Fuori contesto al Fuorisalone
La settimana del Salone del Mobile è l’unico periodo dell’anno in cui Milano è una città veramente cool senza solo sembrarlo, come tutti gli altri giorni. Adoro il Salone, sia perchè in mezzo alle aziende del design ci sono cresciuta, sia perché le strade si riempiono di sorprese, basta solo uscire e tuffarsi in mezzo alla gente.
Una volta – prima dei figli ovviamente – io e Fidanzato (ora Marito) giravamo come cavallette impazzite per tutti gli eventi del Fuori Salone e ci divertivamo un sacco.
Oggi mi è difficilissimo avere del tempo da dedicare ad attività ludiche di questo tipo, ma ieri ci sono riuscita. Insieme al quasi treenne Fagio ho visitato le installazioni di Interni nei chiostri dell’Università Statale.
La scarsità di tempo a disposizione, l’obbligo di non perdere mai d’occhio il pazzo, la necessità di capire tutto in dieci secondi mi hanno reso chiaro un concetto: che queste installazioni spesso sono delle gran cavolate.
Non mi riferisco naturalmente al messaggio: ok la riflessione intorno all’Energia, ok l’uso dei materiali naturali, ok il "meta-discorso" sulla materia, ok sull’andare al di là dell’oggetto fine a sé stesso e buttare la mente oltre il significato del primo sguardo, però…
Grazie a Fagio, basta intellettualismi: la fontana a getto d’acqua riscaldato con pannelli solari è acqua calda da bere; le eliche di De Lucchi in mezzo al prato sono scivoli; i palloni automoventi sul loggiato superiore sono palloncini; la finta barriera corallina composta da materiali plastici di scarto è fatta di caramelle; la roulotte vintage-chic trainata dalla Mini sopra un letto di sabbia riportata è il parco giochi in cui fare salti. Mi fermo qui ma potrei continuare.
Visitare con i bambini queste installazioni pretenziose te le fa vivere proprio nella giusta dimensione: il design, i materiali, i prototipi devono essere il nostro campo da gioco, qualcosa con cui sporcarci le mani e non simulacri intoccabili e freddi.
Nonostante lo stress genitoriale, sarà divertente ripetere l’esperienza il prossimo anno!
foto tratte da http://2009.fuorisalone.it/2009
è che i figli danno una nuova propspettiva a tutto.
ti fanno vedre il mondo con occhi diversi, nn dico peggiori o migliori, ma diversi.
da quello che ho visto alla televisione deve essere stata una settimana interessante!!!
Condivido le tue divertenti osservazioni sul cambiamento di prospettiva che ci impongono i bambini. Però io non mi sento “fuori contesto” bensì “fuori di testa al fuorisalone”, perché lo subisco sotto casa e, mio malgrado, anche dentro casa… dove mi raggiungono giorno e notte i rumori, la musica a palla delle radio in diretta da qui e gli schiamazzi della fiumana dei visitatori. Milano in questi giorni è cool, è vero, però certe cose si possono organizzare bene oppure male: in questo caso, credo si dovesse fare molto meglio. (Scusa lo sfogo :-))
Verissimo. Andare in giro con i bambini fa vivere tutti i giorni l’esperienza della favola “il re è nudo”. E più la mostra, l’opera d’arte, o l’esperienza culinaria si vende come eccezionale, unica e trendy, tanto più l’effetto creato dai pargoli al seguito è devastante. Divertimento assicurato 😉
Penso che tutti i designer del pianeta dovrebbero stamparsi questo post e incorniciarselo davanti alla scrivania. È la cosa più intelligente che abbia mai letto riguardo il design 🙂
… sono andata all’inaugurazione di un negozio di design, e mi chiedevo cosa sarebbe successo con i due nani scalmanati a correre in giro. guardavo tutti i creativi, iper-compresi nel loro ruolo, e me la ridevo, all’idea dei nani scalmanati. eppure il design si sta re-inventando molto, per i bambini (per far contenti i genitori, al solito, ma comunque i prodotti di design per bambini sono triplicati nel giro di pochissimo tempo!). Propongo un’edizione davvero creativa di BimbiFuoriSalone, per il prossimo!! E non sotto casa di Mammain3D 😉
emily: tu e tua figlia vi sareste sicuramente divertite!
Mamma in 3D: ti ho lasciato un post sul tuo blog. Ciao!
serena: il re è naturista!
Chiara: ma va lààààà! Grazie, ma è’ solo un piccola osservazione metropolitana….cmq ero tentata di scrivere “una cagata pazzesca” come il nostro Padre della Partia Ugo rag. Fantozzi!
lorenza: l’anno scorso sono andata in Besana alla mostra di uno dei nostri designer più famosi. Avevo una carrozzina con neonata di 1 mese e figlio di neanche 2 anni. Il designer ci ha notati, tutto contento perchè avevamo portato i figli, e abbiamo parlato un po’. Dopo poco tempo ci siamo reicontrati ai giardinetti. Coooool!
Sottoscrivo in pieno: per anni, i meta-qualsiasi-discorsi mi facevano andare in brodo di giuggiole, il cervello entrava in loop per giorni. Poi arrivano ‘sti mostrilli e, nella loro lucidissima razionalità riportano le cose al loro “naturale”: uno scivolo, la sabbia dentro la quale rotolarsi, palloncini. Altro che concept…
ciao!
Concordo che con i bambini la prospettiva cambia, spesso però la ricerca, il design, l’innovazione si spinge in direzioni talmente estreme che sembrano voler solo stupire perchè di utile in certe creazioni non c’è proprio nulla. Ma è arte e io sono un po’ ignorante in questo!
E l’anno prossimo sarà sicuramente meno stressante, i bambini crescono. e cominicano a fare domande.
magari fammi un fischio che ti seguo volentieri…