Libri = Soldi
Se siete su Facebook avrete notato che in questi giorni molte delle vostre amiche avranno cambiato l’immagine del loro profilo inserendo la foto di una donna importante, che nel passato ha avuto un ruolo attivo ed encomiabile nella nostra società. Con questo gesto hanno voluto comunicare il loro dissenso rispetto ai recenti fatti di cronaca che hanno come protagoniste giovinette disposte a vendersi per una Louis Vuitton.
Anche io stavo per sostituire la foto del profilo, ma non avrei voluto farlo con l’immagine di una grande donna del passato, bensì del presente. Non che ne manchino, ma alla fine la faccia che mi rappresenta di più è la mia, quella di una donna come le altre.
Però a dire il vero c’è una faccia che mi piace… Voglio essere provocatoria.
Avete sentito della casalinga di Pavia, la signora Michela De Paoli, che ha vinto 1 milione di euro a “Chi vuole essere milionario”?
Michela De Paoli mi fa godere per svariati motivi:
- è una laureata che parla 5 lingue, ma è disoccupata e fa la casalinga
- ha una viso molto gradevole e una pelle luminosissima, ma pesa un botto
- è sposata con un muratore albanese
- ha letto moltissimi libri
- vive in provincia e coltiva sogni semplici ma solidi: con la cifra vinta comprerà un’auto nuova al marito e una villetta bi-famigliare per stare vicina ai genitori
- ride sempre e trasmette l’immagine di una persona in pace con se stessa
Cosa dobbiamo dire di questa signora? Che ha vinto perchè ha avuto fortuna?
Provate a guardarvi questo spezzone: dimostra che la fortuna bisogna saperla cogliere e lei aveva letto il libro giusto.
Mi chiedo: si deve essere rotto qualcosa nella matrice se dalle maglie della tivù plastificata è riuscita a saltare fuori questa donna normale che più normale di così non si può, con i problemi che hanno tutti e che dall’ampio tempo libero a disposizione ha saputo trarre un frutto: l’amore per la cultura. Che poi, certo, le ha consentito di vincere un bel premio in denaro, ma nel modo più imprevedibile.
Pensate che smacco per tutte queste donzelle
dai facili costumi e facili consumi:
un pomeriggio da Gerry Scotti rende molto di più
di un colpo di culo ad Arcore!
Aggiornamento del 2 febbraio: la sig.ra Michela scrive al Corriere e la pensa proprio così.
Ciao, sai quanto gli puó fregare a queste “piccole donne crescono” di un piccolo genio che ha vinto un milione di euro ad un quiz? Se vai ad un programma televisivo devi avere un minimo di cultura, devi almeno aver studiato, ma che dico, letto un libro e queste quattro sgallettate preferiscono dare via il culo che impegnare il cervello.
Mah! Dici che una volta vecchie finiranno a fare le colf?
🙂 tipo Susan Boyle! Ogni tanto sfuggono alla matrice… E poi come finiva? (sai che mi ricordo tutto il discorso schopenhaueriano del film e non ricordo assolutamente come va a finire?)
Discorso schopenaueriano? Oddio, siamo in due!
sai l’unica cosa che stona in questa donna su questo mare di virtù?
che con la solita solfa che i più meritevoli nn trovano lavoro (che è anche vero) lei si propone come organizzatrice di eventi, e “spera che finalmente qualcuno creda in lei e le dia una possibilità”
ma il mio primo pensiero che ho fatto è stato: ma invece di comperare l’auto a tuo marito xkè nn ti metti in piedi un’azienda tua di organizzazione di eventi? se nn hai voglia di imepgnarci i soldi ora che li hai xkè qualcun altro dovrebbe avere voglia di farlo?
ecco, mi urta la solita cosa italiana, che gli altri dovrebbero investire in noi, ma noi i nostri soldini ce li teniamo bene al sicuro
(lo so sono acida, ma sono stufa di essere imprenditrice in questo momento)
Ma sì, certo, l’ho pensato subito anch’io.
Uno non resta disoccupato a vita se non lo vuole. Non ne ho parlato nel post solo perchè mi interessava sottolineare quanto sia antitetica rispetto ad altri modelli.
Se vincessi quella cifra penserei subito a come farla circolare.
io sono talmente fuori dal mondo in questo periodo che ero al di fuori di questa notiziona.. Però la signora mi fa sorridere e sono contenta per lei. Un abbraccio, Vale
Cavolo, non l’avevo vista da questo punto di vista, hai davvero ragione, bella la lettera che la signora ha scritto. “L’Italia non è un paese per intelligenti”.
LaStancaSylvie
ho pensato anch’io subito a Susan Boyle, come Lorenza. come al solito sono pesante, ma credo che per reggersi qualunque sistema debba prevedere degli strappi, delle schegge impazzite. prevederli, perché la troppa omologazione alla fine salta agli occhi, e come minimo non c’è più niente di cui parlare.
Davvero. Ormai la semplicità è vista in maniera negativa. Perché secondo alcuni è importante dare a vedere ciò che sei.
Quella donna è Serena perché non è arrivata a Patti con la vita, la vive…
keep the aspidistra flying! l’ho letto da ragazza, ma la trama non me la ricordo affatto. ho vinto qualche cosa? 🙂
Ormai è chiaro: le casalinghe sono le più colte in Italia.
Manda subito un cv al Millionario!