Ieri, oggi e domani

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Ieri, oggi e domani

All’inizio ero solo una mamma con una deliziosa neonata di cui prendermi cura. Quando la bambina dormiva io mi mettevo sul letto a leggere un bel libro; assaporavo quegli attimi di libertà prima di andare a prendere al nido anche l’altro figlio.

Una sera, per caso, mi sono imbattuta in un famoso blog che mi ha subito conquistato per il suo tono divertente. Leggendolo mi immedesimavo nelle vicende di questa mamma giornalista, che sapeva descrivere in modo appassionante attimi di vita quotidiana comuni a molte famiglie. Una telenovela ironica trasportata sul web. Da quel momento ogni giorno ho iniziato a scoprire altri blog fino a che mi è venuta la voglia di aprirne uno mio, quasi per scherzo. Non avevo alcun progetto di comunicazione specifico, solo tirare un sasso nello stagno e vedere l’effetto che fa.

E meno male! Da allora, anche per una serie fortunata di coincidenze, il blog è diventato la mia finestra verso il mondo, ho potuto conoscere moltissime persone interessanti che altrimenti non avrei mai incontrato in vita mia, sono stata coinvolta in attività divertenti sia da un punto di vista sociale che professionale.

E’ passato un anno e mezzo da quando ho aperto il blog ed in rete è già un bel periodo.

Oggi mi interrogo su che cosa questo spazio rappresenti per me, anche perchè molte cose intorno stanno cambiando.

Alcune blogger a cui sono affezionata e che mi hanno inconsapevolmente fatto innamorare di questo mezzo (l’unico punto saldo, italian mom solo per citarne qualcuna) si stanno ritirando dai propri blog a favore di altre attività social. Un po’ mi mancano, un po’ ho l’impressione che il loro distacco non sia tanto motivato dall’uso di Facebook o simili (le dirette interessate magari mi correggeranno), ma che a loro il blog proprio non interessi più. Sarà la perdita di anonimato? La mancanza di tempo per il lavoro che incalza? Il fatto che le aziende leggano i blog e ogni tanto propongano un coinvolgimento markettaro?

Mi chiedo: perchè si è perso l’entusiasmo di un tempo? Accadrà pure a me?

Anche io sono combattuta tra un outing totale sulla mia identità e quindi sullo stravolgimento di questo blog che necessariamente dovrebbe diventare un’altra cosa (un mezzo di pr personali per fare… beh, non lo so bene) e mantenerlo così, in una versione ibrida che però non mi soddisfa fino in fondo.

Quello che so di certo è che mi piace la rete e mi piace esserci dentro.

Tenendo sempre bene in considerazione che sono soprattutto le relazioni a dettare il passo agli strumenti (e non viceversa) e quindi tutto potrà sempre cambiare molto velocemente.

E voi come la pensate? Vi vedete blogger da qui a due anni (non dico cinque perchè al giorno d’oggi sono veramente troppi)? Il blog a cosa vi serve in questo momento? Non vi viene voglia di aprirne uno nuovo e completamente anonimo in cui buttare tutti sassolini che vi togliete dalle scarpe?

  1. my
    my05-19-2010

    sai qual è il mio principale problema con la blogosfera?
    è che la prima, spontanea, domanda che mi è venuta in mente alla fine di questo tuo post è stata: chi lo paga questo sondaggio? chi lo vuole?

    questo commento non è nè polemico nè altro (anche perchè, polemico de che?). E’ proprio la prima cosa che ho pensato,subito tirandomi indietro e dicendomi “ma no ma su……”. Però. Il dubbio rimane.

    Idem se da un’altra parte lanciano un’idea bellissima di un bel viaggio on the road con il proprio figlio, il secondo pensiero (dopo: che bello) è: fra un po’ esce lo sponsor dal cilindro.

    intendi?

    e cmq non posso votare primo perchè la mia risposta non c’è (mi sono già creata un blog privato :-D) e secondo perchè non ho la più pallida idea di quel che farò.

    So per certo che scrivere sul blog serve A ME. Per stare meglio. E che credo sia uno strumento di condivisione e di auto mutuo aiuto.

    Però,se mi è passato “lo spirito”, mica me lo posso inventare.

