Non guardo molta televisione, ma in ogni caso la accendo solo in tarda serata e la prima cosa che faccio è cercare cosa fanno su MTV. Forse il loro target sta invecchiando!
Per questo ho famigliarizzato con tutta una serie di programmi americani a cavallo tra reality ed entertainement che all’inizio ho guardato con molto sospetto (le solite americanate pacchiane), ma poi mi hanno coinvolto sempre più, se non altro perché ti spiegano l’America profonda e il livello medio (-basso) dell’adolescente locale.
Il programma che mi piace di più si chiama “Teen Moms” e racconta la vita di queste teen-ager restate incinta per sbaglio mentre frequentano ancora la scuola. La classica situazione che nessuno veramente si augurerebbe, perché significa rinunciare alla spensieratezza della propria età, cominciare a lavorare lasciando gli studi, mettere alla prova il rapporto con il fidanzatino che infatti puntualmente se la dà a gambe, restare isolate rispetto al gruppo degli amici…Da ultimo, ma molto importante, stringere un’alleanza educativa con i propri genitori e lo sappiamo che nei paesi anglosassoni non è così scontato che il supporto ci sia (a 18 anni di solito fuori di casa con un calcio nel sedere).
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Giudicatemi un’ingenua, ma sono riuscita pure ad affezionarmi ad una di queste ragazze. Si chiama Catelynn e resta incinta di Taylor, un ragazzo che avrà 16 anni ma ne dimostra 13. I due decidono di non interrompere la gravidanza, ma di dare in adozione la loro bambina ad una famiglia WASP che non le farà mancare nulla e con la quale decidono di restare in contatto per avere notizie sulla crescita della piccola. Beh, vi dico che la puntata del parto è stata qualcosa di veramente forte e mi ha rigirato dal profondo: non facevano che piangere tutti e due, perché sapevano che facendo nascere la bambina dopo pochi giorni si sarebbero separati da lei per sempre. Sfido qualunque madre a restare fredda di fronte ad una scena del genere. Inoltre, a differenza delle altre ragazze del programma, che hanno finito tutte con il litigare con i padri dei bambini, questa esperienza li ha uniti e nell’ultima puntata hanno deciso di sposarsi.
Questa iniziativa di MTV può essere giudicata sotto diversi punti di vista, il mio è positivo. Se andate sul sito americano potete vedere come siano presenti diverse sezioni utili ai teen-ager per aumentare la loro consapevolezza in termini di concepimento, gravidanza e simili. Mostrare ai ragazzi che bisogna avere rapporti sessuali consapevoli e protetti (mica solo dalle gravidanze) parlando il loro linguaggio: ottimo. Sarebbe bello che anche la Rai producesse programmi simili e li diffondesse con i media moderni. Sì, bella questa!!!
In ogni caso questo programma mi ha fatto riflettere ancora una volta sulle scelte che facciamo e sugli eventi che cerchiamo di programmare nella nostra vita. Dopo i 30 anni avere un figlio è una scelta programmata e se si è fortunate arriva anche facilmente.
Volgendo lo sguardo al futuro, visto il trend italiano della primipara attempata, saremo una nazione di nonni almeno 70enni, forse incapaci di occuparci pienamente dei nostri nipotini. Penso alla mia amica che a 38 anni si trova già con due bambine di 11 e di 9 anni e sarà probabilmente una nonna giovane e pimpante. Certo, mentre lei allattava io rincorrevo la carriera e giravo il mondo.
Penso a mio suocero, che ha avuto il primo figlio a 49 anni, è diventato nonno a 88 e se ne è andato dopo 6 mesi. Ma lui ha scelto di vivere la Dolce Vita.
Avere un figlio dipende dal momento, dalla persona e da come ti senti tu in quel momento con quella persona. Oppure succede da sé, come diceva John Lennon (“La vita è quello che ti succede mentre sei impegnato a fare altro”).
E a voi com’è andata? I figli sono arrivati mentre eravate impegnate a fare altro?
…lo so che stavate facendo” altro”, ma non è una battuta!
