Acid Party
Riunione di fine anno all’asilo. La maestra guarda seria i genitori e proclama: ”Nonostante tutte le difficoltà, abbiamo portato a termine il programma. I bambini hanno fatto un bel gruppo, i piccoli si sono amalgamati con i grandi. Domande?”
No, non ci sono mai domande e/o osservazioni.
A questo punto la nostra rappresentante prende la parola e con voce stentorea ringrazia le maestre perché interpretano il loro lavoro come una missione, nonostante tutte le difficoltà. Si commuove un po’: il Titanic affonda e noi genitori sulla nave a suonare il violino.
Mi guardo la punta delle scarpe e mi chiedo: ”Ma io dov’ero mentre succedeva tutto ciò? Come mai non mi sono accorta della Missione, delle Difficoltà? Ma mio figlio ha frequentato questa classe?”.
Riunione già terminata. Finalmente può cominciare il rinfresco, che poi è il vero scopo del pomeriggio.
Rumore.
Tutti che parlano uno sopra l’altro per farsi sentire meglio, ma è sempre peggio.
Luce al neon.
Gambe rattrappite su seggioline taglia asilo.
Crocchi di mamme amiche impegnate in fitte conversazioni.
Le tate in silenzio in un angolo che fanno andare la bocca dall’inizio alla fine.
Alcune mamme meno popolari, anche loro in silenzio, che fanno andare la bocca dall’inizio alla fine.
Io che sto lì in mezzo e dopo 5 anni di maternità, 2 figli e 2 classi di asilo capisco che non me ne frega più niente. Di festeggiare, delle patatine, di essere amica di tutti. Che i miei figli siano amici di tutti.
Ho calcolato che solo in questa settimana sarò sottoposta al fuoco di fila di 200 tra pizzette e focaccine, una dozzina di torte, a occhio 5 chili di patatine e pop-corn e che i miei pantaloni si sporcheranno con bicchierini di coca-fanta-succhi almeno 4 volte.
Ci sono le feste di fine anno scolastico e i compleanni dei nati in giugno.
Per carità, riempiono i pomeriggi piovosi dei bambini, si tira la fine della settimana.
Ma mi chiedo anche: quand’è che abbiamo cominciato a considerare le feste di compleanno un elemento indispensabile di vita sociale fin dall’asilo?
Mi ricordo che io ho iniziato ad organizzare qualche festa a 6/7 anni e comunque in generale non è che tutti i miei compagni facessero feste di compleanno.
Oggi è normale, anche a 3 anni, quando nemmeno te la chiedono. La fanno tutti, la festa. E poi è chiaro che tuo figlio se l’aspetta, con tutto il corredo di regali (che io distribuisco nell’arco di 6 mesi).
In un città come Milano il business delle feste per bambini è sotto gli occhi di tutti. In ogni quartiere ci sono quelle 3/4 strutture di riferimento, che costano a testa sui 200 euro escluse le cibarie. Poi c’è l’animazione, quello che fa i palloncini, quella che li trucca, quella che li fa giocare.
E poi c’è il give-away. Sign of the times.
Che è quel regalino markettaro che ti danno le aziende quando partecipi ad un loro evento, per ringraziarti della presenza e lasciarti un bel ricordo.
Ecco, il give-away oggi è la bomboniera della festina di compleanno. Ci deve essere sennò sembra brutto. Tu mi fai un regalo perché ti ho invitato alla mia festa e io ti faccio un regalo perchè sei venuto e mi hai fatto un regalo. Chiaro no?
In realtà penso che le mega-feste ce le chiedano i bambini, ma scegliere “come” farle sia un modo in cui la mamma si presenta in società di fronte alle altre mamme. Altrimenti faremmo tutte una fetta di torta in tinello con i 3 amici più cari e poche balle. Oh, mi ci metto dentro pure io.
Ma se a 5 anni hanno queste po po’ di feste, a 8?
Coca libera per tutti?
Mi è venuta un’ansia…ma un’ansiaaaaa leggendo! Hai ragione, quello che scrivi è così vero, parola per parola. Le mie piccole hanno due anni e per ora (GRAZIE A DIO) abbiamo scampato le feste degli amichetti del nido (tante mamme che lavorano, grazie a dio, e quindi – forse- poco tempo da dedicare a queste cose). Però ogni tanto ci tocca di andare alle festicciole di altri bimbi, coetanei, magari non amici ma figli di conoscenti…insomma, in qualche modo nel tunnel ci siamo entrate pure noi e la luce, mi sa, è ancora lontana.
Anche io ricordo con taaaaanta nostalgia le prime feste a cui ho partecipato io…tipo, verso gli 8 anni. Mi ricordo i giochi liberi in giardino, la torta gelato della motta (se era estate) o la margherita tagliata in due e farcita con la panna (d’inverno, la faceva la mamma della mia amica Chiara).
C’è da riflettere ….
Dipende forse da come è l’andazzo in classe, cosa fanno gli altri etc.