    • M di Ms
      M di Ms05-20-2010

      Ma forse lo “spirito” non ti è passato.
      Forse hai semplicemente voglia di condividere il tuo spirito solo con alcuni in privato. Giusto?

      • my
        my05-20-2010

        mmmmmm no 😀

        son due cose completamente diverse.

        sul blog privato scrivo pure paranoie, anche in stile sconclusionato. insomma penso a voce alta e chissenefrega.

        sull’altro mi piacerebbe continuare come ho sempre fatto, ma mi è passato “lo spirito”.

        • M di Ms
          M di Ms05-20-2010

          Ti dirò. A volte anch’io avrei voglia di scrivere certe invettive e chissenefrega, ma mi trattengo per i soliti motivi.
          Cmq penso che se aprissi un blog con tutto quello che mi passa per la testa, quel blog sarebbe molto più letto e commentato di questo!

    • Lanterna
      Lanterna05-20-2010

      Quando impazzava la polemica su Mammacheridere, mi era venuta voglia di fare una provocazione: mi sarei prefissata di spannolare Ettore entro la data dello spettacolo.
      Poi le polemiche si sono fatte velenose e non mi è sembrato opportuno farlo (la provocazione, non lo spannolamento), perché sarebbe stato preso con lo spirito sbagliato. (Oltretutto, Ettore ha fatto il miracolo e si è spannolato ben prima della data dello spettacolo).
      Questo per dire che a volte con gli sponsor si può anche giocare e che si può accettare di avere un rapporto con loro senza perdere la propria anima. Oltretutto, io faccio da testimonial gratuito (e in incognito) a tutti i prodotti e servizi che mi sembra lo meritino (vedi agriturismi a Levanto e Bobbio, ma anche Bioexpress), ma non mi risparmio di fare le pulci a quelli che me le tirano fuori (vedi Prénatal e B&B a Bussana).
      Però, se la Weleda o Dimensione Danza volessero sponsorizzare i miei prossimi corsi di danza del ventre pre e post partum, non mi tirerei indietro 😉

      • M di Ms
        M di Ms05-20-2010

        Cmq continuo a pensare che non siano solo le attenzioni delle aziende a togliere entusiasmo. Basta starne fuori per leggere e scrivere cose diverse.
        Probabilmente le persone cambiano e con loro gli interessi. Tu come la vedi?

      • Lanterna
        Lanterna05-20-2010

        Anch’io penso che le aziende c’entrino poco e niente. Però c’entrano le polemiche, in alcuni casi: un po’ come quando un locale ti piace ma ti ricordi di averci litigato con qualcuno e il ricordo basta a non farti entrare.
        Per esempio, per rimanere all’esempio che hai citato, all’inizio andavo volentieri da Elasti, ma ultimamente c’è stato un periodo di polemiche per ogni pelo caduto per terra, un clima da sacrestia che mal sopportavo. Se il blog fosse stato il mio, avrei o reagito come Elasti o smesso di scrivere o cambiato pelle.
        Poi c’è anche il calo dell’entusiasmo, la noia per gli stessi argomenti ripetuti in mille salse (io per esempio al prossimo che parla di allattamento o cosleeping mi metto a urlare), la consapevolezza che i meccanismi non sono diversi da quelli della vita reale.

        • M di Ms
          M di Ms05-20-2010

          Sì, c’entrano le polemiche e on certo le discussioni;)

          Per tornare ad elasti e blog con tanti commenti, devo dire che ultimamente non commento a priori perchè laddove ci sono decine di commenti il titolare del blog non può rispondere a tutti e quindi o si genera una discussione interessante tra gli utenti oppure, se mi devo limitare a leggere commenti di fan entusiasti o faziosi, beh, allora quel blog non serve più a chi lo legge ma solo a chi lo scrive. E forse manco più quello.

  2. lorenza
    lorenza05-19-2010

    Ho un post nelle bozze da una settimana sul futuro del mio blog (o sul suo presente stropicciato, non so). Intanto, so per certo che finirà tra i blog censurati dalle P&T.

    Sì, rivorrei un blog anonimo, ma mi chiedo quanto, oggi, questa opzione sia possibile.