L’ho intravisto anch’io questo programma e non l’avevo mai considerato sotto questa luce.
Io conosco una famiglia in cui la ragazza, a 16 anni, è rimasta incinta per un preservativo bucato non confessato (dal ragazzo, lei non se ne era accorta). Ha avuto problemi incredibili per via della gravidanza precoce (ha un’invalidità civile per problemi alla tiroide e non potrà più avere figli). La sua famiglia mantiene lei, la bambina e il fidanzatino, che vive con loro.
Se mi metto nei loro panni, da madre o da figlia, mi vien da morire.
Io son stata fortunata: a un certo punto della mia vita, a 14 anni, ho vissuto a casa di una famiglia con 4 figli (ero amica della più piccola). La mamma era ossessionata (giustamente) dalla propria fertilità (le due figlie più piccole erano due errori) e mi aveva messo addosso un sacro terrore: la vedevo ripetere “bambini bambini bambini” ogni volta che avrei potuto “rischiare”. E meno male, perché la mia fertilità non è inferiore alla loro!
Cavolo! Credevo che il preservativo bucato fosse solo una leggenda metropolitana!
Ai miei tempi ricordo che si ironizzava sul preservativo portato nel portafoglio, perchè si diceva che si potesse riscaldare e quindi danneggiare.
Ecco, sì: a 16, 20 e anche 25 anni sarei stata impegnata a fare altro… Sono sicura che i miei mi avrebbero aiutata, ma, per come sono fatta io, mi sarebbe davvero dispiaciuto non essere ancora in grado di prendermi cura dei miei figli in maniera responsabile oppure dover rinunciare a portare a termine gli studi.
Poi, sono diventata mamma tre volte fra i 28 ed i 33 anni, desiderandolo sopra ad ogni altra cosa: alla stessa età quasi tutte le mie amiche inseguivano carriere, viaggi, emozioni o semplicemente uomini vari…
Per me (anzi per noi due) era il momento giusto, semplicemente. Non mi considero assolutamente una mamma-bambina (!), ma mi rendo conto che, rispetto alla media, sono abbastanza giovane e, per questo, l’unica cosa di cui ho risentito è stata un po’ di solitudine.
Per il resto, senza azzardarmi a immaginare il futuro mio e dei miei figli (chissà…), posso dire che in questi anni non mi pare di aver perso nulla. Anzi!
Quando poi ho avuto il primo bambino ed improvvisamente mi sono sentita sola, anche se di anni ne avevo 34, mi è dispiaciuto non essere stata abbastanza vicina alla mia amica che ha avuto la bambina molto prima di me. Effettivamente avere amiche con bimbi piccoli aiuta molto, io ho ancora moltissime conoscenza senza figli…e senza partner fisso!
Strano, questo programma non l’ho mai guardato…eppure guardo tutto almeno una volta!:PPP Noi il bimbo lo abbiamo cercato, mentre mio marito ha trovato me quando io non lo stavo cercando…mi sto incartando con le parole:DDDD
Se fossi negli States andrei appositamente a cercarmi il peggio, tipo The Bounty Hunter, Hulk knows best e robaccia del genere. Come le patatine arancioni che vendono solo lì.
finalmente ti ho ritrovata!!!
Nella mia sbadataggine non avevo letto il tuo ultimo post di là…e aspettavo sempre il feed…che svampita che sono…
comunque, io sono rimasta incinta a 23 anni appena compiuti, nel bel mezzo della mia carriera universitaria ed ho faticato non poco per tirarmi su da quella che per me è stata una “mazzata”. I miei genitori ci hanno messo qualche mesetto per metabolizzare la cosa, ma poi mi sono stati molto vicini
Poi dopo dieci anni…riecco che resto incinta…
che dire, sicuramente a 20 anni hai il fisico dalla tua parte (adesso la schiena mi regge poco…) e un pizzico di spensieratezza in più. Però adesso a 34 anni sono più “consapevole” del mio ruolo
forse sembrerò una madre degenere, però volevo dire che nel frattempo (cioè mentre ho cresciuto il primo, mi sono leggermente ripresa dallo shock e sono rimasta incinta del secondo), le mie amiche hanno fatto carriera, viaggiato e preso strade che io sicuramente non percorrerò (come quella di un VERO lavoro) e a volte questa cosa mi pesa
O forse se avessi rincorso lavoro e carriera e non avessi pensato a metter su famiglia mi sarei pentita lo stesso…chissà…
come al solito sono stata logorrioca
ti mando un abbraccio forte 🙂
Ciao Mammamanga!!!
