Jump!
Un marito in gamba, due figli che sono il mio orgoglio. Tra poco una nuova casa.
Eppure da qualche giorno mi sento triste.
E’ che, presa come sei dalla tua routine figli-inserimenti-asilo-casa-piscina bimbi-commercialista-banca-geometra-mobili, il tempo passa. E se anche ti senti una 37enne con la voglia di vivere di una 25enne, tutto intorno a te è cambiato.
I tuoi amici single non ti hanno più sul radar: più o meno come un gruppo di adolescenti brufolosi all’uscita di scuola. Ti calpestano senza vederti.
Le tue amiche sposate con figli non escono più: stasera no perché Giovannino ha la febbre, domani no perché sono stanca, domenica no perché vado dai suoceri.
Le tue amiche divorziate non escono più. Con te. Da quando si sono re-innamorate, giustamente vogliono stare in intimità il più possibile con il nuovo boy-friend le sere in cui i figli sono affidati al padre.
Dei corsi che facevo almeno fino a che Fagio ha avuto un anno, al momento non riesco a seguirne uno. Marito sarà anche una perla, ma ha un’agenda imprevedibile e mi trascina ogni settimana nel toto baby-sitter-sì/baby-sitter no.
Per riallacciare i contatti ogni tanto organizzo un ritrovo a casa mia. Gli amici single mi trattano con simpatico sussiego, ma non mi confidano più le loro trame sesso-sentimentali come facevano una volta. E sbagliano: in fondo, sarei titolata a dare qualche buon consiglio. Pratico con regolarità e qualcosa sull’ammore l’ho pure imparato.
E’ che forse stasera ho semplicemente voglia di sfogarmi e poi dopo starò meglio. Fatto sta che sto diventando una signora borghese, con una bella casa borghese, con due figli da catalogo dei bei figli e un marito da catalogo dei bravi mariti. Ma dentro di me c’è una ragazza che non ci sta più dentro.
capitano dei momenti nella vita in cui vi è uno scollamento tra ciò che ti senti dentro e l’idea di come vorresti viveve e come vorresti essere e la realtà. prova a capire se è solo uno sfogo, un momento, o un campanello d’allarme di un disagio più profondo. una soluzione non ce l’ho ma ti auguro che questa tristezza passi in fretta!
io ho un ricordo di te come una donna piena di grinta!! baci Smile 🙂
Se posso dire la mia, alla luce dei tuoi scritti, la dico. Sei una persona che non rifugge dalle proprie responsabilità e che, nel 2009, ha votato per il partito radicale. Ma la cosa più importante è che stai entrando in una nuova casa. Quindi nuove responsabilità. Il catalogo è solo un promemoria. Io, che so poche cose, mi permetto di suggerirti di custodire al meglio delle tue possibilità le tue gioie… Pensa solo a come reagirebbero i tuoi cari se si trovassero a leggere questo post. Siete più importanti voi come persone. Lo status symbol è pura demagogia. Cordialmente.
cara Veronica, anche per me settembre è un periodo di sfoghi, insofferenze, domande senza risposta… ti penso, ma un’uscita ce la facciamo?
valewanda: mi piacerebbe molto vedersi! Avevo pensato di lanciare l’idea di qualcosa come abbiamo fatto già in passato. Che ne dici?
smile1510: grazie, soprattutto di avermi detto che ti sono sembrata energica. Infatti lo sono e molto. E’ proprio per questo che mi sento di spaccare e a volte sentirsi lontane dagli amici non fa piacere.
ysengrin: non sono riuscita a seguire bene fino in fondo il ragionamento. I miei cari leggono il blog e sono anche cose di cui parlo apertamente. Cmq grazie del passaggio.
prima di tutto CHAPEAU! per questo bello sfogo intelligente.
parti da qui per cercare con forza quello che ti serve: una donna, mamma, moglie, intelligente e con mille interessi come te, per fare qualcosa insieme in queste serate invernali!
baci
Ed eccola lì, la mia gemella 😉
Io in realtà ci sto anche dentro, ma solo perché ci sono elementi di assoluta follia nella mia quotidianità: un marito meraviglioso ma quantomeno bizzarro, una casa in un posto non proprio borghese, le 4 gatte che ci mettono del loro… insomma, quando ti trovi a 32 anni a bigiare la lezione di danza per portare una civetta ferita all’oasi di Sant’Alessio, non puoi proprio dire di vivere una vita borghese!
Urge fare qualcosa! Vero, dai su, facciamo qualcosa. Anche io alle volte mi sento soffocare. Primo: magiamo un bel pezzone di cioccolato, fondente se possibile. Secondo: dai, facciamoci almeno una bella cena insieme. Sempre se non volete fare il week end. Io sono a disposizione, ditemi solo che volete fare. Al BlogFest tutte insieme no?
x tutte: grazie della partecipazione, mi ha fatto piacere!
Volevo chiedervi già da qualche giorno se volevamo combinare qualche cosa, sarebbe carino. Al Blogfest per me è un po’ difficile. mh…adesso penso a una proposta carina da farvi. Baci
Coraggio, è anche una fase (si, pure questa è una fase, e mica le possono avere solo i figli, no?) Poi a un certo punto si ricominica con le botte di vita e ti assicuro che i 40 anni in questo fanno tanto, siamo tutte uscite di testa una volta compiutili, e ci divertiamo un sacco.Il punto è che abbiamo dei binari così ben avviati (ed è una fortuna che forse potremmo apprezzare di più, se ci ricordiamo) che sembra non ci sia più spazio per la sorpresa, l’imprevisto, il batticuore. Ed è quello in fondo che ci manca.Poi un figlio ti rientra con il sopracciglio spaccato e ti tocca correre al pronto soccorso, e vedimò quanta sopresa imprevisto e batticuore ci tocca.Facciamo le corna.
mi sono imbattuta nel tuo blog e dopo aver letto questo post, non ho resistito dal commentarlo, perché anch’io ultimamente mi sento un po’ troppo borghese. un po’ troppo dentro agli schemi e con una vita un po’ troppo stereotipata. insomma, mi sembra che abbiamo proprio bisogno di infrangere le regole per ritornare ad essere noi stesse.
con simpatia,
http://www.mammasidiventa.ilcannocchiale.it
mammamsterdam: ciao, leggo sempre delle tue avventure radio-teatro-libri. Anch’io! Le voglio anch’io! E infatti ci sto provando.
Amalia: benvenuta! Secondo me è un porblema di organizzazione emissà che sta settimana corro ad iscrivermi ad uno dei miei vecchi corsi di canto.
ma che fine fanno i miei commenti???? ma nn ci posso credere x fortuna ripasso x vedere le risposte…..
volevo dirti che è normale che tu ti senta così. anzi volevo dirti un’altra cosa ma te la dico x telefono altrimenti poi mi saltano al collo tutte le casalinghe e io nn voglio essere travisata, x cui te la dico a voce che mi spiego meglio e tu sai che quello che dico nn ha in se nessun diprezzo ne arroganza ma solo la mia esperienza che mi porta a fare queste considerazioni.
ti chiamo appena esco da questo postaccio (ufficio)
vada per un altro week end! quando?