Bruci la città
Tra poco saremo costrette a sorbirci la solita fastidiosa retorica dell’8 marzo. Tv, radio, internet non parleranno d‘altro. Se vedo uno con un rametto di mimosa gliela strappo e la brucio!
Dalla cronaca di Milano del Corriere della Sera di oggi: studentessa violentata nei bagni del supermercato, 14enne ecuadoriana messa incinta dal patrigno. Sono il seguito di stupro della Caffarella e stupro alla festa di Capodanno a Roma etc. etc. . Sentiamo parlare così spesso di questi argomenti che finiremo con non dare loro più importanza: uno stupro in più o in meno, che differenza fa? La solita cronaca nera, qualcosa che succede agli altri.
Beh, io di ragazze violentate ne ho conosciute un paio e pure io ci sono andata vicinissima, molti anni fa. E ancora me lo ricordo.
Guardo mia figlia, che tra pochi giorni compirà un anno, e penso che dovrò starle particolarmente vicina, perché lei è un soggetto debole di questa società. Sì, al di là dei bei discorsi sulla forza delle donne, che pure sono veri, bisogna prenderne atto: le femmine sono la parte più indifesa della società adulta (lasciamo perdere i bambini, poi), la mimosa calpestata dal lavoro, dalla gran parte della comunicazione televisiva, dall’idea snaturata del sesso come godimento individuale e prevaricazione.
Cosa cavolo abbiamo da festeggiare noi altre?
Che adesso che c’è la crisi mondiale dell’economia saremo le prime a non essere assunte/licenziate?
Che se non siamo tigri a letto e madonnine in cucina non siamo vere donne?
Che viviamo in un’Italietta ipocrita in cui il Vaticano fa passi indietro rispetto al già conservatore Wojtyla?
Che da quando mamma e papà ci autorizzano ad andare a scuola da sole dobbiamo aver paura degli sconosciuti, sentimento questo che qualsiasi uomo in età adulta non prova prima di un’uscita in pizzeria con gli amici, ma che anche per una quarantenne sola e non accompagnata è realtà?
Che dobbiamo insegnare alle nostre figlie ad essere più toste degli uomini, più capaci, più sveglie come la gazzella nella giungla del famoso proverbio?
Che tra trent’anni dirò a mia figlia "fai tutta la carriera che vuoi tanto ci sarò sempre io a pararti il culo con i tuoi figli"?
Scusate lo sfogo, ma sarà la recessione, saranno le pessime notizie di giornali e tv, sarà la mia esperienza di vita, ma mi sento molto pessimista ed incavolata e vi dico che io veramente l’8 marzo lo abolirei.
Concordo in tutto cio’ che hai scritto, per filo e per segno, ho una figlia di 10 anni e non posso farla giocare per strada, non puo’ andare a scuola da sola, non possiamo piu’ permetterci di andare in giro a piedi in città, fare attenzione a luoghi che si frequentano etc, nel mio caso anche per dove viviamo sia inteso, pero’ a Nice in certi quartieri proprio non ci vai, quindi nonostante i passi da gigante siamo sempre il punto debole della società, purtroppo, di strada ne dobbiamo ancora fare e tanta!!
Vero, insistono sul crimine (i media) quando farebbero meglio a scrivere ad esempio consigli utili su come faremo se il paese va in bancarotta. Se non ci saà più nulla da mangiare nei supermercati. Ma tant’è, non siamo certo un paese libero, dalla stampa libera…
Sorry di non averti rallegrata.
capisco la tua rabbia e mi sento solidale. però non penso che l’8 marzo vada abolito. casomai va ripensato.la cosa brutta è che le iniziative sono smielate, stupide o parlano di vittime.siamo cittadine di serie B, e questo è un fatto
quanto hai ragione!!!Concordo con ogni tua parola e non aggiungo altro.
condivido e sottoscrivo in pieno l’intero post. e aggiungo che non sopporto la finta ingenuità di chi vuol far credere che l’8 marzo abbia un significato.
concordo, e mi vengono i brividi se penso che, come te, anche io ho rischiato grosso, grossissimo…
alleg67: guarda, è pazzesco. Per un giorno nella vita vorrei essere uomo, giusto per provare la magica sensazione di camminare per strada di sera senza le solite menate.