Bentornata!
Adesso che leggo il tuo commento capisco un po’ meglio la tua storia, anche se l’avevo intuita costruendo un puzzle dai tuoi post.
Io penso che noi donne alla fine siamo molto brave a far quadrare tutto, aiutate dalla nostra concretezza, a farci una ragione delle cose per mandare avanti la baracca.
Poteva andare in un altro modo, è andata così. Ma onestamente ritorneresti indietro?
no, no, non ritornerei indietro…
diciamo che in alcuni momenti della mia vita mi pesa il fatto di non avere un lavoro (anche considerando il sacrificio -e non è solo una parola- di studiare con un bimbo piccolo) e di non riuscire ad essere, diciamo così, “indipendente”.
Però mi capita più che altro nei momenti in cui non mi sento tanto serena
fortunatamente negli ultimi tempi mi capita meno spesso di prima 🙂
un bacio 🙂
io tendo sempre a pensare potisitivo, e a volte mi si giudica un’irrazionale…sono rimasta incinta a 21 anni, andavo all’università, desideravo un anno in cile. il test positivo però non mi ha stupito…lo sapevo come si facevano i bambini. ho dato 5 esami in cinque mesi, ho fatto un tirocinio di due mesi e a un mese dalla nascita delle gemelle prendevo una modesta laurea triennale. sono stata a casa due anni, ho imparato ad usare il pc, ho imparato a fare la mamma, ho trovato una casa dignitosa a poco prezzo, un lavoro fisso e ho acceso un mutuo. sono stata per due anni sull’orlo del burrone, ho perso giorno dopo giorno chi amavo, ho frequentato una psicologa.
sai, credo che i progetti veri nella vita, non siano decidere di punto in bianco che tu andrai in cile, ma le piccole scelte che fai ogni giorno. io sono qui, e in fondo è quello che ho scelto giorno per giorno.
Bellissimo intervento, che fa riflettere su tante cose.
Siamo quello che facciamo giorno dopo giorno, mattoncino dopo mattoncino.
Ho rinunciato all’Università…ma che dire ero e sono fortissimamente mamma, più che rinunciato ho scelto…già mattoncino dopo mattoncino siamo la famiglia che abbiamo scelto di essere…
E’la prima volta che riesco apubblicare un commento qui da te…questo blog funziona meglio con la censura cinese…
Evvai!!!
Non so forse con un pò di incoscienza dico che sono contenta di avere avuto una figlia a 37 anni (però lo dico adesso, dopo aver superato momenti difficili nel terrore di non poterne avere). Non ho rimpianti di aver dovuto rinunciare a qualcosa per la maternità e sono sicura che la mia consapevolezza e maturità di donna adulta mi hanno aiutato a superare anche i problemi di depressione post partum. A 25 anni proprio non mi vedevo nel ruolo di madre forse perchè non avevo accanto a me il compagno giusto e sinceramente prevedevo un figlio solo come completamento di una famiglia, da sola non me la sarei sentita.
Stefania mamma di Vittoria
Benvenuta Stefania!
