Instant post su quella cosa che si fa fatica persino a pronunciare

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Instant post su quella cosa che si fa fatica persino a pronunciare

Oggi, pochi minuti fa, ho letto per caso il post di Silvia (andateci, trovate molti link utili).

Una storia odiosa, anche se non si ha mai la certezza al 100% che quel signore così gentile in gelateria fosse un pedofilo. Però è proprio su questo che i pedofili contano: sul dubbio, sul fatto che siamo tutte persone civili, che dobbiamo mantenerci educate, che poi magari la brutta figura la facciamo noi che pensiamo male.

E invece facciamo bene a tenere gli occhi aperti, noi genitori in primis.

E dobbiamo aiutare i nostri figli ad aiutarsi, quando noi non siamo lì con loro.
Naturalmente non mi auguro che i miei figli facciano brutti incontri, ma alzi la mano chi da ragazzina non ha incontrato qualche maniaco alla fermata dell’autobus oppure in gelateria. Ricordo con disgusto il senso di impunità e prevaricazione di quelli che seguivano noi bambine sentendosi più forti, più furbi, come lupi vicino agli agnelli. E quando non si sentono più forti delle donne, perché le donne sono pure troppo per loro, rivolgono le loro attenzioni ai bambini, che sentono di sovrastare.

Pare brutto mettere in guardia i nostri figli da certi pericoli, ci sembra di violare la loro innocenza, eppure è necessario.

Ma come si fa?
Non ho ricette speciali, però qualche cosa, en passant, cerco di trasmettergliela:

– Quando fanno il bagno si lavano da soli in certi punti. Mi illudo che se si abituano a fare da soli, anche in presenza della mamma, potrebbe sembrare strano il tocco di un estraneo.

– Dico loro che ci sono persone cattive che eventualmente possono rubare i bambini. “Mamma, per chiedere dei soldi?” “Sì, certo.” Non sto a spiegare altro, per il momento. Per cui per strada, se vi allontanate, dovete potervi girare e vedere sempre i genitori.

– Li avverto che ci sono dei disonesti che si vestono bene per sembrare buoni. Come quella volta che mi hanno rubato la borsetta al ristorante e la mia amica ha visto il ladro, ma non ha saputo riconoscerlo.

– Nessuno può obbligarli a fare una cosa che dia loro fastidio o li faccia sentire male e a disagio. Fosse anche un gioco. Se qualcuno si comporta così puoi sempre rifiutarti, scappa via, urla.

– Se qualcuno che non conosci ti chiede di andare a casa sua per vedere un bel giocattolo che a te piace tanto, non seguirlo mai.

– Una ricetta infallibile per riconoscere un cattivo:

  • un cattivo è una persona che ti vuole far tenere dei segreti da NON raccontare ai tuoi genitori
  • un cattivo è una persona che ti vuole obbligare a fare qualcosa altrimenti farà del male ai tuoi genitori. Non è vero! I tuoi genitori sono i più forti del mondo, sono più forti di qualsiasi cattivo e tutti i cattivi dicono bugie.

Certo, dopo aver letto il post di Mamma Imperfetta, aggiungiamo pure: un cattivo è qualcuno che va in giro con un cucciolo per attirare la tua attenzione e metterti le mani addosso.

Aggiungo che proprio l’altro giorno mi hanno raccontato che i posti in cui è più probabile che i nostri figli subiscano attenzioni indesiderate sono: la scuola, l’oratorio, il campo sportivo dove si allenano.
Noi genitori non possiamo essere ovunque, purtroppo. Quindi è necessario che prepariamo gradualmente i nostri figli a cavarsela da soli.

Anche se sono argomenti che mi danno il voltastomaco, a cominciare da alcune chiavi di ricerca con cui vedo alcune persone arrivare sul blog. E quindi aggiungiamo: uso consapevole di Facebook.

  1. worldwidemom
    worldwidemom05-02-2012

    che paura veronica…
    però hai ragione e anzi grazie a quello che hai scritto. a certe cose non ci avevo ancora pensato e credo che sia giusto.
    i miei figli hanno il senso del pudore. che non deve essere esagerato ma che, come hai scritto tu, penso che possa aiutarli ISTINTIVAMENTE a proteggersi.
    Hanno anche loro la regola (difficile da capire per giulia ma ci stiamo lavorando) che non si possono allontanare, che devo sempre vedere dove sono ecc. E che non bisogna andare, seguire, dare confidenza con persone che non si conoscono.
    Soprattutto adulti.
    mi è capitato anche a me da ragazzine di avere avuto sguardi un po’ troppo pesanti, approcci un po’ troppo aldilà da adulti. soprattutto quando sei ancora piccolina e non capisci ma il tuo corpo comincia a crescere.
    Che paura, Veronica, che ho per mia figlia. Per fortuna è una tosta. E’ una che urla, che scalcia, che non dà confidenza.
    Prego.

    • M di MS
      M di MS05-03-2012

      Capisco la tua paura, però quando penso a queste cose più che paura mi viene una grande rabbia e un istinto alla violenza.

  2. supermambanana
    supermambanana05-02-2012

    solo una cosa che forse non c’entra niente: il pezzo che silvia cita come “meraviglioso” (lo “svegliatevi mammine”) io l’ho sempre trovato abominevole, e “malato”, ne abbiamo anche parlato tempo fa su un gruppo di discussione FB, lo giustifico solo perche’ scritto da un padre che si e’ spaventato molto (e ovviamente ne ammiro l’autore e la sua vita, e soprattutto la sua morte) ma quel pezzo no, non mi convince e mi pare anche un po’ pericoloso per come stigmatizzi gli uomini

    • M di MS
      M di MS05-03-2012

      Anche a me aveva creato un certo disagio. Una delle cose che mi erano rimaste impresse, più che altro in senso positivo, era il fatto che lui raccontasse come la nudità del papà in normali situazioni casalinghe avesse aiutato la bambina a spaventarsi di meno.

  3. acasadiclara
    acasadiclara05-02-2012

    importantissimo e fondamentale, cara Veronica. da qualche parte su un blog (che adesso cerco di ricordarmi) un’altra mamma insegnava ai suoi bambini che ad esempio gli adulti non chiedono mai aiuto, nè indicazioni, nè soldi ai bambini. quindi se siete per strada e succede questo, attenti! magari non ci abbiamo mai pensato, però è vero, sono piccole cose di cui essere consapevoli, senza necessariamente instillare una paura blu ai bambini. però è vero che bisogna insegnar loro a tenere aperti gli occhi.

    • M di MS
      M di MS05-03-2012

      Verissimo, l’avevo letto anch’io! Forse era Bilingue per gioco?

  4. M di MS
    M di MS05-03-2012

    @tutti: mia mamma si era inventata una storia per me, quando ero piccola. Era Montgomery Rosso (negli anni ’70 tutti lo indossavamo!), una rivisitazione di Cappuccetto Rosso. Io l’ho ripescata e attualizzata. Indovinate cosa ho raccontato ai miei figli ieri sera prima di metterli a letto?