La Domanda
Oggi Marito è stato tutto il giorno a Parigi.
Lo so benissimo che Parigi è una capitale con milioni di abitanti e un attentato, seppur sanguinoso, non deve necessariamente coinvolgere chi si trova a passare di lì per caso. Però sono rimasta inquieta, volevo sapere dove fosse e cosa facesse e se alla fine sarebbe riuscito a salire sul suo volo senza particolari intoppi.
Ma la sensazione di profonda tristezza e spreco – spreco di vita, di umanità, di intelligenza, di rispetto e di libertà – non mi ha abbandonato e non mi abbandona tuttora.
Proprio stasera a cena, alla domanda rituale “Com’è andata a scuola?”, la piccola Buddy di 6 anni quasi 7 si prende la testa tra le mani ed esclama:
– Mamma, c’è una domanda che mi fa impazzire!
Lei ha queste guance rotonde che la fanno assomigliare a Susanna Tutta Panna e vorresti abbracciarla, come se avesse sempre tre anni.
– Mamma – continua con aria serissima. – Ma chi ha creato Dio?
Sì, anch’io coltivavo questi pensieri folli dentro di me alla sua età. Anch’io impazzivo. Poi sono diventata adulta e ho iniziato a non pensarci troppo, ad accettare che certe cose tanto non te le spiegherai mai fino in fondo.
– Nessuno.
– Mamma, cosa c’era prima di Dio? Era tutto bianco? Era tutto infinito?
Sorrido e rispondo:
– Dio è ciò che è, è stato, e sarà. – faccio la filosofa, ma lei ovviamente non può cogliere.
– ???
– Dio esisteva prima, esiste oggi, esisterà domani.
– Ma non si annoiava da solo?!
– Mah, forse sì.
– Mamma, ma dove vanno le anime? In che posto?
– In un altro posto.
Interviene il fratello:
– Io ho capito. Ritornano in un altro corpo.
– Dove hai letto questa roba?
– Mi sono informato.
– ???
– Beh, bambini, visto che fate domande da grandi vi dirò cose da grandi. La religione e la scienza, spesso in disaccordo, cercano le risposte alle stesse domande, ma con metodi diversi. Einstein si poneva le stesse domande di un Papa, per esempio. E poi un’altra cosa.
Smettono di mangiare la mela.
– Io non credo a molte cose della religione cattolica, ma sono d’accordo sui Valori di base e Gesù è stato il più grande rivoluzionario di tutti i tempi.
– Non credi a cosa?
– Per farvi un esempio semplice da capire, che le donne non possono essere preti. E’ che ai tempi di Gesù le donne stavano chiuse in casa, non è che Gesù fosse sessista. E poi non credo ad altre cose.
– Quali?
– Non ve le dico, perché dovete avere una vostra opinione.
– Ma tu ci credi alla suora che ha visto la Madonna?
– No. Ma non mi interessa nemmeno sapere se è vero o no. Non è questo il punto. La gente può credere quello che vuole. L’importante è essere circondati da persone oneste, che ci rispettino, anche se non credono in Dio o credono ad un altro dio o ai miracoli. Ed essere con gli altri onesti e rispettosi.
Che combinazione. Proprio stasera mi sono arrivate queste domande, come se nell’aria aleggiasse un’intelligenza superiore, una sincronicità impalpabile. I bambini hanno le antenne, anche se non guardano i telegiornali.
Forse perché gli interrogativi sono sempre gli stessi, da migliaia di anni a questa parte, e l’umanità non ha ancora capito che ostinarsi a trovare un’unica risposta valida per tutti non risolverà mai la domanda.
Il problema è se credere in un Dio ti impedisce di rispettare gli altri o se usi un qualsiasi Dio come pretesto per non rispettare gli altri.
Sì, è così. Ascoltavo un’intervista a Fouad Allam l’altro giorno (se non lo conosci è questo http://it.wikipedia.org/wiki/Khaled_Fouad_Allam) che secondo me ha centrato il punto: l’islam non è secolarizzato, cioè la religione non è un fatto privato.