Dal diario di una fan

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Dal diario di una fan

Una volta al cinema ci andavamo spessissimo, specie la domenica sera, dopo aver trascorso a letto (!) l’intera giornata. Poi si usciva, passeggiata in centro, aperitivo e – tac! – cinemino.

Oggi per ovvi motivi selezioniamo i film da vedere. Siccome per una serata in libertà senza figli appresso dobbiamo scomodare nonni o baby-sitter, chiaramente sappiamo già che alcuni film li vedremo in dvd noleggiato, mentre per i “filmoni” vale la pena di organizzare una serata ad hoc.

Di solito marito propone qualcosa tra lo spionaggio, il politico e qualcuno che mena le mani o ammazza. Io prediligo il genere satirico dei fratelli Cohen e di solito su questo terreno ci troviamo d’accordo.

Per questo sono rimasta spiazzata quando l’altro giorno mi dice che vuole assolutamente andare a vedere “Valentino. The last emperor”. Trattasi del documentario in corsa per l’Oscar sugli ultimi due anni di lavoro dello stilista nonché gloria nazionale Valentino Garavani, nome che magari per il pubblico dei più giovani rappresenta solo la splendida imitazione di Ballantini a Striscia la Notizia. A me invece Valentino ha sempre evocato l’immagine di abiti favolosi, bellissimi, irraggiungibili. Quando c’erano le sfilate in tv correvo di fronte al video per scegliere il “mio” vestito, quello che mi sarebbe piaciuto indossare. Certo, Valentino con tutte le sue mossette, la boccuccia atteggiata, l’abbronzatura da K2 e il modo di agitare la manina fa un po’ ridere e mi sembra proprio la vittima ideale di un’imitazione di Ballantini.

 

Ma torniamo al film. Siccome dietro l’apparente non chalance e lo sguardo ingegneristico, Marito è un gran pettegolo e poi insieme ci divertiamo un sacco, si decide per la bio di Valentino.

Chi va a vedere un film del genere? Platea strapiena composta di: coppie gay stilosissime dai 35 in su, tris di amiche probabile estrazione modaiola, coppie etero agées (tipo noi?). Vedendo queste ultime mi chiedo se i mariti sono stati trascinati al cinema o se sono dei gay latenti (tipo noi???).

Inizia il film e subito per me è un gran casino.

Come cavolo faccio a divorare ogni singolo dettaglio di quel maxi schermo che in pochi secondi di montaggio sincopato mi propone: compilation di abiti da sogno uno più bello dell’altro, che non riesco nemmeno a vedere bene com’è fatto il primo che immediatamente mi viene spiattellato un inserto di foto d’annata con superstar mondiali sempre in Valentino, che non riesco nemmeno a vedere la prima che immediatamente mi si propone il ciuffo laccato di Valentino in flash-back e in back-stage. Il tutto con musica di sottofondo fichissima e avvolgente. No, basta, per me donna della strada che i vip li vede sulle riviste dal parrucchiere, è troppo! Non ce la faccio. Per l’uomo è diverso. Marito infatti, mi comunica che proprio in quei primi “insignificanti” fotogrammi ha notato che Valentino porta il risvolto della tasca della giacca esterno, mentre a lui risultava il contrario. Glom.

Facendola breve, il documentario tecnicamente ci racconta in presa diretta come Valentino progetta e realizza una collezione di alta moda fino alla sfilata di presentazione. In realtà si sbircia dal buco della serratura e si conosce un Valentino molto diverso da quel che sembra, molto più umano e simpatico. Sarà che c’ha un’età, ma insomma, si commuove spesso che neanche da Maria De Filippi e poi dice una cosa che finalmente fa onore alla vituperata categoria degli stilisti: “Le donne vogliono essere belle.”. Certo, non vogliono sembrare

eroinomani, anoressiche, rappezzate, vogliono sembrare delle regine! Mi ha fatto riappacificare con gli stilisti gay che odiano le donne, tipo Lagerfeld, che ad un certo punto lo abbraccia e gli dice che a parte loro due (e te pareva), gli altri fanno solo stracci.

Poi c’è tutta la storia con il suo socio e ex partner Giancarlo Giammetti che è una persona di un fascino incredibile (peccato che non gli piacciano le donne). Valentino e Giammetti non sembrano una coppia, ma le due parti di una stessa persona e sono l’immagine di un sodalizio così grande da sembrare un vero e proprio matrimonio. In alcuni momenti mi sono chiesta se stessi guardando Valentino o “Il vizietto”.

