Morte alle Bad Moms viva le Bad Moms
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Morte alle Bad Moms viva le Bad Moms

Riflessioni a ruota libera scatenate dalla vista in anteprima del film “Bad Moms”

1.  Questa storia delle brave mamme e delle mamme incapaci mi ha veramente stufata.

Non è stato un percorso facile o lineare. Semplicemente dopo un certo numero di anni e di illuminazioni (leggi: successi, fallimenti, prove, controprove, litigate, riappacificazioni, tentativi, esperimenti) ti rendi conto di aver imparato molte più cose su di te come mamma, sui tuoi figli, sul padre dei tuoi figli, sul vostro rapporto e sul modo di relazionarvi con gli altri che nessuno può veramente giudicarvi e darvi un voto. Stop.

2. Basta interiorizzare gli sguardi degli altri – veri o presunti che siano.

Siamo noi che lasciamo entrare le critiche nella nostra testa. Siamo noi che ci fissiamo con un modello di perfezione che non esiste o non è umanamente accettabile. Per noi. Lo dico sbadigliando, ma mi rendo conto che per moltissime persone non è così ovvio.

3. Non mi beo dei miei difetti.

Negli ultimi anni tra le categorie di mamme blogger si è passate dalle “mamme perfette” alle “mamme imperfette” ed infine alle “mamme di merda”. In realtà queste definizioni non ci rappresenteranno mai veramente, smettiamo di usarle.

4. E’ che ad un certo punto le superi tutte e diventi una mamma “adulta”, vecchia, esperienziata, chiamala un po’ come ti pare. E io personalmente più invecchio come mamma meno mi sento incasellata in una categoria e meno giudico gli altri.

Con gli anni ho imparato ad essere più tollerante, a farmi gli affari miei, a non giudicare chi vive la famiglia in modo diverso dal mio, perché ho una quantità di problemi nella vita che…grazie, mi bastano i miei!

5. Del film “Bad Moms” (che fa ridere, ma a volte estremizza ed è un po’ volgarotto) faccio mia questa frase:

Tutti possono iscrivere i figli ad un corso di violoncello, ma se tu stai crescendo persone buone allora sì che sei una brava mamma.

 

Ok, “persone buone” è una definizione un po’ generica, si sa che gli americani sono un po’ sempliciotti, ma il succo è: basta ansia da prestazione, fermiamoci un attimo e guardiamo che piccole persone abbiamo davanti. Come stanno? Sono felici? Hanno degli amici? Sanno giocare e stare bene con loro? Sono sportivi da medaglia ma sono degli stronzetti?…(continuare a piacere)

Insomma, dopo anni di dibattito online sulla maternità vorrei dire a tutte:

andiamo al succo e poi…fate un po’ quel che vi pare!

P.S.. dimenticavo, il film. Prendete le vostre amiche mamme preferite e magari aggiungetevi una mamma che secondo voi ha bisogno di una “scossa” e poi andate a vederlo. Naturalmente SENZA FIGLI. Si ride pareccchio ed è meglio dello Xanax. 😀

  1. clara
    clara10-06-2016

    visto ieri sera in anteprima anche io. due ore di risate (anche se anche io l’ho trovato a tratti volgare ma esilarante, ci sta) e qualche riflessione sulle mamme milanesi che mi sembrano sempre più tremende (figlio in terza media, tempo di open day ARGH)

    • M di MS
      M di MS10-06-2016

      Pienamente d’accordo. Sai cosa penso? Che questo film andrebbe proiettato nelle scuole!!! 😀