E cmq anche noi genitori dobbiamo capire cosa è il caso di fare. Io so solo che quest’anno sono stata completamente travolta dal “sistema”, ma per i prossimi anni non so. Altrimenti veramente finiremo per organizzare un coca party!
Magari fanno il pieno ora e poi, durante l’adolescenza non ne possono più!
Oppure direttamente ai Rave!!!
Arrgh
Direttamente al rave.
Ieri ho fatto la festa a Tommi, 10 anni. Doveva essere al parco, ma purtroppo pioveva. Siamo andati tutti all’oratorio. Patatine, pop corn, coca cola e torta fatta in casa. Ha invitato tutta la classe più qualche cugino o amichetto che risale ai tempi dell’asilo. L’ha fatta con altri 2 festeggiati. Nessun give-away finale. Alla fine era contentissimo ugualmente, anche senza animatori, salone di gala, torta di pasticceria. Quello che interessa a loro è stare insieme, giocare, divertirsi. Il vero problema e’ che spesso siamo noi mamme a dimenticarlo.
Detto ciò: IO ODIO le feste di compleanno! 🙂
Io alla festa di Fagio mi sento come una mamma del Mulino Bianco e credo di sembrarlo.
Ma non sono così!
Beh, io me ne frego talmente di questa vita sociale che me ne tolgo: dal momento che le feste le fanno nel weekend (qui gira così), io nel weekend ho altro da fare. INSIEME ai miei figli. Che cmq con gli amichetti già si vedono dalle 8.30 alle 17 a scuola, mi sembra che basti.
Quindi i miei figli non fanno feste, né vanno tendenzialmente a quelle degli altri.
Alle occasioni extrascolastiche partecipo il minimo indispensabile: ho già tante limitazioni (sul lavoro, negli orari, nel tempo libero) per il fatto di essere madre, non vedo perché il mondo dei miei figli debba mangiarsi il 100% del mio.
È questo che intendevo, quando dicevo che nella vita reale tendo ad essere orsa e antipatica.
Ma Amelia non ti chiede di poter andare alle feste? Riesci lo stesso a dirle di no?
Da noi c’è ‘invito consegnato a mano o nell’armadietto, a volte addirittura l’affissione muraria e chi viene lo scrive sotto (questo in scuola pubblica). I miei lo sanno che c’è la festa e vogliono andare.
Credo che sia un problema solo milanese, e solo per ambienti radical chic. Dubito che la media dei genitori di bambini possa fare feste di compleanno in strutture da 200 euro + spese e fare regali a tutte le feste di tutti i compagni…
Qui a Bologna zona popolare qualcuno la fa, a casa o in strutture da 50 euro, e invita gli amichetti intimi, e non esiste certo la bomboniera e non è un impegno sociale da non lasciare più tempo libero…
@Lanterna: concordo al 100%
Nex, non è un problema solo milanese e per ricchi: c’è anche nei paesi e tra gente che non è certo radical chic. Anzi, qui in provincia è anche peggio!
Ti dico che in tutte le scuole frequentate finora dai miei bambini, anche pubbliche, la festa bellina è la norma.
Fondamentalmente i genitori hanno capito che preferiscono pagare 200 euro piuttosto che mettersi a pulire casa (se resiste intera).
Le scuole pubbliche nelle zone belle della città hanno alta percentuale di benestanti, e non sono molto diverse da quelle private 😉
Immagino che a Quarto Oggiaro o alla Barona non facciano tutte queste feste.
Poi è indubbiamente vero come dice Lanterna che soprattutto nei paesi l’apparenza è tutto, e i matrimoni e le feste pazzesche li fanno anche a costo di indebitarsi.
Penso che tu abbia ragione.
Infatti non capisco perchè certi genitori si sentano così “avanti” rispetto ad altri che mandano i figli alle private. Le abitudini sono le stesse, magari pure il portafogli, solo che alcuni si vestono da poveri e altri da ricchi 🙂
Non so come o perché, ma noi abbiamo scansato TUTTE le feste. Dafne è piccola, non l’ha chiesta, e io mi son guardata bene dal farla.
Gli altri compagni o non l’hanno fatta, o non ci hanno invitati. Grazie Signore Grazie.
Io intendo fare finta di niente finché non me la chiederà lei espressamente. Mi piace organizzare feste, ma certo non affitterò i gonfiabili per una gnometta di 4 anni.
Che culo!
per fortuna quando la mia grande ha iniziato l’asilo, la mode delle feste di compleanno ancora non c’era… o almeno ero nella classe giusta, quella con tante famiglie numerose che notoriamente non pensano troppo a party di compleanno in grande stile. In compenso con le elementari la solfa è cambiata. ma se ti può consolare, crescono e con le medie basta regali alle maestre, feste a natale-pasqua-fineanno da organizzare (ebbene sì, sono mio malgrado una rappresentante). Stasera un bell’happy hour a bordo piscina (peccato il tempo) con chi vuole, giusto perchè siamo alla fine della prima e non ci si conosce ancora tutti….
