pratiche sociali
donne migranti
chiaradinome
mamarketing
woman’s journal
mestieredimamma
luciaebasta
mammadifretta
pentapata
dol’s magazine
cuordicarciofo
donneinritardo
funkymamas
mariangelacorradi
volevochiamarlefrida
allIwantisYou
donneinritardo
rosy battaglia
UnaOpinione
mom&woman onlus
società usa e getta
da Aìdo a Zapatero
lucia navone
sentieri digitali
girls geek dinners campania
BabyTalk
chidicedonna
un altro genere di comunicazione
diario di massimiliano
Considera i miei 10 euro (cappuccino e brioches di una settimana non di un solo giorno) già destinati a questa causa. Penso che le donne hanno un compito importantissimo nel 3° millennio……salvare il mondo, a partire dall’ambiente, per passare alla politica insomma a tutto! E’ un obbiettivo galattico, non ridete, io ci credo seriamente!
Ti ringrazio dell’entusiasmo, perchè mi sembra giusto prendere posizione. Rispetto l’opinione di chi critica la scelta della pagina di giornale (tra l’altro il gruppo era già attivo prima che quell’imprenditore comunicasse al mondo la sua voglia di BTP), però faccio notare che solo coinvolgendo le persone in modo diretto è possibile costringere la società a confrontarsi su questi argomenti.
Perchè nessun partito – ma veramente nessuno – ha intenzioni concrete su questi temi.
Hey, ci sto anche io! Voglio agire!
LaStancaSylvie
Sylvie, aiutaci tu a diffondere il Verbo!
Così poi magari dopo togli la maschera a gas dal profilo 🙂