La pensione di Cassandra
Ora, non so voi, ma io mi sto chiedendo se agli Italiani è chiaro che questo periodo di ferie estive non passerà alla storia per la tavolata di Ferragosto o la qualità dell’animazione del villaggio.
Mi chiedo se la mia impressione di remare controcorrente e contro vento sia dovuta al fatto di appartenere ad una famiglia di imprenditori e liberi professionisti self-made e senza santi in paradiso o se anche i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato nutrono le mie stesse preoccupazioni per il futuro.
Certamente non i miei genitori, in pensione già da un pezzo e in età infinitamente più giovane di quella in cui ci andrà la mia generazione, e pure un po’ infastiditi da tutto ‘sto casino in tv, ché il tavolo delle carte aspetta al bar.
Non so se ci avete pensato veramente, non così per dire, come quando si fanno certi discorsi scaramantici, ma noi nati negli anni ’70, che magari oggi abbiamo pure introiti decenti con un tenore di vita discreto, a 70 anni non avremo entrate pensionistiche nemmeno lontanamente simili a uno stipendiuccio. Non vorrei sembrarvi catastrofista, ma gli anziani che saremo di cosa cavolo vivranno?
Dice: fatti la pensione integrativa.
Ma voi vi fidate a dare in mano i vostri soldi alle banche? Qualcuno che mi legge ha mai investito in fondi, Piani di Accumulo proposti da qualsivoglia banca e simili? Alzi la mano chi ci ha guadagnato qualcosa.
Dice: investi in immobili – se puoi permettertelo – e cerca degli affittuari.
Ok, ma chi mi dice che tra 20 anni, considerando l’impoverimento progressivo della classe media, ci sarà tutta questa gente pronta a spendere per un affitto? E se vendo casa mia chi me la compra al prezzo che io ritengo equo, visto che alla fine se non c’è trippa per gatti i beni tocca svenderli?
Dice: comprati un terreno – non un immobile – in cui ci sia dell’acqua.
Tra alcuni decenni l’acqua scarseggerà e sarà il bene più prezioso. I “ricchi” saranno quelli che potranno coltivare frutta e verdura, dare da mangiare alle bestie. Cavolo, manco in “The day after”.
Resta il fatto che di persone che hanno fatto questa scelta nel mio piccolo ne conosco già due. Almeno saprò a che porta bussare in caso di necessità 🙂
Dice: ma allora uno cosa deve fare per organizzarsi una vecchiaia tranquilla?
L’idea più banale che mi viene in mente è: fare più soldi possibile oggi.
Già, ma se escludiamo il nero totale, lo spaccio di droga e la prostituzione non è che il sistema Italia ti renda le cose facilissime.
C’è poi questo balletto ridicolo della Finanziaria attualmente in preparazione. Dovendole dare un titolo: Una Nessuna Centomila. Nessuna visione per il paese, assenza totale di idee per agevolare le imprese e offrire occasioni di sviluppo di cui tutti beneficieremmo. Politici che proprio non capiscono l’economia, quella dei fatti, ma sono fermi al baratto. Sai di che credibilità gode all’estero la nostra amata patria. Non è che uno può fregarsene quando non ha alcun incentivo a produrre in Italia, è massacrato di tasse e nel frattempo si impone di essere un’azienda onesta, che paga tutto e tutti senza espedienti.
Sì lo so, oggi sono un po’ pesante, magari vi aspettavate un post divertente sulle mie ferie. Che divertenti lo sono state, con un occhio alle notizie però.
Concludendo: ma allora, dove vi vedete a 70 anni?
Rispondete a questo sondaggio. Le risposte multiple sono consentite, difatti noi donne siamo le reginette del multitasking. Ad ogni età.
E se vuoi mi offro di fare la badante a te… 🙂
Cara MdiMs,
anche per noi queste vacanze sono state piacevoli ma piene di interrogativi.
Mentre eravamo via abbiamo sudato un po’ freddo, con le Borse sulle montagne russe, il timore che al ritorno gli ordini colassero a picco e un pensiero ai due apprendisti che dovevano iniziare al rientro. Condivido in pieno il fatto che le imprese non vengono agevolate, soprattutto le piccole (proprio come noi). Anzi, quando due anni fa abbiamo chiesto la cassa integrazione straordinaria e abbiamo avuto problemi nella gestione della domanda la Regione ci ha trattato come se fossimo stati dei nullafacenti che chiedevano la carità. Un momento davvero triste.