Igra: ma cosa vuoi rallegrare…e comunque, come dice Tvemonti, non è una tvagedia.
piattini: sì, infatti leggevo oggi di una preside di un liceo milanese che ha organizzato dei gruppi per le sole studentesse con ginecologa e psicologa. Solo donne fa molto collettivo anni ’70, però forse bisogna svegliare le ragazze di oggi e metterle in contatto con idee e modalità di interazione che loro ancora non hanno conosciuto.
mammamanga: e io vorrei aver torto.
itmom: siamo d’accordo che così il significato è una presa in giro.
valewanda: vorrei dimenticarle certe cose, ma poi le memorizzo e mi chiedo cosa trasmetterò a mia figlia.
hai ragione M di MS questa festa sta nauseando anche me.
nn ne capisco la ragione e mi sa da presa x i fondelli.
però oggi la mia più stretta collaboratrice è arrivata in ufficio con un tubero in fiore x tutte noi ( ha pensato anche a mia figlia, incredibile!) e la cosa mi ha fatto tanto piacere.
da una donna x altre donne…
Anch’io non ho mai amato l’8 marzo, ma di questi tempi lo vado rivalutando (almeno si parla di donne). E concordo su tutto, e anch’io quando penso alla piccoletta mi sento male (anche al piccolo, a dirla tutta, di questi tempi). Però, per esempio: leggevo che negli USA sono stati licenziati più uomini che donne, in questi ultimi mesi (poi bisognerebbe capire se è perché le donne sono più brave o perché le donne guadagnano meno). E altra cosa: stiamo attente a non farci fare il lavaggio del cervello su questo problema della sicurezza… Il problema c’è, ma a parer mio si sta facendo una propaganda indegna. Insieme vinceremo, diceva qualcuno! (questo è il grande problema delle donne! 😉 Buon 8 marzo, nonostante tutto
Sarà anche che hai ragione. C’è una pericolosa involuzione nella nostra società e molti sembrano fregarsene. E’ sociale e culturale. Per me che ho bambine più grandi si pone anche il problema di fornire delle spiegazioni. non so mai fino a che punto spingermi nel realismo. anche stasera c’era il TG: “stupro blah blah…” avevo lì davanti Anita e ho spento ma mi sento vigliacca oltre che amareggiata (e spaventata).L’ 8 marzo per noi è “solo” la festa del suo compleanno: 12 anni, quella della Caffarella ne aveva solo 14… ciao extramamma
anch’io sono molto arrabbiata per l’informazione becera, per la spazzatura. L’8 marzo non va abolito ma dovrebbe essere considerato un momento in cui si fa il punto sugli indicatori chiave della salute di una società e quindi della sua metà donna: tasso di occupazione femminile (da noi il più basso d’Europa tranne Malta), tasso di natalità, servizi alle famiglie, %donne in posizione di leadership etc. etc. etc., e se non sono migliorati vs. gli anni precedenti, lo stato non sta facendo il suo lavoro, quello per cui lo paghiamo! invece si prende un singolo problema: Eluana per settimane, lo stupro della Caffarella per altre settimane, e ci trattano come i lettori di un settimanale scandalistico. bleah
a me questa dell’8 marzo spesso sembra proprio un “contentino” che ci viene concesso. per cosa poi…e hai ragione. qui la situazione è sempre peggio altrochè e M di MS…io ho paura. Da quando porto in grembo questa piccolina, ci penso tutti i giorni.Penso a quella paura di cui tu parli. Penso alla violenza, alla discriminazione, a come cavolo potrò crescere mia figlia!Ma in che mondo stiamo vivendo? La festa della donna? Davvero? Spiegatemela perchè io non la capisco.
emily: sì, così sarebbe piaciuto anche a me.
lorenza: sono d’accordo che il problema della sicurezza delle donne non deve essere strumentalizzato per motivi politici. Difatti, i casi concreti da me conosciuti avevano come protagonisti uomini italianissimi.
extramamma: pesmo che avere due ragazzine in casa oggi come oggi ti richieda delle extra capacità da extramamma.
Flavia: d’accordo su tutto. Se si facesse così probabilmente non staremmo qui a dire che l’8 marzo è inutile.
wwmom: mi sento proprio come te.
più che altro credo che sia sbagliato definirla festa. è nata come giornata di riflessione e questo dovrebbe essere: sul ruolo importante che le donne potrebbero e dovrebbero maggiormente avere in questa società.
Io rivoglio il vero 8 marzo e vorrei poter vivere in un modo che non abbia più differenze di genere così marcate.
E vorrei non aver già paura per le mie bambine…