Però alla fine del documentario, nonostante gli aspetti più folcloristici e divertenti, quello che ti resta è proprio il senso della fine di un’epoca. Un’epoca in cui esistevano donne disposte a spendere una follia per un abito da sera, un’epoca di sarte abilissime, incapaci di usare una macchina da cucire, in grado di preparare dei vestiti meravigliosi, un’organizzazione del lavoro anacronistica per il mondo di oggi, centrato solo sul profitto, sul denaro, sulla distribuzione. A mio parere è giusto che esista la moda di massa, quella che tutti possiamo permetterci. Però è bello sapere che esistono anche case di moda che offrono la grande qualità, non solo per un fatto di status, ma perché sono luoghi in cui si coltiva il Bello e l’amore per un’artigianalità che è anch’essa un’arte al pari di tutte le altre.

Vi lascio il trailer del documentario e vi consiglio di andarlo a vedere. Nonostante le apparenze è un film che diverte e fa riflettere.

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  1. Lanterna
    Lanterna12-01-2009

    La costumista che ha fatto il mio abito da sposa (a tempo perso in una settimana, comprese le prove) è stata titolare di un atelier di Milano che lavorava anche per Valentino. Ho avuto il privilegio, oltre che di indossare un abito e dei costumi confezionati da lei, di imparare da lei i rudimenti del taglio e cucito. Mi ha passato un rispetto religioso per la stoffa, un modo di toccarla accarezzandola, l’attenzione per i dettagli (che non so realizzare ma riconosco).
    Non è tanto la questione dell’abito lussuosissimo, quanto della cura infinita che c’è dentro: indossi un prodotto fatto con amore e orgoglio, e ti assicuro che in qualche maniera il tuo corpo lo capisce.

  2. lorenza
    lorenza12-01-2009

    Bello, e vero. Prossima volta vado a vedere quello (ma l’Ing. non riesco a trascinarcelo neanche morto)

  3. M di MS
    M di MS12-01-2009

    lanterna: sì, ti capisco. Una delle mie tate da piccola era una sarta di un noto atélier di abiti da sposa. Sapere fare tutto, i cartamodelli, imbastire, cucire. Speravo che un giorno mi avrebbe fatto l’abito del matrimonio, ma il destino è stato diverso. Però ho ancora due o tre abiti che mi ha fatto su misura e devo dire che un abito su misura è veramente un lusso!

    lorenza: vai con un’amica pettegola, ci si diverte di più!

  4. extramamma
    extramamma12-02-2009

    Bellissimo il trailer, però che vergogna “i nostri” parlano un inglese veramente pessimo, con un accento extra-italian!Non riuscirò mai a portarci Sant’ ma magari vado con un’amica. Mi è piaciuta molto al decrizione del parterre in sala e quell’ammicco ai tempi che furono, un po’ alla Emily, delle domeniche passate a letto 😉

  5. MAQ
    MAQ12-02-2009

    il commento sul risvolto della giacca mi ha stesa! il Regista, qui da noi, distingue a mala pena una giacca da un ombrello…
    Marito è un dandy!
    🙂

  6. MP
    MP12-02-2009

    Hai ragione, i vestiti di Valentino (e di pochi altri stilisti) sono opere d’arte. Non tutti possono permetterseli, come non tutti possono possedere un Van Gogh o un Picasso, ma è bello anche solo poterli ammirare. Noi comuni mortali poi invece del quadro possiamo comprare il poster alla UPIM.

  7. M di MS
    M di MS12-02-2009

    extra: in effetti, la descrizione del parterre ricorda il tuo stile;) Riguardo all’accento invece, io godo perchè penso sia la dimostrazione che se sei uno che ha qualcosa da dire l’importante è dirlo e dirlo correttamente. E tutti ‘sti anglofoni zitti ad ascoltare questo signore italiano che parla come parla.

    MAQ: guarda, ci sono rimasta pure io. Marito lo devo vestire io altrimenti sembra un barbone, sta cosa del dettaglio della tasca deve averla ereditata da suo padre che si cambiava l’abito 3 volte al dì.

    MP: ah ah! Mi fai ricordare una cosa che ho fatto 17enne con delle amiche. Siamo andate in un grande magazzino che aveva abiti da sera da quattro soldi e ce li siamo provati tutti, senza comprarli! E ci siamo fatte pure la foto!

  8. pensataaddosso
    pensataaddosso12-04-2009

    Msg spam : Tutti invitati al mio primo “BlogIndovinaCandy”, se ti va passa…

  9. Amalia
    Amalia12-05-2009

    Ne avevo visto degli stralci da Fazio che intervistava Valentino e, non pensavo, ma mi ha incuriosito. Ora tu ne parli così bene… Ah, avessi il tempo di andare al cinema!mammasidiventa

  10. emily
    emily12-06-2009

    ohhhhhhhh ma che sono l’erotomane del gruppo???? insomma, io x le persone che mi conoscono sono un’educanda e x le persone del web sono una ninfomane ahahahha
    cmq complimenti a me che la moda sta come la democrazia a fidel castro mi hai fatto venir voglia di vedere questo film!ma mi sa che ci porto mia figlia…

  11. bstevens
    bstevens12-08-2009

    mmmh… mi hai convinto, se faccio -EHM- in tempo, vado anche io a vederlo!