In effetti c’è da tenere in considerazione l’aspetto di socializzazione dei genitori, che non è di per sè negativo ed anzi può aiutare. Certo poi in certe classi si sviluppano i gruppetti di mamme, che è quanto di più detestabile possa capitare se finalizzato solo al gossip…
La festa al tuo bambino la fai se vuoi. Io ho fatto la prima festa al compimento dei 6 anni del mio primo figlio, al parco, senza pagare costosi canoni di affitto e senza regalino agli invitati. Come vedi, fare quello che si reputa giusto, si può sempre. Così come si può spiegare ai propri figli che non e’ necessario avere a tutti i costi una festa o averla come quella degli altri.
Sì, hai ragione, meditiamo per l’anno prossimo.
Un altro aspetto riguarda il numero di invitati, perchè se inviti 8 amici avrai 8 regali o uno molto bello fatto insieme. Se inviti 30 persone 30 regali…poi dopo devi centellinarli e in ogni caso è una situazione che abitua al consumismo.
Questa cosa che gli asili e le scuole precettino il mio tempo libero mi scoccia. Per alcuni anni ho cucinato per 100 persone per le feste di natale o fine anno della scuola, poi la scuola è cresciuta e io faccio il minimo indispensabile anche se alle feste un minimo mi diverto. Quest’ anno hanno deciso che la festa di fine anno si fa dalle 13 alle 17, tema: i paesi del mondo, ne hanno scelti 11 e per ognuno ci sono attività a tema da sviluppare, anche 2 a paese ti servono minimo 25 genitori per guidare, fare, organizzare decorare e non ci dimentichiamo il pulire alla fine. Se non ci sono abbastanza volontari purtroppo non si può fare con gran dolore dei bambini. A me questo ricatto manda in bestia, ma tra tutto e niente, in orari per cui chi lavora minimo mezza giornata di ferie si deve prendere, non si poteva fare la comoda via di mezzo come sempre dalle 17 alle 19?
Sui compleanni invece mi frega l’ interculturalità, qui in Olanda si fanno festine con gli amichetti del cuore in numero di anni compiuti + 1 (tenedosi sotto gli 8- 10 partecipanti a prescindere) e via. A scuola invece si fa la bombonierina e/o si porta qualcosa di buono da mangiare insieme a ricreazione per tutta la classe.
Per fortuna ho le amiche: quella che mi ha spiegato, anche se i nostri figli sono nati e cresciuti insieme, che già il fratello del festeggiato è un infiltrato e quindi il fratellino nostro meglio di no. E quella che invece quando siamo andati al TunFun per figlio 1 con numero ridotto di amichetti e suo marito precettato per dare una mano mi ha fatto: ma non è che figlio 2 gradisce compagnia della sua età? E mi ha mandato pure figlio 2 suo pagandogli lei il biglietto.
La fregatura dell’ interculturalità è che i figli hanno enormemente presenti le MIE feste di compleanno in casa con gente che va, viene, mangia e non sempre ho tempo di parlare con tutti ma si conoscono tra di loro, i figli si divertono e si ammazzano a intermittenza e c’ è sempre qualcuno che controlla che sopravvivano, e vorrebbero anche loro 20-60 amici per volta.
La differenza è che io sono di giugno e le feste estive puoi sempre farle mezze in casa e mezze in giardino, o come l’ anno scorso in forma di pic nic al parco, così i figli giocano e noi chiacchieriamo e sbevazziamo.
A me la mia festa serve sempre come scusa per pulire casa, risistemare il giardino, andare all’ Ikea e costringere mio marito a fare buchi col trapano e migliorie che sennò vanno alle calende greche.
Ecco, non so se la presente vale come suggerimento, ma sull’ affittare o farsi prestare una saletta, oratorio, giardino o aiuola pubblica o privata ecc., ecco c’ è del buono in ciò.
Glom.
Devo dire che il pensiero di queste feste scolastiche olandesi mi annichilisce, mi sembra un po’ troppo l’impegno richiesto ai genitori.
A me è capitato di vedere invece che in una scuola pubblica i genitori si sono autotassati e hanno fatto venire un animatore professionale con dischi e altoparlanti che ha fatto ballare tutti. Sembrava il villaggio Valtur!
Detto ciò, anche io penso che la sala in affitto sia una gran cosa: i miei genitori ancora trovano in casa palline di cartapesta del carnevale 1978!
Posso spezzare una lancia a favore delle feste di compleanno?.Quando sono arrivata nell’isola in cui abito, non conoscevo nessuno. Che può andare benissimo, se vivi come una colombina felice con tuo marito. Quando poi hai un figlio, il discorso cambia.