Quanto al futuro, mio marito sta pensando di diversificare comprando un terreno a uso agricolo. Il suo punto di vista è che se dovessimo andare in default come l’Argentina almeno avremmo qualcosa per sfamarci!
Scusa il commento lunghissimo!
Libraia Virtuale
Ecco, ora siete i terzi che conosco che diversificano con l’orticello.
Cmq se andiamo in default allora è meglio nascondere i nostri soldi sotto il materasso!
Solo se al pomeriggio mi fai vedere i Simpson.
strepitosa, scrivi col contagocce ma sei strepitosa.
è un pensiero che faccio spesso anche io, quando vedo mio marito tornare in ufficio alla sera, quando 15 ore ancora nn bastano, quando arriva qualche mazzata di insoluto, quando si angoscia x ogni nuovo balzello…i suoi genitori hanno messo i soldi all’estero, hanno un paio di pensioni a testa, una volontaria e case di proprietà e facevano lo stesso nostro lavoro, ma x noi questi risultati saranno fantascienza.
chissà, che angoscia
Negli anni ’60 il primo pirla che passava (scusa l’eufemismo) faceva soldi, buttava il semino e spuntava la pianta. Chilate di nero con estrema facilità etc.
Oggi una impresa anche piccola che vende all’estero deve misurarsi con difficoltà globali che un qualsiasi imprenditore brianzolo o veneto di una volta non immaginava neanche esistessero.
esatto. pensa che x mio suocero il commerciale nn serviva…..i clienti li mandava a quel paese spesso e volentieri….adesso bisogna pagare una montagna di burocrazia inutile,ringraziare anche quando ti fanno un insoluto…
Io sarò sicuramente alla mensa dei poveri. Per il resto, aggiungo solamente che se uno prende mediamente 1.000/1.500 € di stipendio e ci deve campare, spiegatemi voi dove prende i soldi per farsi la pensione integrativa.
Infatti.
Io ho investito in una casetta attaccata alla Mostra del Cinema di Venezia. Attualmente occupata da mia suocera. Che gode di buona salute. Che Dio la conservi. Inutile dire che tifo in maniera scomposta per il nuovo palazzo del cinema. Inutile dire che cosa penso degli amici romani che hanno organizzato un festival + o – nello stesso periodo in casa loro.
p.s. le opzioni del sondaggio erano tutte ineguagliabilemente irresistibili.
Eccoti, ti stavo aspettando!
Lunga vita alla suocera, ma un letto al Lido durante il Festival sarebbe il mio sogno!
Vedi che è un’ottima idea di business?
Ciao e ben ritrovata! Guarda, scherzi a parte, l’altro sogno, quando la figlia studierà all’estero (altro problemino non da poco:dove farli studiare ‘sti figli dopo il liceo?) è vendere e trasfersi in un posto bello, caldino e meno costoso. Spagna ancora appetibile.
questo post con i “dice” è da appendere al muro. Io mi vedo pastorella, a badare ai nipoti però, non foss’altro che per i numerosi parenti sardi che abbiamo, che un terreno sicuramente ce lo procurano… 🙂
Eh sì, tu sei una delle mie fonti di ispirazione 🙂
io saro’ nella lovely (o in Australia, se mi riesce, vediamo) con la pensione di her majesty. Altrettanto incospicua probabilmente, intendiamoci, intendiamoci, ma almeno dopo i 60 ho tutto gratis! Sempre che il buon Cameron non mandi tutto in malora.
Interessante.
Raccontaci un po’ come funziona.
Leggo qui tanti pensieri che si affollano anche nella mia testa da un po’ di tempo, precisamente da quando ho lasciato un lavoro sicuro per quella che si può chiamare “libera professione”. MI sono chiesta: ma che ne sarà della mia pensione? Integrazioni, riscatti degli anni di studio (e appena l’ho pensato hanno detto che forse non era più possibile farlo!), investimenti “sicuri” (sì, ma quali?)…. Sinceramente non ho ancora concluso che farò la pastorella in Australia, ma potrebbe essere un’alternativa, visto che ad oggi penso che l’unica via d’uscita sarà per molte di noi nate intorno agli anni 70 di continuare a lavorare senza andare in pensione. Sempre che una a settantanni ne sia in grado. Help!