    Sì, mi vedo blogger tra due anni, il blog serve a me, per poter scrivere quello che mi passa per la testa (visto che passo metà del tempo a scrivere quello che NON mi passa per la testa per qualcun altro)

    Intanto, continuo a pensare che aprire un blog sia la cosa migliore che ho fatto nel 2009.

    • M di Ms
      M di Ms05-20-2010

      Anche io penso che aprire il blog sia stata una delle migliori cose fatte di recente.
      Poi ci sono queste meccaniche da chiarire, ma fossero questi i problemi…I pro superano i contro.

  3. paola
    paola05-20-2010

    io, invece, non sento il desiderio di un blog anonimo. proprio perche’ il mio blog e’ nato in un momento molto particolare della mia vita, un momento in cui, se fossi restata anonima e non avessi scritto tutto cio’ che mi passava per la testa, non avrebbe avuto senso.
    non so se un domani mi verra’ voglia di chiuderlo o di aprirne un altro. per ora assolutamente no, ripeto.
    per sicurezza, ho pubblicato su un mio libro privato tutto il blog fino alla fine del 2009 e lo faro’ anche alla fine del 2010. questo perche’, se un domani, in un momento di pazzia, mi venisse voglia di chiudere tutto, qualcosa di tutto questo vorrei proprio che rimanesse.
    spero proprio – e credo – non succedera’, pero’. perche’ avere un blog mi serve troppo e, soprattutto, mi piace troppo.
    paola

    • M di Ms
      M di Ms05-20-2010

      Ottima idea, ti copierò.

  4. Lanterna
    Lanterna05-20-2010

    La mia storia come blogger è quella di un’anziana: ho aperto Il Mignolo col Prof nel 2004, quando non ero ancora mamma e i blog erano una cosa strana e nuova.
    Con l’andare del tempo, ho avuto una crisi di crescita, l’anno scorso, quando mi sono accorta che il tono ironico e conciso del mio vecchio blog non andava più bene per tutto quello che avevo voglia di dire. Ed è nato Lucciole e lanterne, senza però abbandonare il vecchio blog.
    Dell’anonimato non mi sono mai troppo preoccupata, dal momento che entrambi i blog li leggono anche i miei parenti e familiari. Non mi sono messa con nome e cognome perché fa parte del gioco, perché io ero già Lanterna dal 1999 quando mi sono iscritta sul forum di HTML.it.
    Penso sia normale, a un certo punto, chiedersi se ne abbiamo ancora voglia. A me è successo con la danza: ho fatto uno stop di un anno e forse a settembre riprenderò con progetti nuovi e più entusiasmo.
    Però mi dispiace che in rete non ci siano più le persone che leggevo un tempo: mi mancano, e non è la stessa cosa sentirle via mail o al telefono.

    • M di Ms
      M di Ms05-20-2010

      Tu ormai potresti mettere sul c.v. blogger professionista, scrivi talmente tanto!
      Io preferisco Lucciole e Lanterne, come sai. E concordo con il fatto che certe blogger mi mancano.

  5. acasadiclara
    acasadiclara05-20-2010

    ciao io ho creato il mio blog perchè mi piace scrivere e la differenza con un diario è che sulla rete c’è anche qualcuno che ti legge oltre te stessa.
    Perchè da piccola mi piaceva tenere un diario e adesso ho un blog. Insomma è un’evoluzione.
    Che non necessariamente conduce da qualche altra parte.
    Per di più il mio blog è quasi anonimo, e quasi nessuno dei miei amici e conoscenti ne sono al corrente,e anche le mie amiche mamme non sono frequentatrici di blog altrimenti prima o poi mi avrebbero trovato.
    Mi va bene così. Non voglio farne un lavoro (ne ho uno che già mi impegna abbastanza) ma voglio solo raccontare della mia vita.
    ciao!