Anche opportunisticamente, avere delle buone conoscenze tra le mamme dei coetanei del proprio figlio, significa poter disporre di una rete di solidarietà ,quando serve. Poi, ci sono mamme e mamme. Ma con qualcuna, qualcuna più simile a te, nasce anche amicizia vera.In ogni caso, le feste di compleanno sono un ottimo modo per far conoscenza. Conoscere anche meglio l’ambito familiare degli amichetti del proprio bambino. Poi, ognuno fa la festa come vuole. Qualche volta mando mia figlia con qualche altra mamma, qualche volta sono io ad accollarmi più bambini. Le feste qui sono quasi sempre dal lunedì e il venerdì , dopo la scuola. I regali al festeggiato si fanno in gruppo, per risparmiare. Non ho mai sentito criticare la mamma di un festeggiato per la mancanza del giveaway finale. Qualche volta ci sono anche quelli.Ma qui s’usa la pignatta. E in primavera vista la vicinanza, le feste le facciamo in spiaggia. In tre anni di materna io e mia figlia, anche grazie alle tanto vituperate festine di compleanno , ci siamo create una buona rete di amicizie e di conoscenze. Poi, certo, come diceva qualcuno:”est modus in rebus” Ma i bambini si divertono tanto e le mamme, chiaccherando, fanno amicizia.
In fondo, che male c’è?
Ciao Deborah.
Io sono favorevole alle feste di compleanno e trovo che possano essere un giusto modo di conoscere le famiglie degli altri bambini.
Quello che in un certo senso mi preoccupa è che nel mio ambiente non sono fatte in modo low cost e alla fine anche io mi sono conformata. Però non sono tranquilla, perchè penso che per mio figlio più grandicello stiano scattando degli automatismi poco simpatici, verso un consumismo che toglie il sapore delle cose.
Oh, se abitassi al mare e non a Milano che bello sarebbe fare feste in spiaggia! Basterebbe così poco per far felici tutti, mamme comprese.
Un giorno, chi lo sa, mi piacerebbe fare come i miei genitori, che ci organizzavano la gara canora, i bambini votavano e si vinceva il premio finale. Mio papà faceva il presentatore, mia mamma l’artista, lo zio il fotografo. Tutto fatto in casa.
cara,
vieni qui che parliamo un momento… che cosa dico da quando i miei sono entrati in società? che non se ne può più. e domani ho l’ennesima festa, ieri quella dell’asilo mi sono rifiutata: pizza tra 50 genitori e 25 bambini di 3,4,5 anni? ma siamo masochisti o cosa? e tutte mi hanno guardato male quando ho detto loro che non ci penso nemmeno di andare la sera fuori con 25 bambini urlanti accompagnati da 50 genitori altrettanto urlanti….l
Lo so, lo so.
Visto che viviamo situazioni simili ti dico solo che sono ko dopo la festa di tutta la scuola, con la cena in piedi per TUTTI gli alunni e le loro famiglie, diluviava, io da sola con i due bambini che hanno rovesciato per terra il piatto della pastasciutta…
noi al confine tra la zona 6 e la zona 1 a Milano abbiamo lo stesso problema. io ho cominciato a fare feste a mio figlio grande (l’altro ha solo 4 anni e zitto mosca) dall’ultimo anno di materna ma solo perchè mi hanno coinvolto in una quadrifesta, cioè festa per quattro, costi divisi per quattro. da allora la festa si fa solo se in condivisione e a mio figlio l’ho spiegato chiaramente. vorrei che considerasse la festa un mega-regalo tuttavia non vorrei andare in fallimento. e così la trifesta o quadrifesta di maggio è diventata quasi una tradizione. tra l’altro mio figlio – ormai ottenne – è in una classe di 19 bambini di cui 13 maschi e invitare solo alcuni è impossibile. è una classe molto affiatata, anche i genitori, e o non si fa nulla o si invitano tutti. io faccio le torte, abbiamo drasticamente ridotto la quantità di cibo perchè abbiamo visto che i bambini mangiano solo patatine e caramelle gommose, affittiamo una sala chè le nostre case sono tutte piccole e tutte in città e via. E siccome gli invitati si presentano con 3 regali (anche se quest’anno si sono svegliati e si sono messi d’accordo a gruppi riducendo così la mole eccessiva di giochi/libri/aggeggi) un regalino glielo facciamo. valore max 3 euro (l’anno scorso una bandiera dell’italia per tutti, trovata in stock da un rivenditore trovato sul web).
Aggiungo e poi mi levo di torno: alle feste altrui andiamo se possibile a tutte. la partecipazione attiva alla vita sociale della scuola e del quartiere per noi è fondamentale. con gli altri genitori siamo diventati amici e abbiamo incontrato persone interessanti. questa rete di conoscenze rende ricchissima di eventi e di esperienze la nostra vita. abbiamo amici in piscina, a scuola, all’oratorio, al basket. certo è faticoso e molto impegnativo. però alla fine ci si diverte e anche questo è un lato positivo della nostra vita di genitori.
Ciao Clara.
Quando ho scritto questo post ero – come dice il titolo – un po’ in acido, ma non condanno le feste.
Anzi, mi rendo conto che favorire la vita di relazione dei miei figli semplifica la loro (e la mia) vita. Anche noi troviamo amichetti ovunque, sia per le varie scuole che hanno frequentato, sia per le attività pomeridiane di quartiere, per cui nel giro di 500 metri da casa conosciamo tutte le facce.