La tua storia è molto simile alla mia. Del resto io ai figli manco ci pensavo. Ma quando incontri l’uomo giusto viene tutto naturale.
io rimango incinta con lo sguardo, quasi. quando ho deciso di avere un figlio, il mese dopo avevo già il test positivo. quasi non mi sono resa conto… però l’ ho cercato in modo consapevole. mia madre mi ha portato dal ginecologo a 17 anni per farmi spiegare meglio tutto e per farmi prescrivere la pillola.
a me il suo gesto è piaciuto e mi sono sentita protetta. perchè si può essere informati ma spesso a quell’ età si è incoscienti e proprio non si può capire cosa significa rimanere incinta, diventare genitori, crescere un figlio. quindi, sottovalutando il problema, si rischia di fare cavolate, pur sapendo esattamente come si rimane incinta.
e poi … se si rompe un preservativo a 25 anni è un conto ( anche se non è il momento giusto, se si sta pensando alla carriera per esempio ) – se succede a 18 è un altro.
se un giorno avrò una femmina, anche io la porterò da un ginecologo. giusto diffondere a più non posso l’ uso del preservativo, ma spesso non basta …
cosa ne pensate?
p.s. scusa m di ms … è un po’ che non passo di qua ma sono stati giorni di fuoco e sono rentrata ieri da un viaggio lampo in india … mi ero persa il post … interessante.
Bentornata dal viaggio in India, beata te!
Che dire? Vorrei essere il genere di madre che dà il profilattico ai figli adolescenti e spiega loro come usarlo. Ma che sappia anche dare un’educazione sessuale.
A me è stato insegnato di farlo per la prima volta con uno che mi volesse almeno un po’ di bene, un insegnamento senz’altro positivo, ma non mi è stato spiegato molto sul fatto delle gravidanze indesiderate o il preservativo. Noi mamme della nostra generazione possiamo fare un salto di qualità.
paola: preservativo, parlarne parlarne parlarne!
soprattutto perchè l’aids, l’epatite, la sifilide etc. non sono ancora state scongiurate.
quindi preservativo per tutti, anche per il figlio maschio, anche per le coppie, che non si è mai sicuri di essere solo in due.
Ecco, questo è un argomento che una si augura di dover affrontare il più tardi possibile, con i propri figli. Ma comunque.
Rimasta incinta “per caso” a 28 anni (vabbe’, quasi 29), avevo appena cambiato lavoro con uno dei miei soliti contratti da precaria e sposata da 1 anno, per cui comunque ci stava tutto. La cosa più difficile, quando accade, è creare lo spazio psicologico e mentale. Ora guardo mio figlio ed è la cosa più bella che mi sia capitata “per caso”. P.S. Comunque negli USA e UK le mamme teen-ager sono un reale problema sociale, appartengono in genere alle classi più povere e continuano una spirale di povertà ed emarginazione dalla quale non si capisce come uscire… Nick Hornby ci ha scritto su anche un bel romanzo, Tutto per una ragazza.
Sì, infatti la cosa più deprimente di questo programma è vedere i nonni, i genitori dei baby-genitori. Capisci che i problemi partono tutti da lì e lì ritornano.
Nostra figlia ha solo 4 anni e mezzo!!!!! Devo già cominciare a pensarci?!?!?!?
Se non l’avete ancora fatto vi invito a vedere il film Juno che tratta più o meno gli stessi temi con un’ottica davvero disincantata e ironica. Non si può non affezionarsi alla protagonista (e immaginarsela come figlia propria)
Sì infatti è un pezzo che devo vederlo. Lo cercherò da Blockbuster. Grazie.
Io i miei li ho avuti a 23, 25, 27, e 30 anni. Ripensarci adesso mi sembra impossibile. Sicuramente stavo pensando ad altro, ma sono molto contento di averli avuti da giovane e incoscente. Penso che adesso che ne ho 40, farei fatica ad alzarmi la notte… e che se dovessi gestire i miei adolescenti a 50… sarebbe durissima… E’ successo, e va bene così
Benvenuto Michele!
Non sai che piacere fanno commenti maschili in questo mondo di mamme blogger! C’è veramente bisogno di uomini e soprattutto padri che dicano la loro.
Beh, che dire, chapeau (a te e alla madre dei tuoi figli)! Questa dell’incoscienza l’ho già sentita dire da altri e forse hai ragione. Invece, missà che sui figli adolescenti da gestire tutte le età dei genitori sono quelle sbagliate;)