  6. scrivoperchenonsoparlare
    scrivoperchenonsoparlare05-20-2010

    I blog evolvono, cambiano con io. Io sono al mio 4°-5° blog. Alcuni sono cominciati e mai partiti. Altri si sono conclusi.
    Mi piace il blog e mi piace il fatto che ti porti a conoscere tanta gente fantastica (come il web), Certo l’anonimato ti permette di dire tante cose, però te ne preclude delle altre, come il fatto di poter portare il mondo virtuale nella realtà. E’ un dilemma alla essere o non essere…

  7. bstevens
    bstevens05-20-2010

    mmmh… non so, a me piace scrivere ma il modo principale per comunicare con le persone simpatiche conosciute in rete è facebook. il blog lo apro un paio di volte a settimana, per scrivere e rispondere ai commenti, su facebook almeno un attimo vado tutti i giorni.. ps paradossale è questo: nessuno dei miei amici è su facebook, nè gira per i blog…

    • M di Ms
      M di Ms05-21-2010

      Anche dei miei! E’ come se fossero due cerchi completamenti distinti e a me piace così, in fondo.

  8. polly
    polly05-24-2010

    io sono iscritta a fb ma non mi piace più da molto tempo, sarà che sono in un brutto periodo ed essere spiata da tutta la gente che conosco mi mette anche un po’ d’ansia. il blog l’ho aperto da poco, non ho mai cercato l’anonimato perchè sono fatta così: non mi piace lanciare il sasso e nascondere la mano, quindi tanto vale che metta pure nome e cognome, c’è anche il link del mio lavoro principale. di buono c’è che mi sono un po’ sciolta con la scrittura, facevo già un paio di minuscole collaborazioni giornalistiche, ma ora sto scrivendo finalmente per me stessa: sempre e solo quello che mi pare. è strano però non capire come ne esci (a proposito veronica, come ne esco???). la vita reale è parecchio diversa e non so mai se faccio bene a sbottonarmi così tanto in un “luogo” così affollato come il web. tra due anni…bo, penso che mi annoierà scrivere ancora di me…bello: le relazioni che crei, poter essere te stessa fino in fondo che tanto non ci perdi niente. brutto: l’autoreferenzialità. e il fatto che qualndo si scatena il pollaio (come la polemica su mamma che ridere) non ci si può guardare in faccia. ecco, io se litigassi con un’amica via sms mi sentire una codarda, sul web è lo stesso.

    • M di Ms
      M di Ms05-24-2010

      Sì, l’autoreferenzialità è uno dei motivi principali per cui si apre un blog. E forse uno dei principali per cui ci si stanca di averne uno!
      Le relazioni e lo scambio di idee possono certamente aiutarci a non essere troppo autoreferenziali e alla fine sterili.

  9. AngelaC2
    AngelaC205-26-2010

    Cara Veronica,
    ho aperto il blog giusto un anno fa, attirata anche io dal blog di nonsolomamma. All’inizio non capivo cosa e come scrivere, poi mi sono sciolta. Quello che so è che non vorrei essere identificata in un “gruppo” tipo mommyblogger o cookingblogger (si chiamano così? boh). Io sono io nelle mie diverse sfacettature. L’anonimato non fa per me, chiaramente, dato che sul blog ho la mia faccia, con nome e cognome, ma ho fatto outing dopo aver parlato ai miei genitori del blog (e di conseguenza lo leggono zie e parenti vari) e questo averci messo la faccia, mi ha fatto riflettere molto su cosa e come scrivere. Il blog mi ha aiutato molto: a risolvere certi miei nodi, a saper dialogare con tante persone, a dire nella maniera “giusta” cose molto particolari ai miei genitori. Ti dirò: anche con loro il rapporto è maturato, cambiato, migliorato. Per cui per ora sono contenta del mio blog e mo’ me lo tengo. Poi vedrò! In ogni caso se l’anonimato dovesse servire solo per infamare (mi riferisco naturalmente ai commenti su nonsolomamma) e non per proteggere una propria realtà rimanendo però sempre sè stessi (cosa per me assolutamente giustissima), allora l’anonimato per me rivestirebbe lo stesso ruolo di chi sputa per strada, essere un maleducato e basta! (oddio mi sono spiegata?)
    Quanto alla questione dell’uso dei blog da parte delle aziende: penso sia normale, le aziende devono trovare ogni strada per farsi pubblicità, sta poi a noi saper scegliere. Eticamente non ci vedo nulla di male, in fondo è come indossare una maglia con la scritta della marca oro su nero, no? Io personalmente non la indosso, ma certo non critico chi lo fa! Sul mio blog, a parte l’episodio dello spettacolo, c’è il link a un negozio on line di cose per il punto croce. L’ho messo perché è veramente fornitissimo e i prezzi sono altamente competitivi: naturalmente non mi danno un soldo, ma ritengo siano persone serie e da “pubblicizzare”!
    A presto
    Angela

    • M di Ms
      M di Ms05-28-2010

      Ciao Angela. Ecco per es. aver fatto la tua conoscenza è uno degli effetti positivi di aver partecipato a Mamma che ridere. Ogni tanto qualche rimescolamento tra blogger ci vuole, per respirare aria nuova. A presto.