E’ che ogni tanto tutta questa vita sociale mi pesa, anche perchè io sono il genere di mamma che va alle feste e non delega la tata e quindi mi becco le mamme simpatiche, le mamme noiose, quelle che proprio non c’è feeling…per cui qualche volta mi è successo di sentirmi veramente sola nel casino, ma contenta se i bambini erano contenti.
Cmq anche dal tuo commento vedo che ormai certi costumi sono entrati nell’etichetta delle feste, il give-away è molto milanese. Ti dirò, quello di mio figlio era da 1 euro (3 mi sembra già tanto 🙂 Non fraintendetemi, è un gesto di gentilezza, solo che ormai sembra brutto non farlo.
Faccio outing: l’ultima festa di Fagio è stata bellissima, ma eravamo in 3 a dividere i costi. Però mi chiedo se sia giusto avere una festa così grandiosa per i 5 anni, ho paura che subentri la noia. Per questo alla fine ho scritto il post, per capire anche cosa ne pensano gli altri e capire come fare in futuro.
Belli questi commenti e questo post. Io in realtà ho deciso di mandare tutti i figli agli asili e scuole un filo più spostate (per intenderci appena al di là invece che al di qua della circonvallazione – io ero a metà strada), perché l’utenza è un po’ diversa, e certe cifre da urlo la media non se la può permettere. E’ stata una scelta precisa, perchè mi sono resa conto anche solo da due parchetti, uno al di qua e uno al di là della circonvallazione, che c’era una bella differenza, e ho fatto la mia scelta. Qui le feste spesso sono a casa, o al parco, oppure sono fatte in quattro o cinque (come abbiamo fatto noi con i figli maggiori che compiono gli anni tutti a gennaio) e le spese sono decisamente più basse, in ambienti carini ma meno pretenziosi. Sono d’accordo che l’utenza della zona fa molto, probabilmente non è un caso che, proprio in virtù della scelta precisa della scuola anche in virtù delle persone che vi gravitano attorno, io non nasconda mai che di mamme interessanti ce ne sono molte, e che per me le feste siano un divertimento, intorno a persone che frequento sempre, con cui mi trovo bene, e con le quali si parla bene e in modo stimolante. Per me le feste non sono per niente una condanna, ma un piacere!
Eh qui la storia è complicata.
A me piace fare la festa ai bambini e ci metto l’anima. Nel senso che mi piace farmi in quattro per farla a casa, per spendere meno soldi possibile e decorare da mè il tutto e la festa è il mio regalo di compleanno. Di solito gli invitati sono i pochi amici intimi che ci siamo fatti. Assolutamente contro il dover invitare tutti comunque. No. La festa di compleanno è alla fine una cosa personale, speciale.
L’anno scorso per SuperT poi ho scritto sull’invito “niente regali, grazie”.
MI hanno dato della pazza e forse lo sono. Ma non è stato difficile spiegare che la festa, lo stare insieme, fare casino era una cosa speciale. E per ora funziona (non so fino a quando).
E così è stato. Anche perchè mi rifiuto di ricevere altri ottomila giochi inutili. I regali li hanno fatti solo i parenti e la famiglia. Fine.
Bisogna anche un po’ gestire la situazione e siamo proprio noi genitori che dobbiamo mettere un limite.
A me non è che me ne frega molto se mio figlio non viene invitato a tutte le feste….anzi e non vedo perchè devo spendere 1000 dollari per fargli un diciottesimo a 18 anni.
Ma una festicciola sì, bella divertente ma sì io sono per la festa.
Per dire “no regali” ci vuole decisamente un bel coraggio!
Sia per le aspettative dei figli che per il disagio eventuale degli invitati.
A me sull’invito piacerebbe poter scrivere “fate un unico regalo tutti insieme” e ai parenti “solo mance”!
Post giustamente acido.
Anch’io non ne posso più. Abito a Milano e le feste sono considerate un dovere sociale.
Sì, dagli altri, non da me. Ne ho schivate molte, andrò a circa 5 compleanni in un anno, di meno nei primi due della scuola d’infanzia.
Mio figlio ha appena compiuto 6 anni e non ho organizzato nessuna festa finora. Ho fatto recapitare una bella torta-formato gigante- decorata, di pasticceria, così ha spento le candeline con tutta la scuola. Questa è l’eccezione prevista per l’uscita dalla materna, una sorta di rito di passaggio…
Schivate anche le pizzate di fine anno, non se ne parla proprio di fare perdere ore di sonno durante la settimana scolastica. Naturalmente non sono una mamma molto popolare…
Per ora lui non si lamenta, vedremo il prossimo anno, contiamo però di tenere fede ai nostri propositi.
Ciao Mary.
Benvenuta nel mio blog!
Eh, questa delle feste è proprio uno di quegli argomenti su cui ognuno la pensa a suo modo…
Grazie!
Naturale, la libertà di scelta va salvaguardata.
Però c’è un fatto che ultimamente mi dà fastidio.
Il doversi adeguare per il timore di essere considerati out, strani o peggio taccagni.
Ecco questo incomincio a non sopportarlo più.
Come dici tu hanno solo pochi anni, più avanti cosa chiederanno?
Ma le famose frustrazioni e i desideri posticipati non aiutavano a crescere?
In effetti conosco genitori che non partecipano alle feste e nemmeno alle cene.
All’inizio la loro assenza viene notata, poi – se è un’abitudine – nemmeno più.
Sì, cmq appaiono un po’ “strani”.
posso intervenire? visto che mi tocca molto da vicino. a proposito del commento di Mary, la cosa è vera. mio figlio in quinta ha accolto un bambino nuovo quest’anno, che tutti hanno isolato perché i genitori non sono socievoli e non lo fanno partecipare a feste e gite. è giusto questo? personalmente ho avuto a che fare con genitori che mi denigravano questo bambino dicendo che la sua famiglia era ‘strana’. è un problema di razzismo bello e buono, io definisco queste mamme, ‘mamme da branco’, se non ti adegui al loro stile di vita sei out e il rischio è che ti attribuiscano colpe che non esistono…. tutto questo conformismo mi spaventa.
Il fatto è che la socialità è un valore della nostra società. Condividere, stare insieme, passare del tempo con gli altri sono percepiti come fatti estremamente positivi, che in qualche modo influiscono anche sulla formazione dei figli, che da adulti dovranno essere in grado di tessere relazioni e di mostrarsi aperti agli altri (lasciamo perdere la stretta connessione con l’essere sempre connessi, perdonami il gioco di parole).
Anche le scuole spingono verso l’integrazione (sul termine si apre un mondo…) e la socialità, alcune di più altre di meno.
I livelli sono vari:
– socializzano i figli
– socializzano i genitori.
Io sono naturalmente portata a socializzare, ma ho capito che a volte non mi interessa farlo con alcuni genitori che sento diversissimi da me. Magari poi cedo per quieto vivere, ma senza esagerare.
Nel caso del compagno di tuo figlio sarebbe interessante capire perchè non partecipa alle gite. Io per es. avevo una compagna con un rene solo e la famiglia era molto protettiva. Questo però si è scoperto dopo.
Beh, allora parliamo anche di chi è “diverso” in senso etnico.
All’asilo della mia bambina (che è privato) abbiamo un bambino extra comunitario, che di norma non partecipa a nessuna festa e non perchè non sia invitato.
Se è vero che i genitori magari hanno poco da dirsi, i bambini sono bambini e possono sempre giocare. In questo caso penso che anche gli extracomunitari si auto-isolino, forse più per un problema degli adulti che dei figli.
Posso aggiungere? Non vorrei annoiare.
Non so nel caso del bimbo citato da itmom, in generale le scuole pubbliche e private offrono buone possibilità di socializzazione, partecipi a una e ne scansi un’altra. Abbiamo:
– riunioni di classe ( solo per genitori)
– giornate aperte (per genitori)
– festa di Natale più spettacolino
– festa di fine anno e recita
– alcune organizzano serate di gruppo su temi relativi alla crescita dei pargoli.
Se partecipi a queste iniziative, sei già a buon punto.
Poi mettiamoci i giardinetti, se vicini alla scuola.
Allora perchè affastellare feste su feste più la pizzata di fine anno? Siamo proprio sicure che in quel caos si riesca a fare davvero amicizia?
E poi giusto per rompere i *all ancora: Non trovate “scandaloso” che la partecipazione dei padri sia sempre così bassa?
Ho contato, in foto, la presenza dei papà alla pizzata,
bene, erano 3 su 25!!
Insomma questi eventi assomigliano sempre di più alle riunioni stanhome… 😉
P.s: non ho mangiato limoni stamattina, sono proprio così… :-))
Concordo 🙂
Quanto alla scarsa presenza dei padri, la conseguenza è che poi le cene diventano dei ginecei e voi lo sapete quello che si rischia quando circolano troppe donne: i pettegolezzi!
sai cos’è? che questo spingere verso la socializzazione a tutti i costi, io la vedo come una forma di violena/invadenza. Non tutti sono socievoli, esistono persone (come la sottoscritta) che amano la solitudine e amano l’intimità della famiglia. per cui i weekend non li facciamo in gruppo, ma preferiamo farli noi da soli. i miei figli hanno amici, non hanno nessun problema a stringere amicizia, ma sinceramente avere tutti i pomeriggi impegnati con visite e scambi di visite la vedo come un monopolizzare il mio tempo e il tempo che magari i miei figli desidero passino in attività che decidiamo mio marito ed io. per non parlare delle feste che hanno creato non pochi problemi quest’anno, in inverno dopo l’asilo quando i bambini sono già stanchi per essere stati fino alle 4 in compagnia dei loro amici. aggiungerci una festa dalle 4 alle 7 di sera e al buio tornare a casa con il figlio stravolto, capriccioso e che si addormenta sul sedile… non mi sembra un gran divertimento, soprattutto per me che sono costretta a subire. per cui ho glissato su molte feste. è questione di difendere la mia vita privata.