  10. itmom
    itmom05-28-2010

    eccomi, me l’ero persa questo post.

    Allora, innanzitutto quello che ha detto my nel primo commento è quello che penso anche io. La spontaneità spesso è persa ed è a causa del marketing che si è insinuato nei blog. Concordo che ognuno è libero di accettare o meno, ma per me questo è il risultato.

    Per quanto riguarda il mio blog, è vero, la perdita dell’anonimato mi ha tolto molto, e inoltre hanno contribuito l’aver detto tutto ciò che volevo dire riguardo ai primi anni di vita: allattamento, pappe… mi ripeterei e non mi diverto più. ci sono già moltissimi blog che parlano delle stesse cose.
    quindi ci provo, tanto la rete per me è sperimentazione pura, a mettere insieme un altro tipo di dialogo. vedremo…

    e poi facebook and co. sai cosa penso? che lo stato attuale della rete fa pensare che la rete sia solo social network. e invece non è affatto così, i social network la fanno da padrone, ma per tutti quelli che sulla rete ci lavorano c’è molto di più, magari meno visibile ma che dà molta soddisfazione.

    ecco, queste le mie prime cose che mi vengono in mente, ma quello che è certo per me è che il mio blog mi ha dato tanto, soprattutto in persone interessanti che ho conosciuto, e non intendo mollarlo per ora!

  11. M di Ms
    M di Ms05-28-2010

    Intanto meno male che non molli il blog! Veramente non potrei toglierti dai miei feed;)

    Io ti tengo sempre d’occhio, come ho avuto modo di dirti tempo fa, perchè essendo una pioniera ti succedono cose che poi a me accadono un po’ dopo. Quindi in effetti, come puoi leggere, anch’io sto iniziando a pormi certe domande a cui tu hai già trovato risposta.

    Sono molto curiosa di vedere cosa tirerai fuori dal cappello!

  12. LaStancaSylvie
    LaStancaSylvie05-29-2010

    Mah, io vorrei diventare una blogger famosa, smettere di lavorare e scrivere in rete per vivere! Beh, se non va così continuerò comuqnue a scrivere, anche quando avrò downshiftato, e ci vorranno anni fino a quel momento… no, i solcial no, proprio non mi piacciono, primo su tutti facebook, ce l’ho, ma non lo uso praticamente mai, non mi sono affezionata, no.
    LaStancaSylvie

  13. Mamma Imperfetta
    Mamma Imperfetta05-31-2010

    Interessante, Vero, questo post.
    Io ho avuto un po’ il percorso contrario. Ho aperto la fan page su FB perchè ero subissata dalle lettrici sull’account personale.
    Ma, essendo io una che blogga con nome, cognome, faccia mia e dei figli, ho ritenuto opportuno tenermi almeno uno spazio tutto mio su FB (tutto mio, si fa per dire).
    Poi la fan page si è trasformata ed è diventata, in perfetto stile mio, uno strumento per informare e sostenere.

    Io non credo mi potrei mai stufare del mio blog, proprio per la sua struttura.
    Si, ora posto meno, perchè ho un sacco di lavoro ma io lì ci sono con viso, nome, riferimenti, bambini. Ci sono con le mie storie di reflusso a cui partecipano quasi 500 mamme, con i miei pezzi sulla gravidanza, ci sono e basta.
    E sono anche molto affezionata alle mie lettrici. Ci sono mamme (e papà) che mi seguono da anni, loro non lo sanno ma io a loro voglio bene.

    • M di Ms
      M di Ms06-01-2010

      In effetti non riesco ad immaginare in pensione Mamma Imperfetta 😉