Nella classe di mio figlio i bambini hanno passato l’anno ad invitarsi a casa tutti i pomeriggi. Ad un certo punto pure la maestre si sono espresse negativamente.
Mio figlio era fuori da questo giro figo e ci è rimasto male. Ma vi sembra giusto che un bambino di 5 anni debba menarsela per queste cose? Ma dai.
Concordi? Sul fatto che sono acida? :-))
No, non è giusto che tuo figlio si senta così. A noi grandi rimane un leggero magone e come al solito il peso di doversa sbrogliare.
Magari l’avete già letto, c’è un articoletto interessante sul blog 27a ora del Corriere, un po’ a fagiolo rientra in quello che stavamo dicendo.
La pluralità delle scelte, il troppo anche all’età dei nostri eredi.
“La tirannia della scelta:tante possbilità sono libertà o prigione?”
http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-tirannia-della-sceltatante-possibilita-sono-liberta-o-prigione/#comments_list
Post interessante e ricco di spunti. Cosa ti devo dire?
Fossero solo le feste!
Anche solo per scegliere la scuola elementare io e le altre mamme stiamo qui a menarcela in continuazione: troppa scelta!
ora non ce la faccio a leggere tutto ma recupererò, ehm, spero.
volevo solo aggiungere la mia casistica: figlio grande ha 4 anni, frequenta asilo aziendale per figli di dipendenti.
dipendenti che, in quanto tale, lavorano. Già per questo la mia esperienza era stata diversa raccontata in un altro post in un altro blog in quanto qui non c’è l’esperienza delle mamme che cicaleggiano alle 16 fuori dalla porta e che tutti si chiedono “comediavolofannononhannientedafare?”.
Infatti l’orario di uscita è libero dalle 16 alle 18.30, c’è chi lavora p.t., c’è la tata, c’è la nonna, ma niente chiacchiere fuori dal portone.
FORSE PER LO STESSO MOTIVO non è mai giunto un invito in 2 anni di onorata carriera e da quel che vedo dubito che ci siano di queste feste. Occorrerebbe farle di sabato e forse questo basta già a diminuirne drasticamnete la frequenza.
(spero di tornare…)
sulle differenze di cultura, credo che vadano rispettate, magari non sono abituati alle feste consumistiche, non le accettano, non le vedono necessarie. non credo che per forza di cose i figli ne soffrano. credo moltissimo che la scuola e l’asilo sia un bel momento di socializzazione dei bambini, ma essendo che queste occupano già gran parte delle giornate dei nostri bambini, obiettivamente se dopo la scuola non socializzano ancora non mi sembra una cosa tanto crudele nei loro confronti.
e vogliamo parlare dei continui salassi per fare i regali? non credo che tutte le famiglie abbiamo la possibilità o vogliano dedicare un tot al mese in regali di compleanno… oggi sono proprio acid anche io!
I colori acidi sono i miei preferiti.
Detto ciò, faccio ammenda. Sono stata superficiale, in effetti partecipare a queste feste costa, spesso anch’io sono scocciata dal dover sempre pensare ai regalini. E forse c’è qualcuno che ha problemi economici.
c’è sempre una misura in tutte le cose. un bel libro non costa più di 7 o 8 euro. una volta noi abbiamo comprato un salvadanaio di terracotta (4 euro) e l’abbiamo colorato con il nome del festeggiato.
E rigiro la questione dalla parte dei bambini.
I bambini sono felici di andare alle feste, i genitori magari non sono tutti simpatici ma perchè negarsi la possibilità di fare nuove amicizie anche da adulti?
Sulle differenze di cultura sono dì’accordo. sogno da sempre di essere invitata ad una grande festa a base di cous cous e falafel ma invece non è mai successo -dai tempi del nido fino ad adesso- e me ne sono fatta una ragione.
Anche a me piace stare con la mia famiglia nel tempo libero, ma mi piace anche tantissimo stare con gli altri. quindi accettiamo la fatica e la gioia di partecipare a tutte le feste a cui ci invitano.
In quanto organizzatori di feste noi stessi, ci rimaniamo male se qualcuno non viene e ci priva della sua compagnia (e siccome che sono ingenua, ho sempre pensato che chi non viene lo faccia perchè ha un altro improrogabile impegno. Quest’anno – a mie e nostre spese – ho capito molte cose. vi dirò che – fuori dal giro della classe – dove ho già detto si invitano tutti – alcuni non li invito più e questo vi assicuro mi fa soffrire abbastanza).
Sono acida anche io?
Non mi sembra proprio!
Cmq vedo che a mio figlio non interessa invitare tutti al suo compleanno. Semmai, proprio perchè la consuetudine è quella di invitare tutti, anche noi non possiamo esimerci dall’abitudine.
Sui regali sono diventata tassativa, solo libri, a meno di bambini notoriamente restii alla lettura come svago.
Eppure 7/8 euro spesso non bastano.
Ad es. case editrici con titoli e illustrati affascinanti come Babalibri, Il gioco di leggere, La margherita costicchiano… Altrimenti si deve ripiegare sui più comuni Disney o Dami ed, o aspettare i periodi scontati e fare scorta.
Anche qui, se fai “solo” il libro e decidi di regalarne uno un po’ modesto, come dicevo oltre che strani penseranno che siamo anche avari. Insomma non si può fare
spallucce su tutto!
Ciao! Per la mia esperienza é cambiato molto l’approccio fra figlio grande (ora ha 6 anni e mezzo) e i gemelli (4 appena compiuti). Stessa sezione di asilo frequentata ma quando ci andava il grande si era creato un bel clima fra mamme (e maestre) e a me faceva piacere invitare alla festa i compagni (per fortuna possiamo disporre liberamente di uno spazio grande perché A. compie gii anni a novembre)! speravo di farmi amica qualche mamma di maschietto perchè intorno a casa abbiamo solo bambine. Per i piccoli sono molto più disincantata, quest’anno non ho praticamente avuto modo di conoscere nessuna delle mamme nuove, non vado mai prenderli alle 4 e quindi non vedo mai nessuno all’uscita. Non so cosa pensino e tendenzialmente me ne frego abbastanza. Anche per le elementari non ho coltivato molto le relazioni sociali ma tant’è. Ogni tanto é capitato che mi chiedessero se lasciavo andare il bambino a giocare a casa di un compagno ma degli altri due fratellini che ne faccio? io lavoro sanno che sono incasinata e confido che non mi discriminino troppo. Poi alla fine la festa la facciamo comunque ma invitiamo anche i cuginetti, le famiglie amiche nostre con i loro bimbi, i vicni di casa (siamo un condominio assai prolifico e si é creato un bel gruppetto di famiglie amiche). I gemelli hanno fatto gli anni la settimana scorsa ma eravamo in vacanza. Non volevo fare un bel niente ma alla fine mi spiaceva. Farò un buffet (seduti non ci stiamo) a casa fra due domeniche a pranzo con nonni, zii, padrini e madrine (22 persone!! i gemelli hanno in tutto ovviamente 4 fra padrini e madrine con famiglie) e poi confidando nel bel tempo e nel poter mettere una piscinotta nel giardinino di casa sto già convocando per la merenda gli amichetti vicini di casa. Come compagni di scuola penso inviterò solo l’amica del cuore di B.
Tra l’altro un amica con la passione per la cucina si é offerta di aiutarmi a preparare delle cose sfiziose e ho invitato anche lei.
Nel senso che alla fine per me é un occasione e un piacere incontrare gli amici nostri e insieme far divertire i bambini che hanno più o meno dai 2 ai 7/8 anni.
Per quanto riguarda la questione regali una mia amica già da qualche tempo chiede che invece del regalo si faccia un offerta libera per qualche ‘buona causa’ che sceglie per l’occasione. Mi sembra una buona idea e si evita di trovarsi la casa ancora più piena di giochi inutili.
Ciao e benvenuta nel mio blog!
Leggendo il tuo commento, mi sembra di capire che alla fine le cose che vengono meglio sono quelle che costruiamo sulla nostre esigenze, senza farci troppo influenzare dalle pressioni esterne.
Ripeto, a volte è più il giro di mamme che influenza le nostre scelte che le richieste dei figli. Le mamme lavoratrici full-time sono molto lontane da certe problematiche e forse non è un male!
I miei rispetti alla sincerità di chi oggi ha trovato il mio blog digitando “scuse per non andare alle feste noiose dei bambini” 😀
Brava Veronica vedo oggi il tuo blog con un po’ di serenità, bellissimo!
Grazie Chiara. Adesso sono in vacanza e quindi sono un po’ latitante.
ciao!dovendo preparare una festina per i 2, si i 2anni di mio figlio, mi sono svegliata durante la notte dallo stress.E’ davvero ridicolo, perché organizzare una festa per un bimbo di 2 anni mi sembra folle. alla fine la faccio perché siamo ben inseriti in un’associazione molto bella di mamme e bambini che conosciamo dalla più tenera età + i 5 coetanei del suo micronido, siamo a una decina di bambini. La tendenza in questo giro è di specificare nell’invito di non portare regali,per cui alla fine ci si presenta con piccoli doni.e’ la festa il regalo. il give away…. pensavo di organizzare una specie di pesca che diventa almeno un gioco. però è vero che è assurdo. immagino che quando i bambini sono grandi creano delle attese che non trovo sane. forse sarebbe giusto dire tra le mamme che si conoscono di bandirlo…
Capisco il vostro contesto, anche se in effetti a 2 anni non e’ che I bambini capiscano granche’. Vedo cmq confermato il fatto che queste feste si fanno perche’ tutti nel proprio giro le fanno cosi e le mamme se l’aspettano.
la mia vicina organizza ogni anno il PARTY di compleanno a MIlano al JUST CAVALLI per i suoi due gemelli, hanno 10 anni… a parte questa esagerata esagerazione….
Io trovo terribile indirizzare fin da piccoli i bambini a questi show presenzialisti e radical schic del nulla.
Poi la storia del presentino da dare agli invitati lo trovo penoso.
Torta in casa e via!